POLITICAPRIMO PIANO

Regine: «Del Deo a Ischia è fuori discussione, deluso da Giosi e De Siano»

Lunga intervista al presidente del consiglio comunale di Forio che spazia su più fronti: respinge seccamente l’ipotesi di una “emigrazione” dell’attuale primo cittadino, parla del presente e del futuro all’ombra del Torrione e punge eurodeputato e senatore isolano

L’estate 2021 ha riportato una boccata d’ossigeno all’economia isolana. Un punto di partenza, o meglio di ripartenza, dopo un 2020 davvero avaro di soddisfazioni sotto questo punto di vista

«Io penso che, se dobbiamo parlare di ripartenza, alla luce degli incrementi dei flussi turistici registrati durante l’estate, non possiamo negare che siamo in un’ottima fase di ripartenza. Chi mi conosce sa che sono un ottimista di natura, e cerco sempre di essere positivo: coi dati attuali, non possiamo assolutamente lamentarci, anzi, ben vengano stagioni turistiche come questa. È una nota di merito per tutti gli amministratori dell’isola, ma prima ancora per gli addetti al settore turistico, dalla classe imprenditoriale alberghiera ai piccoli commercianti, e tutti coloro che hanno davvero compreso che Ischia deve vivere di turismo. Il mio appello è quello di tendere alla massima destagionalizzazione, spingendo la stagione turistica al di là dei soli mesi “canonici” che normalmente vedono riempirsi di visitatori l’isola d’Ischia. Ed è per questo motivo che deve esserci un serio impegno su tale aspetto, creando sinergie, e cercando di creare un’offerta turistico-ricettiva che vada al di là dei mesi “caldi”. Fra l’altro, in tal modo, con una stagione davvero “lunga”, si riducono le conseguenze di imprevisti come quelli che stiamo vivendo. Il solo periodo estivo ormai non basta più a coprire i “vuoti” causati dall’emergenza sanitaria».

«In termini di flussi turistici l’estate 2021 la si può considerare una grande ripartenza, ma sono convinto che si debbano creare le opportune sinergie per una vera e marcata destagionalizzazione, ben più estesa rispetto ai consueti mesi “caldi”»

Come giudica e commenta il fatto che il vostro sindaco, Francesco Del Deo, sia stato contattato a Ischia per vagliare la sua disponibilità a candidarsi alla carica di sindaco?

«Non le nascondo che, appena venni a conoscenza di questa notizia, tramite la stampa, rimasi perplesso proprio perché ero all’oscuro di questa “novità”. Contattai il sindaco ed effettivamente mi fu chiarito che egli era stato avvicinato da alcuni politici e imprenditori per vagliare eventualmente anche questa opportunità. Una cosa comunque ben lontana dalla volontà politica e, credo, anche personale di Francesco Del Deo, e come mi pare di aver capito, egli rimane legato all’amministrazione di Forio: non credo ci siano margini, dunque, per una candidatura di Francesco Del Deo al comune di Ischia, che costituisce una realtà del tutto diversa, con altri protagonisti, e resta il primario interesse a mantenere rapporti di pacifica e proficua collaborazione con l’attuale amministrazione di Ischia, sicuramente all’altezza di portare avanti l’incarico amministrativo che sta svolgendo».

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«Ho appreso dalla stampa del fatto che era stata offerta al sindaco Del Deo una candidatura a Ischia, ma una tale ipotesi è fuori discussione»

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Come già accaduto a Lacco Ameno, anche a Serrara Fontana la campagna elettorale si sta giocando spesso su accuse reciproche, talvolta anche insulti, che non sui programmi, ovviamente soprattutto sui social. Perché la politica in generale è vittima di questa tendenza?

«Mi dispiace dirlo, ma più che Lacco Ameno tali circostanze mi ricordano la campagna elettorale di Forio. Si dà adito a esternazioni poco consone a chi concorre per governare la macchina amministrativa, ma in ogni caso incongruenti col buon senso della politica, pur locale. Il messaggio, distorto, che viene inviato ai cittadini serraresi e fontanesi, è quello di due fazioni che invece di confrontarsi su temi importanti, scadono appunto sul personale, con attacchi futili ed esternazioni che nulla hanno a che vedere con l’aspetto tipicamente amministrativo e politico dell’agone elettorale. Penso che debbano abbassare i toni, e confrontarsi sui problemi reali che attanagliano il paese, cercando di illustrare ai cittadini quali sono le soluzioni che intendono porre in essere, dunque parlare di programmi. Scadere nella sterile invettiva, talvolta anche personale, non giova a nessuna delle due parti».

«È ancora presto per parlare della “successione” al sindaco Del Deo. Per ora siamo concentrati a portare avanti il programma elettorale, a partire dalle numerose opere pubbliche. Ogni valutazione sulle candidature sarà comunque fatta in maniera collegiale: il gioco di squadra è fondamentale per una compagine politica»

A Il Golfo il sindaco Del Deo continua a sostenere che c’è tempo per pensare al suo successore e che la “ricerca” e la discussione non hanno ancora avuto inizio, ma è davvero così? E le rifaccio una domanda: Michele Regine si sentirebbe pronto a indossare la fascia tricolore?

«Secondo me è ancora presto. Le prossime elezioni ci saranno nel 2023. I programmi sui quali in campagna elettorale ci eravamo ripromessi di lavorare e realizzare prevedono tante altre opere, problemi da risolvere, quindi l’amministrazione è ancora focalizzata sul programma che nel 2018 avevamo proposto ai cittadini, come il “waterfront” che si sta avviando a conclusione, come il Municipio di cui deve essere ultimato il primo piano, come le scuole, le strade e varie altre opere. Adesso credo che sia prematuro parlare di “successione” post-Francesco Del Deo. L’amministrazione c’è, è unita, coesa, ogni cosa viene fatta alla luce del sole, non ci sono favoritismi né preferenze degli uni nei confronti degli altri e così andremo avanti sino a fine mandato. Poi, quando il tempo lo imporrà, si faranno le opportune valutazioni, che saranno fatte sempre ed esclusivamente tutti insieme: credo molto nello spirito di gruppo, e sono convinto che l’unica cosa che può consentire a un’amministrazione di andare avanti è la coesione».

«Franco Regine? È un politico avveduto, di grande esperienza, sicuramente ha le carte in regola per ricandidarsi, ma poi saranno i cittadini a decidere»

Restando in ambito-Forio, spesso si riparla di Franco Regine: davvero è ipotizzabile un ritorno sulla scena politica dell’ex primo cittadino?

«Penso che ormai non sia più un mistero l’esistenza di questa possibilità, così come della volontà di Franco Regine di candidarsi alle prossime elezioni. Che tale eventualità possa effettivamente avverarsi, ovviamente non lo so. Di sicuro Regine è un politico avveduto, di grande esperienza, parliamo di uno che la politica l’ha fatta e la sa fare, e dunque sa che ci vogliono le giuste condizioni per potersi ripresentare alle prossime elezioni amministrative: in particolare, c’è bisogno di un gruppo, e nel nuovo sistema elettorale tutto è più complesso. È necessario un apparato di persone numeroso per far fronte a una seria campagna elettorale. Personalmente, credo che Franco Regine abbia tutte le carte in regola per potersi ricandidare; sul risultato finale, non so esprimermi, perché saranno i cittadini a deciderlo».

«Credo che Forio abbia goduto di un significativo miglioramento generale negli ultimi anni, e del resto sono in molti a dirlo. Siamo sempre pronti a recepire critiche costruttive e a migliorare il territorio senza incidere sulle tasche dei cittadini»

L’amministrazione di cui fa parte più volte ha rivendicato l’ottimo lavoro svolto, tramite il sindaco ma non solo. Da conoscitore del territorio, prima ancora che da politico, secondo Lei cosa manca a Forio per fare il definitivo salto di qualità?

«Guardi, e non lo dico per un vanto personale, credo che Forio negli ultimi anni abbia avuto un significativo miglioramento generale: sono i turisti a dirlo, così come anche i cittadini di altri Comuni. Sicuramente ci sono diverse cose da rivedere, i problemi sono tanti e le voci di chi non approva l’operato dell’amministrazione ci sono e ci saranno sempre. D’altronde non si parla mai bene di un’amministrazione durante il periodo in cui questa è in carica, ma semmai solo a distanza di tempo. E quindi, a ragion veduta, ascoltiamo e recepiamo le critiche che ci vengono mosse per cercare di migliorare, come noi stiamo effettivamente cercando di fare, a partire dai lavori pubblici, migliorando la nostra Forio, le frazioni, le zone periferiche, cercando di non incidere economicamente sulle tasche dei cittadini, senza aumentare le tasse ma cercando di intercettare – cosa mai facile – i finanziamenti necessari per realizzare tali opere».

L’isola ha rappresentanti al Parlamento Europeo e al Senato eppure alle volte sembra non accorgersene nessuno. Era lecito attendersi qualcosa di più da De Siano e Ferrandino o è mancata anche la spinta della politica locale?

«Da De Siano e Ferrandino sarebbe stato lecito attendersi di più, anche se personalmente credo che Giosi sia stato più incisivo nel portare il nome e le istanze di Ischia presso le sedi competenti, oltre che più “presente” sul territorio»

«È un interrogativo frequente, ma sempre attuale. Quando un politico di calibro è ancora al potere, è giusto farsi questa domanda, anche come sollecitazione di eventuali mancanze. Quindi, per rispondere alla sua domanda, dico che sì, era lecito attendersi qualcosa di più, facendo valere le problematiche specifiche e attuali che hanno colpito l’isola d’Ischia per trovare una soluzione comune. Per quanto mi riguarda, credo che tra i due l’europarlamentare Giosi Ferrandino abbia portato il nome e le istanze di Ischia in maniera più incisiva presso le sedi competenti: lo vedo più presente sul territorio e sensibile ai problemi locali, ma anche più presente sugli organi di comunicazione».

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