POLITICA

Dino Ambrosino: Comune a rischio? Colpa di chi ci ha preceduto

Di Guglielmo Taliercio

PROCIDA – Più si avvicina il giorno in cui la Corte dei Conti dovrà esprimersi sullo stato di attuazione del Piano di Riequilibrio adottato dal Comune (la decisione dovrebbe giungere entro il 4 dicembre prossimo) più i toni della politica, che in questi mesi non si sono affatto affievoliti dopo la campagna elettorale e le elezioni del 31 maggio scorso, diventano sempre più aspri e duri. A mettere nuova carne sul fuoco le recenti dichiarazioni del Sindaco Ambrosino il quale, tra l’altro, facendo un excursus su questo periodo di amministrazione dice: «Fino ad oggi posso affermare che la Corte dei Conti e la Prefettura si sono resi conto dalle nostre scelte oculate, ed hanno preso coscienza che stiamo operando nella direzione giusta, nonostante l’opposizione continui a discreditarci presso l’opinione pubblica; un’opinione pubblica non abituata a confrontarsi con dati reali e con informazioni ufficiali. I precedenti Amministratori hanno lasciato il Comune in serio pericolo, per cui ci saremmo aspettati in tale frangente una disponibilità alla collaborazione e invece no. Se avessimo accolto le loro proposte saremmo stati già sfiduciati dalla Prefettura e dalla Corte dei Conti. Mi dispiace affermarlo ma, a livello amministrativo, è la triste realtà del paese».

Altro punto dolente toccato dal Sindaco sono i tanti lavori pubblici cantierati negli ultimi mesi (complessivamente ben oltre i 10milioni di euro): «Si era in ritardo in quanto i lavori dovevano essere ultimati entro il 21 dicembre 2015. Quando ci siamo insediati a giugno 2015 c’era tutto da fare. Avevano solo espletato le gare di appalto. Marina Grande, Corricella, Punto del pescato, metano, fibra ottica: abbiamo dovuto con urgenza entrare in questi cantieri cercando di avere molta responsabilità, per gestire il tutto onestamente, senza corruzioni e tangenti in quanto, come si sa, questo dei lavori pubblici in Italia è il campo dove c’è stata più corruzione». Una riflessione importante il Sindaco Ambrosino la formula con riferimento ai lavori che interessano l’impianto di depurazione in corso di costruzione a Marina Grande, località “Lingua”, da quasi un ventennio: «Anche qui abbiamo trovato un lavoro sospeso, in quanto nel fare gli scavi sotto il costone della Lingua non avevano considerato che ci sarebbe stata l’acqua, per la qual cosa occorreva una sorta di diga attuata con il metodo Jet Grouting che predispone una sorta di pali di isolamento interrati, in modo da lavorare poi tranquillamente. Ma per realizzare questo obiettivo e riprendere i lavori abbiamo dovuto approntare una variante al progetto. E nel fare questa operazione abbiamo scoperto che  2,5 milioni di euro, destinati al depuratore, erano stati già spesi per altre emergenze, per cui ora noi siamo anche in difficoltà a reperire questi 2,5 milioni e continuare il lavoro del depuratore. Abbiamo, in totale, trovato 4 milioni e mezzo spesi per altre finalità. Lo stesso anticipo di 1 milione e 400.000 euro entrato nelle casse comunali per far fronte al progetto del Waterfront a Marina grande era stato già speso per altri fini. Grandi difficoltà, quindi, per reperire questi soldi che non ci sono. Onestamente dire che la situazione economica con la quale dobbiamo combattere ogni giorno è difficile è dire la pura verità. I consiglieri di centrodestra continuano a dire che non è così, ebbene allora noi invitiamo tutti quei cittadini che vogliono sapere realmente quale è situazione a venire in Comune, e mostreremo loro  tutto quanto c’è da sapere».

Un ultimo passaggio di Dino Ambrosino è dedicato al “Marina di Procida”, società in cui il Comune detiene (o deteneva?) il 49% del capitale sociale, che gestisce il porto turistico di Marina Grande: «In realtà ad amministrare la Società “Marina di Procida” non ci sono i nostri rappresentanti  ma quelli indicati precedentemente dal centrodestra. All’inizio di maggio 2015, ossia alla vigilia delle elezioni, il centrodestra ha rinnovato il contratto ai suoi rappresentanti per altri 3 anni, per cui fino al 2018 non possiamo gestire la “Marina di Procida” secondo la nostra linea politica. E’ un assurdo ma è la realtà. Avrebbero dovuto dimettersi perché essi sono espressione di un altro orientamento politico. Infatti la legge prevede che i nuovi amministratori diano le indicazioni per i suoi rappresentati negli enti pubblici. Per questo, prima di fare tali scelte, ho pubblicizzato un bando e tutti i cittadini che avevano i requisiti potevano partecipare, anche se spettava a me scegliere le persone che mi sembravano idonee a rappresentarci. Tutte le persone che  erano state indicate dalla precedente Amministrazione si sono dimesse dai loro incarichi, gli unici che non si sono dimessi sono i componenti del Consiglio di Amministrazione della “Marina di Procida”: Gerardo Lubrano Lavadera e Gianluca Costagliola. Una situazione spiacevole in quanto essi non sono politicamente in sintonia con questa Amministrazione».

 

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