«Ancora interessi privati sul porto di Lacco Ameno»
Il sindaco di Lacco Ameno affida a Il Golfo una lettera aperta indirizzata ai suoi concittadini nella quale spiega i nuovi sviluppi dopo che l’approdo diportistico è tornato nella gestione del Comune. Nel mirino la società Palermo Group che ha impugnato le delibere sui servizi portuali e poi ha inoltrato ricorso sul rilascio della concessione demaniale
Un nulla osta tanto atteso, senza entrare in tecnicismi che tediano il lettore una struttura che finalmente torna nelle mani del pubblico dopo un estenuante braccio di ferro giudiziario. L’approdo diportistico di Lacco Ameno sarà gestite dal Comune dopo la parentesi (lunga) caratterizzata dalla presenza di Marina di Capitello. Ma l’ombra del privato, a quanto sembra, continua ad aleggiare come uno specchio sul porto turistico come ha voluto ricordare lo stesso sindaco Giacomo Pascale in una lettera aperta indirizzata a Il Golfo ed avente ad oggetto quella che il primo cittadino definisce la “puntuale informazione rispetto all’approdo turistico”. Una nota che si apre con il “Barone” che va subito dritto al punto e scrive: “Cari concittadini, il Comune di Lacco Ameno, avendo conseguito il dissequestro in proprio favore delle aree demaniali marittime corrispondenti al locale approdo turistico in qualità di avente diritto pacificamente riconosciuto tale dalla magistratura, con delibere di Consiglio comunale nn. 20 e 21 del 20.5.24 e n. 22 del 6.6.2024 ha confermato che l’opzione amministrativa prescelta, giuridicamente lecita e conforme all’ordinamento nazionale, al diritto unionale e al pubblico interesse, é quella della gestione diretta e dell’internalizzazione dell’approdo turistico di Lacco Ameno e dei relativi servizi strumentali, ovvero mediante azienda speciale. La società privata Palermo Group S.p.a., evidentemente interessata ad una configgente gestione in proprio del medesimo approdo per finalità di lucro, ha impugnato prima le indicate delibere programmatiche sulla internalizzazione dei servizi portuali e, da ultimo, (Venerdì) con ulteriore ricorso per motivi aggiunti, anche la rinnovata concessione demaniale rilasciata dall’Ente in proprio favore in conformità alla normativa vigente e ai più recenti arresti giurisprudenziali in materia. Intanto, come è noto, il Comune, dopo aver conseguito tutti i pareri richiesti, ha effettivamente avviato la gestione interna del Servizio di organizzazione e gestione del locale approdo turistico, infrastruttura di vitale importanza anche per i tantissimi residenti proprietari di imbarcazioni. Tuttavia, registriamo ancora la pervicace resistenza di interessi privati che, anelando di mettere ancora una volta le mani sulla prima infrastruttura del paese, stanno generando ulteriori contenziosi che costringono l’Ente a doversi ancora impegnare sul fronte giudiziario. Per la difesa delle ragioni Comune sulla questione nautica da diporto innanzi al TAR é già stato incaricato l’ottimo avv. Bruno Molinaro, che ha approfondito con meticolosità tutte le questioni sottese ai ricorsi della Palermo Group che si discuteranno innanzi al TAR nei prossimi giorni, producendo compiute memorie di costituzione per l’Ente nelle quali si evidenzia la piena legittimità dell’operato dell’amministrazione e degli uffici comunali incaricati di attuare, finalmente, una gestione compatibile con l’interesse pubblico”.
L’attacco del “Barone”: «Vogliono di nuovo mettere le mani sulla prima infrastruttura del paese, intanto se non restituiscono la struttura in ferro e griglia il Comune dovrà spendere altri 250.000 euro»
Pascale non lo dice ma il sospetto suo, e non solo, è che dietro questa società si nascondano i soliti noti che evidentemente non ne vogliono proprio sapere di rinunciare a quello che evidentemente è un boccone succulento. Il primo cittadino poi prosegue scrivendo: “Intanto Vi informo che dopo la denuncia – querela sporta in data 20 giugno 2024 relativa alla ‘scomparsa’ della struttura in ferro e del grigliato sovrastante del pontile dei mega yacht, in data 10 luglio 2024 Prot.n. 8595 l’ufficio demanio ha provveduto a diffidare la società Marina del Capitello, vecchio sub-concessionario, alla restituzione di detta struttura entro il 15.07.2024; unitamente agli impianti, attrezzature, strumentazioni ecc che il legittimo proprietario (Comune) aveva loro affidato. Vi comunico che ad OGGI NON e’ stata ancora RESTITUITA. Intanto, l’Ente (con soldi pubblici) ha rifiorito la scogliera e ripristinato i plinti in calcestruzzo per ancorare detta struttura di proprietà del comune di Lacco Ameno e quindi di tutti. Per gli interventi già realizzati (progettazione e lavori) sono stati spesi circa 250.000 euro a valere sia sui fondi Dupimm (isole minori) per il triennio 2020/2022 sia sulle casse comunali per una quota di cofinanziamento. Come sapete già nelle casse comunali manca ancora un milione di euro per la gestione degli anni passati (per cui tuteleremo le ragioni dell’ente nelle sedi opportune. L’auspicio è che almeno vogliano restituire alla comunità le strutture metalliche della banchina dei mega yacht, e perché di VS. proprietà, e perché come sapete è volontà dell’amministrazione, di far ripartire anche questo settore, scomparso (in tutti i sensi) negli ultimi anni. Se non fosse restituita la struttura o addirittura fosse stata distrutta e portata in discarica come ferro da smaltire (mi rifiuto di credere si sia arrivato a tanto) allora la comunità sarà chiamata ad investire altri 250.000 – 300.000 euro a totale carico del bilancio comunale e quindi di VOI TUTTI per ripristinare e far ripartire anche questo importante settore della nautica”. Dopo questa ulteriore sottolineatura, il sindaco di Lacco Ameno aggiunge e conclude: “In tal caso dopo l’ingente danno, di aver perso negli ultimi anni le navi da diporto, avremmo anche la beffa di dover ricomprare ancora una volta a spese dei lacchesi, le strutture per le quali come Vi dicevo abbiamo già investito 250.000 euro di soldi pubblici. Vi terrò aggiornati. Andiamo avanti!”.