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Barano, le confessioni di Clotilde:«Contro di me, soltanto leoni da tastiera»

É passato ormai quasi un anno dalla elezioni amministrative di Barano. Un bilancio di questa sua prima esperienza in Consiglio Comunale?

«L’esperienza non è stata delle migliori perché mi aspettavo che dall’amministrazione di Barano venissero delle risposte concrete ai cittadini, viste anche le tante promesse fatte in campagna elettorale. Purtroppo però riscontri positivi non ce ne sono stati e, anzi, più che altro mi sembra che in questi mesi siano state soltanto pagate quelle che potremmo definire “cambiali elettorali”, con l’istituzione di cariche amministrative che prima non c’erano, solo per esaudire i desideri di chi, nelle recenti elezioni, ha avuto un risultato inferiore rispetto alle proprie aspettative. In questi 10 mesi non c’è stato altro che questo. Quando si cammina per le strade di Barano,nel frattempo, vediamo il solito degrado».

Qualche esempio?

«Beh, tanto per cominciare, il serpentone di Maronti è in condizioni disastrose. Chiunque si trovi a scendere lungo quella scalinata vedrà un degrado assoluto: spazzatura, grate divelte e tanto altro.  Per non parlare  poi delle altre situazioni che riguardano la Baia: sul piazzale dei Maronti stavano facendo dei lavori ma da febbraio scorso è tutto fermo e non si capisce il motivo. All’Olmitello, a tre anni dalla frana, sussistono ancora numerosi problemi che non si è provveduto a risolvere in maniera concreta e definitiva. Fuori al cimitero di Piedimonte, luogo di decoro pubblico, c’è un caos di rifiuti perché pare non si è in grado di trovare un’area dove allocare i camion per la raccolta dell’immondizia. Se andiamo poi a via Piano la situazione è ancora peggiore…».

A proposito di via Piano, recentemente lei e il sindaco siete stati protagonisti di un’accesa discussione. Al di là  dell’episodio accaduto, però, perché secondo lei, da anni, nonostante tante denunce e proteste da parte dei cittadini, la situazione  in quella zona è rimasta invariata?

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«Da quello che ho capito, per risolvere definitivamente il problema bisognerebbe rivedere l’impianto fognario. Tuttavia anche per attuare minimi interventi provvisori, non credo che il sindaco debba aspettare sempre che ci sia qualche cittadino che si rechi nel suo ufficio a protestare. A riguardo, nelle scorse settimane, con il resto della minoranza ho indirizzato un‘interrogazione al primo cittadino ma la risposta che mi è stata data è, a mio dire, assurda. Il sindaco, in cinque righe scarse mi ha solo comunicato che a breve sarebbe stato realizzato un intervento temporaneo per alleviare il disagio, in attesa di dare esecuzione ai lavori fognari con i fondi ministeriali. Tuttavia non ha mai specificato con quali tempistiche sarebbe stato espletato tale intervento. Il disagio, a mio parere, sarà alleviato, non certo per l’intervento del Comune, ma solo perché adesso stiamo andando incontro alla bella stagione, per cui la zona non risentirà più delle conseguenze delle piogge e dei temporali. Del resto, per rendersi conto di come operi il Comune di Barano per risolvere i problemi, basta anche vedere come è stata pulita una delle grate di via Piano».

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Cioè?

«Pochi giorni fa, ho ricevuto una telefonata da un residente della zona che mi ha informato che sì, la grata di raccolta di acqua piovana era stata pulita, ma essa era stata poi “capovolta” e risistemata in maniera poco sicura. Per intenderci, adesso  si è creato una specie di dislivello e dosso a livello stradale che fa sì che chi percorra la gareggiata, non solo possa incorrere nel rischio di rompere il proprio mezzo di locomozione, ma anche rompersi l’osso del collo. Il sindaco si vanta tanto degli interventi che fa, quando poi questi, a volte, si rivelano soltanto ulteriormente dannosi».

Tra lei e Dionigi Gaudioso sembra che non corra buon sangue…

«La verità è che per quanto io mi sia dimostrata sempre propositiva verso la maggioranza e il primo cittadino, dall’altra parte si ricorre spesso e volentieri ad insulti e a ridicolizzare l’avversario. Questi atteggiamenti sono controproducenti. Tra l’altro, è fuori luogo che un sindaco butti fuori dal suo ufficio il capogruppo della minoranza credendosi quasi di essere a casa sua, quando invece stiamo parlando comunque di un luogo pubblico, ossia del municipio e quindi, in quanto tale, aperto a tutti, stanza del sindaco compresa».

A proposito di “insulti”. Gaudioso qualche tempo fa, al nostro giornale, rilasciò la seguente dichiarazione:  chi è promotore del  Comune Unico è una persona che vale poco anche politicamente. Come risponde a queste affermazioni?

«Rispondo che probabilmente chi parla in questo modo ha poca lungimiranza e ha un difetto di osservazione della realtà che lo circonda».

Si spieghi meglio.

«Forse il sindaco non si è reso conto che il Comune Unico darebbe l’opportunità all’isola di Ischia e alla sua popolazione di avere un maggiore peso nelle sedi istituzionali regionali e non. Prendiamo, ad esempio, quanto accaduto dopo il sisma del 21 Agosto scorso. Nei media nazionali ormai si fa sempre meno riferimento al  terremoto di Casamicciola e Lacco Ameno e se lo si fa è solo per bistrattarci. Questo accade perché in fondo questi due Comuni non sono altro che dei territori piccolissimi, a tal punto che le loro problematiche e le conseguenze del sisma, a lungo andare stanno passando inosservate per chi non vive sull’isola.  Ciò non sarebbe accaduto se ci fosse stato, invece, il Comune Unico perché in quest’ultimo caso, l’evento sismico avrebbe fatto riferimento non ad un singolo territorio ma all’isola tutta. Inoltre, probabilmente la situazione sarebbe a quest‘ora molto diversa se ci fosse stato un unico sindaco a farsi portavoce delle istanze della popolazione. Per tornare al  sindaco di Barano e alla sua opposizione all’istituzione del Comune Unico, comunque, ribadisco che le motivazioni del “no” sono proprio ridicole, come quella di asserire che con un’unica municipalità si andrebbero  a perdere  le caratteristiche  ed  le usanze del territorio  come la ‘Ndrezzata. Questo non è vero perché, innanzitutto la ‘Ndrezzata non è un “patrimonio” del solo Comune di Barano, ma di tutta l’isola, e poi  anche perché con il Comune Unico non andrebbero comunque perse le peculiarità dei singoli territori. Semplicemente  un solo Comune servirebbe a risolvere  in maniera più efficace e con minori costi, problematiche della cittadinanza  isolana tutta e a portarne le istanze a livello  più alto istituzionale.  Io penso comunque che per molti risulti più conveniente ostacolare il Comune Unico perché con l’istituzione dello stesso si verrebbe a perdere un contatto diretto con la popolazione singola del territorio. O per  dirlo in parole molte più semplice, si perderebbe  il terreno il clientelismo politico  che è molto  fertile nel Comune di Barano. E c’è da dire che sarebbe anche ora che ciò accadesse!»

Tornando alle criticità del territorio, come mai secondo lei a Barano in tutti questi mesi siamo ancora in una situazione di stallo?

«Mi interrogo anche io su questa domanda e sinceramente non so darmi risposta. In quanto capogruppo dell’opposizione vengo a conoscenza tempestivamente di tutte le delibere di Giunta approvate, ma il massimo che vedo  riguarda l’affidamento di incarichi legali. Per il resto vado in giro e noto lo sfacelo totale, un’assenza di programmazione e zero polso della situazione del territorio. Ci si dimentica perfino  delle cose più banali. In merito a questo mi viene in mente un’altra cosa…».

Sarebbe?

«Alcuni mesi fa, abbiamo indirizzato un’ interrogazione al sindaco sulla Fonte di  Nitrodi che pur essendo ben tenuta dai gestori attuali, si ha sempre più l’impressione che questi ultimi stiano decisamente uscendo dal  seminato.  Insomma, si stiano “allargando” un po’ troppo, ecco. Comunque, a parte questi leciti dubbi sulle modalità di gestione dello stabilimento, abbiamo chiesto riscontro in merito alla tassa dei rifiuti e la risposta che ci è stata data è che questa non è stata riscossa perché il personale degli uffici comunali di Barano è troppo esiguo per riuscire a tenere il polso della situazione. Quindi, a chi di competenza è sfuggito di  mantenere sotto controllo i vari pagamenti della Tassa rifiuti relativi allo stabilimento termale. Cioè, capisci cosa sto dicendo? Si sono dimenticati di riscuotere la tassa rifiuti di Nitrodi, la struttura pubblica più importante del territorio di Barano!».

Alla luce di quanto mi ha detto finora, su cosa dovrebbe focalizzare la propria attenzione Dionigi Gaudioso per risollevare le sorti del territorio collinare?

«Prima di tutto, sulla basilari condizioni del territorio. A partire dalla semplice pulizia e manutenzione delle strade fino ad arrivare a risolvere il problema del centro di raccolta rifiuti del cimitero.  In secondo  luogo,  si dovrebbe preoccupare del rilancio dello stesso Comune. Barano è ormai il fanalino di coda dell’isola perché non vengono offerti servizi adeguati né ai turisti né ai residenti. Facendo un giro del paese mi sono accorta che ci sono tanti negozi che hanno chiuso e non c’è nessuna prospettiva di riapertura per questi ultimi. I cittadini e gli imprenditori dovrebbe dunque essere incentivati con degli interventi di sostegno  ad hoc, ma il sindaco pensa invece solo ad aumentare la tassa di soggiorno! Dionigi Gaudioso dovrebbe avere un’attenzione maggiore e cura del territorio e dei suoi cittadini e rendersi conto che non è che potrà amministrare ancora a lungo, vivendo  di rendita come sta facendo adesso né tanto meno può continuare ad essere sempre così arrogante. Al Comune di Barano occorre una persona autorevole non autoritaria. Il sindaco si deve meritare il rispetto di chi l’ha votato, mantenendo le promesse fatte in campagna elettorale».

Col senno di poi, si  come mai chiesta come mai, nonostante si sia proposta come novità alle scorse elezioni amministrative, non è uscita comunque, vittoriosa dalla tornata elettorale?

«Credo che contro il “delfino” Gaudioso, i tempi per vincere non fossero ancora maturi. Questo perché è anche la mentalità della popolazione di Barano che deve cambiare. Purtroppo ho avuto poco tempo per relazionarmi con la cittadinanza  e lasciare un segno più in profondità e questo credo che abbia giocato a mio sfavore. Inoltre, durante la campagna elettorale, ci sono state diverse voci di dissenso sulla mia figura. In tanti, infatti, si sono chiesti da dove sbucassi, quale fosse stato il mio impegno politico e sociale fino a quel momento e piuttosto che rendersi conto che in tutti questi anni al Comune di Barano non c’è mai stato un vero cambiamento positivo, certe persone hanno preferito fare una campagna contro di me e appoggiare, nonostante tutto, l’amministrazione uscente. La verità è che in campagna elettorale ho preferito evitare di ostentare il mio impegno politico e sociale perché oltre che essere una persona riservata, lo ritenevo inopportuno.  Ci sono tante cose che i cittadini di Barano non sanno di me e solo perché non le ho sbandierate ai quattro venti non significa che io non abbia fatto niente nella mia vita, oltre l’avvocato».

Tipo?

«Fin da giovanissima mi sono interessata alla politica, soprattutto alle ideologie di sinistra. Partecipavo in prima fila ai comizi che teneva la mia famiglia sul territorio  di Barano. A ventidue anni ero già laureata in giurisprudenza e nel mio piccolo, in questi anni ho fatto tante cose: ho partecipato al progetto “Basta” nel Comune di Ischia, mi sono spesso fatta promotrice di progetti informativi contro la violenza domestica e sullo stalking. Sono stata sia alle scuole di Ischia che di Procida a parlare di bullismo.  Quando negli anni scorsi ci sono  stati lavori di ristrutturazione alla parrocchia di Piedimonte, mi sono interessata in prima linea della questione, occupandomi sia dell’aspetto burocratico che effettuando diversi sopralluoghi. Fin da quando ero giovane, quando c’era bisogno di una mia azione concreta non mi sono mai tirata indietro, sia nelle aule dei tribunali che fuori dalle stesse e se ho scelto adesso di impegnarmi politicamente in maniera più aperta è perché la mia vita lavorativa e personale soltanto ora me lo ha consentito. Oltre che avvocato, sono stata prima di tutto moglie e madre e solo quando mia figlia ha deciso di andare fuori a studiare, ho avuto l’occasione di impegnarmi a pieno nella vita politica di Barano e ho ritenuto che fosse arrivato il momento giusto. Quindi, se qualcuno ha pensato che il mio presentarmi come candidato sindaco alle elezioni dello scorso anno, sia stato solo un atto di presunzione o perché  mi volessi fregiare del vessillo di salvatrice del Comune baranese si sbaglia di grosso. Anche perché l’idea di candidarmi non è partita da me solamente ma da persone che hanno scelto me come guida di un determinato progetto politico, dopo attente e lunghe valutazioni.  Diciamo che non mi sono né sopravvalutata né sottovalutata. Semplicemente sapevo di avere delle competenze che ho maturato nel corso della mia vita personale e lavorativa, tali da poterle mettere al servizio delle persone».

Ad un anno di distanza dalle elezioni, c’è qualcosa di cui si sente maggiormente rammaricata?

«Quello che mi dispiace è che contro di me si sono espresse persone che sapevano benissimo cosa avessi fatto nella mia vita, ma hanno comunque preferito ridurre il mio impegno politico amministrativo nel territorio di Barano  ad una semplice vicinanza di altre persone. La cosa che mi più mi fa rabbia è che questa gente non ha avuto nemmeno il coraggio di parlami apertamente in faccia, mentre io mi mettevo in gioco nelle piazze.  Hanno preferito piuttosto parlare contro di me dietro una misera tastiera da pc dimostrando una grande vigliaccheria. La verità? E’ che in fondo forse non avevano nulla di concreto e serio da contestarmi, altrimenti avrebbero avuto il coraggio di parlami di persona».

Sara Mattera

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