LE OPINIONI

IL COMMENTO Forza Italia ha forza in Campania?

Se Atene piange, Sparta non ride. Trasferita la guerra dall’antica Grecia all’attualità politica, Atene che piange è il PD che, con Letta, cerca di recuperare unità ed identità del partito. Sparta è, invece, Forza Italia che, ormai priva dell’intelligenza politica di Berlusconi (appena dimesso dal San Raffaele di Milano dove era ricoverato dal 6 aprile per postumi da Covid), è affidata ad Antonio Tajani che non sembra all’altezza del compito. Ma il peggio, per noi ischitani, è che la debolezza dei due partiti a livello nazionale, è ancora più marcata a livello campano e metropolitano. In un precedente articolo ci siamo soffermati sul PD; ora vogliamo intrattenere i lettori sulla situazione di Forza Italia in Campania e a Ischia. Gli azzurri in Campania sono dilaniati tra gruppi e correnti, tant’è che Domenico De Siano, coordinatore regionale, ha (su indicazione di Tajani) azzerato le cariche dei vertici del partito in città e in regione e nominato vice coordinatori regionali Fulvio Martusciello e Cosimo Sibilia. Si combattono da un lato Mara Carfagna, Paolo Russo, Martusciello e Patriarca, dall’altro De Siano, Cesaro, Lanzotti e Caldoro. Lanzotti, ex segretario cittadino, sta ormai lavorando ad una lista comunale “Forza Azzurri” che probabilmente appoggerà il candidato scelto da De Luca. Stefano Caldoro, ex Presidente della Regione Campania, che fu poi sconfitto da De Luca, medita addirittura di abbandonare il partito e, nel frattempo, rispolvera il Nuovo PSI, ipotizzando un partito liquido liberalsocialista, chiamato “Nuovo PSI 4.0”, tutto incentrato su una community social, senza tessere e con più apertura all’esterno. Stefano non spiega come pensa di conciliare il suo deciso orientamento per il centro destra, assieme a Lega e FDI, con il liberalsocialismo. Mara Carfagna, che si oppose energicamente alla candidatura di Caldoro contro De Luca, ritenendola debole e scolorita, viene – a sua volta – accusata dall’ala De Siano-Cesaro-Lanzotti di non fare, da Ministro del Sud, gli interessi di Napoli e della Campania.

In tutto questo scenario, la prima a pagare le spese fu l’isolana Maria Grazia Di Scala che, nonostante un consenso elettorale lusinghiero, dovette cedere il posto alla figlia del senatore Patriarca, Annarita. E’ stupefacente che ad una persona per bene sia subentrata Annarita Patriarca, ex Sindaco di Gragnano, che non vide sciolto il suo consiglio comunale per mafia solo perché, nel marzo 2012, la Sindaca Patriarca diede le dimissioni. Ed è vero che una figlia non deve rispondere dei reati del padre e nemmeno di quelli del marito, ma vorrà pur dire qualcosa che il marito Enrico Martinelli, Sindaco di San Cipriano d’Aversa, fu arrestato nel corso di un’indagine sul boss della camorra Antonio Iovine; e vorrà dire qualcosa che il senatore Francesco Pateiarca fu condannato, in via definitiva, a nove anni di reclusione per collusione mafiosa col clan camorristico Alfieri-Galasso. Annarita Patriarca, per la cronaca, non era inserita nella lista degli “impresentabili” della Commissione parlamentare antimafia e per questo poté essere candidata, ottenendo ben 11.000 voti di preferenza. Ischia ha da rammaricarsi della mancata riconferma alla Regione della Di Scala, che però costituisce ancora una risorsa per l’isola d’Ischia. L’anello debole dell’isola, paradossalmente, è proprio Domenico De Siano, che si è lasciato inviluppare in questa assurda ed infinita vicenda elettorale del Comune di Lacco Ameno, perdendo credibilità e forza contrattuale a livello regionale, così come il dileguamento dallo scranno di consigliere di opposizione al Comune d’Ischia gli aveva alienato credibilità da buona parte degli elettori ischitani.

Adesso, quale via sceglierà Forza Italia a livello regionale e quale via sceglierà sull’isola d’Ischia? Mentre a livello nazionale il Partito sta cercando di marcare la differenza con le forze alleate di destra, recuperando l’originaria immagine di forza liberale moderata ed europeista, a livello regionale non sembra altrettanto evidente questo smarcamento dai partiti più radicali della coalizione di centro destra. Mentre a livello nazionale alcuni deputati azzurri, come ad esempio Elio Vito, si spingono fino a sottolineare un possibile avvicinamento al PD, in Campania si è orientati ad accettare la candidatura, a Presidente della Regione, del magistrato Catello Maresca, molto caldeggiato da Salvini. In un intervento su Il Corriere della Sera, Antonio Tajani (che non appare propriamente in sintonia con Berlusconi) tarpa le ali a qualunque progetto di avvicinamento PD-Forza Italia, con queste parole: “Quando la tempesta sarà finita, ognuno tornerà alla propria coalizione politica. Noi da Popolari europei, in quella di centro destra, il PD in quella della sinistra”.

Questa spinta centrifuga viene alimentata anche nelle fila del PD da Piero De Luca (figlio del Governatore) che attacca violentemente la ministra Carfagna, nell’intento di mettere una zeppa di ostacolo a qualsiasi tentativo di avvicinamento PD-Forza Italia. Il perché è presto spiegato: il “liberal-gobettiano” Vincenzo De Luca (come lo ha temerariamente definito il suo braccio destro Fulvio Bonavitacola) ha bisogno, per i suoi disegni, del centro rappresentato da Renzi e Calenda non da Forza Italia. Si costituisce in tal modo il club dei guastatori, saccenti ed arroganti. E quello di De Luca è un disegno che contrasta fortemente l’indirizzo nazionale di Letta, che preferirebbe un arco ampio di alleanze, da Forza Italia al nuovo M5S di Conte (inviso a De Luca).

Ma parliamo, in chiusura, di Ischia. Forza Italia difficilmente può continuare ad essere rappresentato sull’isola da un logoro De Siano. Potrebbe assurgere a leader principale proprio Maria Grazia Di Scala, al di fuori dei giochi di corrente (nei quali l’aveva trascinata De Siano, danneggiandola nella corsa regionale). Maria Grazia Di Scala, ad Ischia deve fare i conti con Davide Conte, molto vicino – da sempre – a Fulvio Martusciello, ma non penso che questo innescherà una lotta correntizia ad Ischia. La divisione potrebbe accendersi, per le elezioni comunali, sulle liste da presentare e sul candidato Sindaco. Davide potrebbe pendere per l’allestimento di un terzo polo tra una lista di destra e liste dell’attuale maggioranza. La Di Scala potrebbe voler ricostruire un’alleanza di centro destra, tenendo presente che Fratelli d’Italia a Ischia è rappresentata da Luciano Venia, tutt’altro che estremista e molto disponibile al confronto e alla mediazione. Il candidato Sindaco dipenderebbe da quale opzione va avanti; se si sceglie il terzo polo, Davide Conte appare in vantaggio. Se si va alla formazione di un centro destra largo, Maria Grazia Di Scala sarebbe sicuramente preferita. Quello che farà Forza Italia nel resto dell’isola dipenderà molto dalle scelte che prevarranno al Comune di Ischia. Nel frattempo, va registrato che tutti i Sindaci dell’isola evitano qualsiasi riferimento ai partiti nazionali, nel timore di perdere fette di elettorato che sostengono la loro carica a prescindere dagli orientamenti politici nazionali. Si conferma così che il sistema democratico italiano ha raggiunto i limiti della frantumazione, spappolandosi in tanti ras locali (Governatori e Sindaci) senza colore. Non a caso i nostri sei Sindaci non esprimono mai giudizi su ministri o su partiti, ma non esitano a tessere le lodi di De Luca, insofferente a qualsiasi logica di partito e che, anzi, non ha nessuna remora a criticare PD e Governo da esso sostenuto. La nostra isola ha bisogno del contributo del PD e di Forza Italia, che dovrebbero rappresentare la mosca cocchiera rispettivamente del centro sinistra e del centro destra. Lo avrebbero dovuto fare da un lato Giosi Ferrandino e dall’altro Domenico De Siano, ma qualcosa non ha funzionato. Due partiti, per ora acefali sull’isola, ma destinati ad incontrarsi, anche se, su posizioni ideologiche diverse, ma comunque esponenti di un riformismo liberale, democratico ed europeista. In questi giorni abbiamo preso atto che un nucleo di giovani ischitani rivendica spazio. Lo spazio c’è, si tratta di occuparlo in maniera intelligente, impegnando cuore e cervello, corpo e anima politica. Il futuro dell’isola non può attendere, si decide domani mattina!

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