CRONACAPRIMO PIANO

Colpaccio Legnini, il commissario si “prende” il Pio Monte

Delocalizzazioni post sisma e alluvione, se ne è discusso ieri pomeriggio: svelata ai comitati la bozza di ordinanza, si attendono proposte e deduzioni. La prossima settimana atteso incontro con i tecnici. Da qui a 10 giorni il testo sarà divulgato. Tre le ipotesi: cessione dell’immobile ammalorato e nuovo acquisto, decollo e atterraggi su nuovo sito edificabile, trasferimento in alloggi realizzati al Pio Monte o a Cavallaro

E’ stata presentata ieri nella sede del Palazzo Reale la prima bozza della nuova ordinanza contente i provvedimenti per la delocalizzazione degli immobili a Casamicciola Terme a seguito del terremoto dello 2017 e della frana del 2022. L’incontro con i rappresentanti dei Comitati dei cittadini, per un primo esame della bozza di ordinanza sulle delocalizzazioni degli immobili danneggiati dal sisma e dalla frana. L’incontro si è tenuto solo con i rappresentanti dei Comitati, mentre, verosimilmente la prossima settimana ci sarà un eventuale incontro allargato ai tecnici interessati. La seduta è stata condotta dal Commissario Giovanni Legnini che ha rimarcato l’essenza di un documento di fatto già completo, ma sul quale occorre ancora lavorare. Proprio per queste le parti convenute proporranno in forma scritta o in un ulteriore incontro le proprie proposte e le controdeduzioni. La prossima settimana,lunedi, atteso incontro con i tecnici. Poi, da qui a 10 giorni, il testo sarà divulgato.

DECISE LE REGOLE TRA DELOCALIZZAZIONE VOLONTARIA E OBBLIGATORIA

Due le ipotesi al vaglio: delocalizzazione volontaria e delocalizzazione obbligatoria. Con la nuova ordinanza del commissario Legnini si decidono le regole nel merito. Va specificato che la delocalizzazione obbligatoria è subordinata ai due piani, ovvero, il Piano Stralcio dell’Autorità di Bacino, con la quale è atteso un incontro già lunedì prossimo, ed ancora il Piano della Ricostruzione di Ischia affidato alla Regione Campania. Solo questi due piani e neppure del tutto, possono dire o stabilire chi può ricostruire, e chi no, nelle aree indicate come colpite dalle catastrofi o maggiormente ammalorate a seguito delle stesse.Con la disposizione Legnini ha inteso anticipare i termini. Questo è quanto emerso nel corso dell’incontro.

DELOCALIZZAZIONE VOLONTARIA, TRE LE IPOTESI

La cosa più importante che la nuova bozza contempla è l’humus della delocalizzazione volontaria. Nella fattispecie il cittadino può ritenere liberamente di accettare tre ipotesi: acquistare un edificio equivalente sull’isola (Legnini non si spinge ad ipotizzare l’acquisto fuori o oltre il perimetro limitato); ricostruzione su un altro sito con decollo ed atterraggio dell’immobile da delocalizzare, nel rispetto del consumo dei suoli imposto dalle norme ed infine, l’acquisizione edtrasferimento negli eventuali alloggi popolari realizzati nei siti dismessi che il commissariato intende acquisire (Area sud del Complesso Pio Monte a Casamicciola Terme e grezzo di Cavallaro tra Forio e Lacco Ameno).

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IMMOBILI DISMESSI, ENTRO META’ LUGLIO L’ACCORDO COL PIO MONTE E POI C’E’ CAVALLARO…

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Per quanto concerne l’avviso pubblico volontà alla ricerca di immobili dismessi dove delocalizzare gli immobili colpiti dal sisma e dall’alluvione di Ischia, in trattativa già avanzata c’è l’acquisizione del Complesso Pio Monte di Casamicciola Terme. In questo caso, trattandosi di un immobile soggetto a vincolo di pregio, nel merito non possono prendersi decisioni avventate. Il commissario Legnini spera di poter chiudere e siglare l’accordo definitivo con l’omonimo Ente Morale entro il 20 luglio, data entro la quale l’onorevole intende chiudere le procedure legate all’utilizzo del sito, con la stipula dell’acquisizione.Poi l’affidamento a ben due dipartimenti universitari per la progettazione di un modello di riqualificazione urbana, con aree commerciali e di sviluppo turistico ricreativo sul fronte mare e villaggi residenziali, dignitosi, non dormitori, nelle aree interne del complesso. L’ennesima vita del cespite che fu sanatorio e simbolo del’Università i Casamicciola!La rigenerazione urbana complessiva si estenderà fino a Piazza dei Bagni dove è previsto il recuperodelle antiche terme Pio Monte crollate e ulteriormente danneggiate dal sisma 2017 e dall’alluvione 2022, già detentrici di scheda Aedes e dunque, nel caso, indennizzabili con fondi della ricostruzione sisma a cui attingere. L’intenzione dei governatori dell’ente morale e vendere tutto, tranne le Terme a Monte della Lava, sulle antiche e pregiate fonti del Gurgitello. L’accordo preliminare è previsto il 20 luglio e vedrà l’unione d’intenti del commissariato per la ricostruzione, l’ente morale Pio Monte, il comune e la Sovraintendenza di Napoli che ha richiesto, espressamente, di aderire con unaimpostazione condivisa. A Cavallaro invece è in via di acquisizione una cubatura allo stato grezzo, legittima secondo Legnini di circa 2mila 800 metri quadri cove si stima di ricavare tra i 20 ed i 25 alloggi. Per il bando di cessione eventuale di cespiti pro delocalizzazioni è prevista la riapertura dei termini.

IL CONTRIBUTO CHE SPETTA AL CITTADINO DELOCALIZZATO

Il contributo che spetta ai cittadini coinvolti contempla l’ipotesi del “massimo possibile”.Una proposta che deve, ovviamente, passare al vaglio della Corte dei Conti.L’ipotesi di indennizzo prevede il massimo concedibile per la demo ricostruzione condanno classificato come “L4” con la maggiorazione del 30%, che riguardano le spese accessorie e quant’altro, compreso il costo di demolizione e rinaturalizzazione che saranno affrontate dal Governo e non dal Cittadino. Una ipotesi migliorativa rispetto a quanto stabilito nelle delocalizzazioni del centro Italia dove le spese sono fino al 30%.

GLI EDIFICI NEL NOVERO DELLE DELOCALIZZAZIONI POSSIBILI

Nel novero degli edifici, in ordinanza, ci sono quelli colpiti dal sisma del 21 agosto 2017 ma anche quelli colpiti dalla frana del 26 novembre 2022. Si tratta degli edifici che hanno subito un danno grave. In entrambei casi si tratta di complessi che hanno subito un danno grave, quelli dal dano lieve sono già indennizzabili. Il commissario Giovanni Legnini che è delegato agli eventi alluvionali e straordinario alla ricostruzione post sisma, spiega la sua convinzione nel merito della possibilità di agire anche per delocalizzazione è ricostruzione interventi post frana: “ Credo di avere il potere di intervenire anche sugli immobili danneggiati dall’alluvione, anche se è un po’ forzato”– ha detto ieri commentando le ipotesi che danno priorità alle case da delocalizzare poi forse si parlerà di aziende.

IL COMITATO PROPONE L’UTILIZZO DEI BENI CONFISCATI

Il Comitato Cittadini per la Vita propone l’utilizzo dei beni confiscati alla Camorra presenti a Casamicciola per ricollocare i cittadini sfollati e delocalizzati. Legnini palude la proposta e rilancia: “Valutiamo l’ipotesi di un accordo per tutti i beni confiscati sull’isola. Chiederò un incontro al Prefetto Corda per chiederne la disponibilità!”.Se si concretizzassi tutte queste ipotesi il commissario ipotizza che in tre anni si potrebbero fare grandi cose.Legnini annuncia di aver sentito il generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario alluvione Emilia Romagna, si incontreranno in settimane.

LEGNINI PRONTO A INDICARE UN TERMINE PERENTORIO

Poche le pratiche di ricostruzione post sisma. Ad oggi le manifestazione di interesse, con scheda Aedes, a ricostruire sono 750. Il commissario Legnini intende fissare un termine perentorio entro il 30 luglio o 30 agosto entro cui si può richiedere il contributo a ricostruire. L’obbiettivo è stanare il “corbaccio mancante di 300 unità” che figurano tra quelle danneggiate dal sisma ma che non hanno manifestato volontà a ricostruire. “Le pratiche di contributo sono oggettivamente poche, eppure giro il paese ed assito a scene di disperazione. Effettivamente c’è qualcosa che non va! ”.

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