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Antimafia, la Prefettura rigetta l’istanza di rinnovo alla Ambrosino srl

Una notizia clamorosa, di quelle davvero deflagranti e sulla quale naturalmente torneremo anche nelle prossime edizioni del nostro giornale. La Prefettura di Napoli, come da prassi, ha pubblicato l’elenco delle imprese richiedenti l’iscrizione nell’elenco dei fornitori, prestatori di servizi ed esecutori di lavori non soggetti a tentativi di infiltrazione mafiosa con l’elenco delle istanze complete relativi alle istanze pervenute alla data del 22 maggio scorso. Ebbene se si analizza con attenzione questo elenco viene che alla Ambrosino srl, società che si occupa di benzina, gasolio e affini sulla nostra isola, è stata rigettata l’istanza di rinnovo. Non solo, alla Petrol Car sas è stato appioppato sempre in data 22 maggio il diniego di iscrizione. Uno stop brusco, che di fatto impedisce allo stato dell’arte alle due aziende di poter operare in determinati contesti.

Ma cerchiamo di capire nello specifico di cosa parliamo. Quello prefettizio è un elenco di fornitori, prestatori di servizi ed esecutori di lavori, nei confronti dei quali viene preventivamente verificata la non soggezione a rischio di inquinamento mafioso ed al quale le Pubbliche Amministrazioni ed Enti equiparati debbono far riferimento per le verifiche antimafia richieste dalla legge. L’iscrizione come detto avviene alla conclusione delle verifiche antimafia effettuate da parte della Prefettura.  L’art. 29 del D.L. 90/2014 ha introdotto significative novità in tema di iscrizione nelle cosiddette white lists e negli effetti che ne conseguono.  Allo scopo di incentivare l’iscrizione nelle white lists da parte degli operatori economici che svolgono una serie di attività – ritenute ope legis maggiormente esposte al pericolo di infiltrazione criminale – l’articolo 29 citato impone alle stazioni appaltanti di acquisire la comunicazione e l’informazione antimafia liberatoria “obbligatoriamente ” attraverso la consultazione, anche in via telematica, di tali elenchi.
Ne consegue che tale iscrizione, pur mantenendo la natura volontaria prevista originariamente dalla legge n. 190/2012, costituisce la forma necessitata attraverso la quale viene accertata, nei confronti dei soggetti che operano nei settori più permeabili alle organizzazioni criminali, l’assenza di motivi ostativi ai fini antimafia.

E’ chiaro che andrebbe chiarito quali sono i motivi che hanno indotto la Prefettura ad usare il pugno di ferro contro Ambrosino e Petrol Car, ma su questo comprensibilmente vige il massimo riserbo. Una cosa è certa, entrambe le società – per il tramite dei propri legali rappresentanti – hanno deciso di ricorrere al Tar per vedere di riuscire a far valere le proprie ragioni e dunque uno status quo che allo stato attuale si presenta davvero oltremodo nefasto. Le udienze sono state fissate rispettivamente il 5 ed il 10 luglio, in quella circostanza e in quell’occasione dovrebbe anche essere più chiaro e meno nebuloso il quadro della situazione ed anche perché dall’ufficio territoriale di governo si è deciso di muoversi in questa direzione. Ma intanto non mancherebbero già le prime ripercussioni dettate da un provvedimento del genere, che comprensibilmente nuoce non poco alle aziende che se lo vedono appioppare.

Ma chi sono le aziende finite nel mirino della Prefettura? Visure alla mano la Ambrosino srl vanta quindici addetti al 31 dicembre 2016, sette soci e due amministratori oltre a un capitale sociale interamente versato di 78.000 euro. Uno degli amministratori risulta essere Antonio Pinto, conosciuto anche per la sua passione per l’editoria. Anche la Petrol Car sas di Raimondo Ambrosino & c ha sede legale ad Ischia, in via Arenella e vanta tre titolari di cariche. Il socio accomandatario all’origine risultava essere lo stesso Ambrosino, i soci accomandanti Alberto Coppola e la società Ambrosino mentre l’inizio dell’attività dell’impresa risale al lontano 1989. Nel corso degli anni si sono poi verificati una serie di passaggi interni che probabilmente non hanno avuto effetti però sulla decisione prefettizia, che è abbastanza recente.

Corrado Roveda

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