SPORT

Il fisico più ambito è quello dei modelli

Perché uno sport sia salutisticamente positivo, deve attuare il potenziale che ha in sé. Per esempio il ciclismo è uno sport da 5 stelle, il calcio ha classificazione 4, il tennis 3, il body building 1, ecc. Cosa significa? Quanto più alta è la valutazione e tanto più alta è la probabilità che fisiologicamente lo sport apporti modifiche positive. Se si esce solo un’ora di domenica, non si attua che in minima parte il potenziale salutistico. In altri termini, il prodotto fra la bontà di uno sport e quanto lo facciamo determina il livello di salute. Così per la corsa si può stabilire che occorrono almeno 40-50 km alla settimana per sfruttarla al meglio. Per il calcio (tranne il portiere per il quale la situazione è ancora peggiore) si può supporre che per sfruttare il potenziale salutistico occorra allenarsi almeno tutti i giorni, cosa che per la stragrande maggioranza degli amatori non avviene. Se il calcio è l’unico sport praticato per solo 2-3 ore, la settimana è illusorio supporre di essere “sportivi di buon livello”.

Scolpito ma non troppo muscoloso

Il body bodybuilder che utilizza gli steroidi anabolizzanti per diventare enorme, sta facendo una scelta di vita, non meno criticabile di chi ricorre a stratagemmi sleali per fare carriera. Tali sostanze il corpo lo costruiscono da un lato e lo disfano dall’altro. Non migliore la posizione di chi assume una lista infinita di integratori per migliorare il proprio fisico. Si tratta in questo caso di una persona che cerca scorciatoie, che non crede nelle proprie forze ed è sempre alla ricerca del modo più facile per ottenere ciò che desidera. Il fisico più ambito è sia per il pubblico maschile e femminile quello dei modelli. Per raggiungere questo obiettivo, così lontano dall’immaginario comune del bodybuilding, è nato il fitnessbuilding. Soprattutto si è diffuso l’infondato timore che certi esercizi o il sollevare carichi pesanti trasformino il proprio corpo in un ammasso di muscoli. Peccato che questo ragionamento non abbia alcun fondamento scientifico. Per questioni ormonali ognuno di noi ha un limite di costruzione muscolare ben lontano dai modelli proposti dal bodybuilding. Ignara di questo aspetto fondamentale la gente al giorno d’oggi preferisce utilizzare le macchine isotoniche, utili in realtà solo ai principianti che non possiedono il livello coordinativo necessario ad affrontare gli esercizi con i pesi liberi. Qualche sapiente imprenditore e qualche noto marchio italiano ne hanno approfittato per riempire le palestre italiane di macchinari costosissimi ma poco efficaci ed introducendo il concetto di wellnessbuilding. Ma un approccio soft non può portare ad altro che a risultati soft. Il buonsenso alla fine prevale e da qualche anno la parola d’ordine è “Scolpito ma non troppo muscoloso”. Solo che tale meta è diventata talmente difficile da raggiungere che ci si accontenta anche di un fisico meno definito. Il vero bodybuilding, quello praticato da me negli anni sessanta, potrebbe arrestare questo fenomeno e ridare alla gente la convinzione che con la giusta conoscenza tecnica e perseveranza può ottenere il fisico che ha sempre sognato. La nota dolente è che siamo carenti di tecnici preparati che in poco più di un anno sanno come portare un diciassettenne alto 180, esile, mingherlino, spalle cadenti a diventare un fusto con 40 cm di braccio e che solleva dai 35 kg iniziali ben 105 kg di panca.

Il bodybuilding

E’ dedizione, impegno, determinazione e rispetto del proprio corpo, e sotto questo punto di vista non ha nulla da invidiare agli altri sport. Non è facile imparare ad amarlo subito, serve un po’ di tempo per farlo. Capisco l’imbarazzo e la diffidenza di chi fatica a sollevare 20 chili in panca piana quando vicino ha un ragazzo muscoloso e abbronzato che ne solleva 150. “Non fa per me, è ovvio che lui prenda roba quindi non otterrò mai un fisico come il suo” sono le inevitabili conclusioni. Per diretta esperienza dico che – Tutti possono raddoppiare il proprio potenziale iniziale se non triplicarlo – Credere nei propri mezzi è prioritario nella vita e il bodybuilding insegna a farlo. Certo, lo so che voi, non avete bisogno del bodybuilding per sentirvi più sicuri poiché preferite puntare su altre qualità. Ma non vi state nascondendo dietro una scusa? Davvero non desiderereste un fisico migliore? Siate sinceri… E con le donne? Si, lo so che le donne non guardano solo il fisico, ma prima o poi ci dovrete anche andare a letto e se poi, scusate il termine, non vi si drizza un po’ per l’imbarazzo e un po’ perché avete i livelli di testosterone di un vecchio di 80 anni cosa fate? Si lo so che a voi non è mai accaduto ma allora come spiegate il sempre più diffuso ricorso a viagra, afrodisiaci e simili?

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Il natural bodybuilding

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E’ è un termine coniato per stabilire e sottolineare i canoni di quello che è il vero bodybuilding. I due termini sono quindi dei sinonimi, anche se purtroppo non è sempre così. Bisogna altresì specificare che esistono atleti che a prima vista sembrano natural ma che in realtà si dopano ed altri per cui vale il discorso contrario. Salvo i casi di ipertrofia più estrema in cui il loro utilizzo è evidente e obbligatorio, non possiamo affermare a priori che una persona assuma sostanze anabolizzanti solo perché molto muscolosa. Al di là di questo articolo non sono apertamente schierato a favore del bodybuilding o almeno non nel modo in cui si è abituati a pensarlo. Per avere un fisico veramente atletico, è meglio fare boxe, nuoto, crossfit, il ginnasta, atletica leggera/pesante, non solo il B.B.

Spesso l’atleta non è allenato allo sforzo che compie

Studi statistici hanno dimostrato che il 50% di coloro che corrono una maratona non sono allenati a essa e il 99% di chi corre un’ultramaratona farebbe meglio a non correrla. Oltre la metà dei ciclisti domenicali non è preparata allo sforzo che compie. La prova evidente di uno scarso allenamento è il concetto d’impresa eroica tentata dallo sportivo: se sono allenato l’impresa, è “normale”, se è eroica, non sono allenato a essa, ma allora correrla non è certo da furbi! Purtroppo per il “politicamente corretto” nessuno ha il coraggio di esprimere senza mezzi termini questa verità. C’è un limite oltre il quale la quantità di sport praticata rivela tutta una serie di problemi. E’ evidente che, superata una certa quantità di sport, la curva di beneficio inverte pendenza e torna verso lo zero. In altri termini, essere sedentari è condizione sufficiente per non avere un buon stile di vita; fare sport è condizione necessaria, ma non sufficiente.

Nello sport il doping dilaga

Oltre agli sport di squadra anche nel podismo e ciclismo il doping dilaga, addirittura anche a livelli amatoriali. Sport ove non si può proprio parlare di salute quando in campo ci sono di mezzo farmaci illegali e poco salutari. In caso di uno scontro in strada è meglio essere 90 kg di muscoli o 60 kg di ossa? Anche nel calcio, ciclismo, tennis, sport di combattimento, ecc la massa muscolare e la forza contano. Infatti, moltissimi top atleti si allenano con i pesi per acquisire massa, forza e resistenza. Avete mai visto un colosso di 100 kg essere preso di mira da rapinatori o borseggiatori? Nelle discoteche i body gard, la security praticano boxe, Jiu jitsu brasiliano, sollevamento pesi, hanno un fisico che è già una forma di deterrenza e una buona massa muscolare ed una discreta forza servono in certe situazioni. Ognuno fa lo sport che preferisce e che gli piace, ma non bisogna denigrare l’attività che svolgono gli altri.

Angelo Roja, tecnico nazionale federale F.I.P.C.F. – C.O.N.I., allenatore e preparatore atletico

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