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Andarono per suonare e furono suonati. Giosi ha fatto di nuovo “Strike”

ISCHIA. “Certe storie non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”. E’ un verso di una celebre canzone (Amici mai) scritta e interpretata da quello straordinario cantautore che risponde al nome di Antonello Venditti. In realtà, nel caso di specie, il giro di cui stiamo per raccontarvi non è stato nemmeno così lungo ma racconta – in realtà – la storia di qualche esponente politico che è corso al capezzale (perché in quel momento di capezzale si trattava) del sindaco d’Ischia Enzo Ferrandino. Correvano i tempi in cui la maggioranza che amministrava il paese pareva come un pugile sull’orlo del k.o. tecnico: l’ultimo destro al volto, rappresentato dall’improvviso moto di rabbia con conseguente presa di distanza dei consiglieri di Vivere Ischia, sapeva tanto di inevitabile caduta al tappeto. La leggenda narra che in quel preciso istante qualcuno si avvicinò ad Enzo non tanto per convinzione, quanto piuttosto per impedire che potesse essere portata a compimento la possibile sottile strategia del dominus della politica ischitana, l’eurodeputato Giosi Ferrandino. Ora, ad ormai oltre un paio di settimana del ritorno all’ovile di Pasquale Balestrieri, Carmen Criscuolo, Mauruzio De Luise e Massimo Trofa (quest’ultimo per la verità le stanze dei bottoni ed in particolare l’ufficio tecnico non ha mai smesso di frequentarli) ecco che pare essersi compiuta una singolare nemesi e che l’ex primo cittadino ischitano sembra aver nuovamente messo a segno.

L’arte, manco a dirla, è quella del bowling. In molti ricorderanno il simpatico e un po’ cattivello manifesto fatto affiggere proprio da Giosi Ferrandino per le strade di Ischia all’indomani della vittoria elettorale del maggio 2017. La scritta eloquente, Strike, e una serie di birilli con i volti di tutti coloro che avevano sostenuto la coalizione avversaria, guidata dall’allora candidato sindaco Gianluca Trani. Quando nel maggio dell’anno successivo, quello in corso, si è creata la frizione o se preferite frattura con i quattro di Vivere Ischia, ecco che la maggioranza ha cambiato faccia e qualcuno ha potuto consumare la sua vendetta. Nei panni di regista dell’operazione, secondo alcuni rumors, c’era l’ex assessore Isidoro Di Meglio, uno degli sconfitti da Giosi. Insieme a lui Luigi Boccanfuso, un altro che gettò da spugna dopo essere stato per anni il vice dell’allora primo cittadino ischitano e che ha visto entrare in giunta la figlia Roberta. Missione compiuta e “paccheri da faccia” tolti anche per i “Bambeniello’s”, con il passaggio di Antonio Mazzella in maggioranza e il padre Salvatore convinto di aver reso pan per focaccia.

Ed in effetti per un certo periodo le cose sono andate in questa maniera. Ma i recenti accadimenti – che per la verità hanno destato più di qualche turbolenza in seno all’amministrazione comunale (il ritorno dei “fantastici quattro” non è stato visto di buon grado, al netto delle dichiarazioni diplomatiche di qualche consigliere come Luca Montagna) – con il ritorno al precedente stato dell’arte hanno lasciato l’amaro in bocca a tutti. Anche a chi, come i due Mazzella, Boccanfuso e Di Meglio, erano andati in soccorso di Enzo probabilmente proprio per fare lo “sgambetto” all’europarlamentare ed impedirgli di continuare a fare il bello e il cattivo tempo in seno al palazzo municipale di via Iasolino. E così adesso i malumori arrivano anche da questa maggioranza “accodatasi” in un secondo momento all’amministrazione comunale. Nessuno lo dice apertamente, ma la verità è che la decisione di Enzo Ferrandino – maturata peraltro senza consultazioni di gruppo ma decisa in piena autonomia – non è andata giù nemmeno a loro che si sentono un po’ come i pifferai che, andati per suonare, si ritrovarono con l’essere suonati. Il problema è che allo stato dell’arte la nuova mappa “geopolitica” deve essere accettata senza nemmeno poter battere ciglio. A cosa servirebbe infatti sfilarsi? Certamente non si farebbe una degna figura davanti all’elettorato, che non potrebbe guardare di buon grado al secondo salto della quaglia nel breve volgere di pochi mesi. Ma nemmeno si può forzare la mano ad Enzo Ferrandino, il quale ha messo a segno un altro “colpo” importante visto che come ricordato nell’intervista a Il Golfo da Pasquale Balestrieri, adesso nessuno può più tirarlo per la giacchetta visto che i numeri non sono risicati come fino a qualche settimana fa. E così a ben pensarci il vincitore è lui. Ma non soltanto lui. Gongola anche un altro Ferrandino, ossia Giosi, il quale a distanza di un anno e mezzo ha fatto un altro Strike, vestendo quasi i panni del leggendario Quintana

 

SOMMARIETTI

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Da Luigi Boccanfuso passando per Isidoro Di Meglio e Salvatore ed Antonio Mazzella, l’approdo alla corte di Enzo voleva significare anche lavare l’onta dell’ironico manifesto del maggio 2017. Ecco perché il nuovo assetto dell’amministrazione suona come una seconda “mazzata”…

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Gaetano Ferrandino

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