POLITICA

Porto, la “mission” di Paolo Ferrandino: «Rivoluzionare gli spazi»

Dal bilancio - positivo - sul nuovo dispositivo traffico ai progetti futuri, passando per i provvedimenti per limitare gli incidenti sull’isola. Fine agosto è un’occasione propizia per discutere con l’assessore Paolo Ferrandino che parla anche di progetti più o meno imminenti

A pochi giorni dalla fine di agosto il rivoluzionario piano traffico del porto non manca di continuare a far parlare di sé. Tutto sommato, nonostante qualche imprevisto di percorso, il giovamento fornito al porto di Ischia sembra chiaro: evidente la diminuzione del numero di autovetture sulla banchina olimpica che fornisce ora un colpo d’occhio decisamente meno caotico alla porta di ingresso per l’isola d’Ischia, un miglioramento eclatante dell’estetica cittadina nel periodo di massima affluenza. Il porto è adesso finalmente libero dalle colonne d’auto. Un biglietto da visita che era diventato davvero nefasto, brutto e antiestetico.

L’assesore Paolo Ferrandino traccia un bilancio sull’entrata in vigore del piano traffico rivoluzionario dopo il giro di boa estivo, momento propizio per iniziare a tracciare un bilancio esaustivo non mancando di fornire interessanti anticipazioni su altri importanti interventi che riguarderanno il comune di Ischia.

Il nuovo dispositivo per gli imbarchi è riuscito a superare anche il primo weekend di controesodo. Ci fa un bilancio di ciò che l’ha convinta e di quello che invece a suo avviso va rivisto?

«I risultati sono sotto gli occhi di tutti. In assoluto, i turisti, ma anche i residenti che arrivano presso la Banchina Olimpica sono accolti dall’immagine ideale che un paese turistico dovrebbe presentare, un porto ordinato e sistemato, non in preda al caos. La soluzione che abbiamo ideato per fronteggiare il flusso di passeggeri di agosto funziona ed è ciò di cui Ischia aveva assolutamente bisogno. Siamo molto convinti di quanto abbiamo fatto. Siamo inoltre convinti che con un’informazione e comunicazione più capillare riusciremo a migliorare ulteriormente, in modo tale che chi arriva all’imbarco conosca già il percorso da effettuare, diminuendo i pur comprensibili momenti di disorientamento».

I tassisti nel frattempo sembrano aver metabolizzato il nuovo sistema. Lei ha percepito i loro umori?

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«Proprio in questi giorni ho raccolto alcune dichiarazioni dei rappresentanti di categoria che mi hanno lasciato davvero soddisfatto. I tassisti quest’anno hanno dovuto subire un inizio di stagione tormentato, a causa delle cattive condizioni meteorologiche abbiamo di fatto perso tantissime presenze a maggio, un calo che ha pesato e non poco sull’economia ischitana, compresa quella dei tassisti. Questo provvedimento epocale però ha suscitato l’approvazione della maggioranza dei tassisti. Un segnale che ci rincuora e ci spinge ad andare avanti nell’attuazione di nuovi progetti per migliorare la fruibilità del porto».

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Resta complessivamente l’idea di un porto nato ormai quasi due secoli e che oggi sembra inadeguato ad ospitare un tale traffico marittimo e di passeggeri. Così come l’intera area portuale, eccessivamente urbanizzata. Anche da tecnico prima che da politico, si può fare qualcosa per migliorare ancora di più l’impatto del turista appena sbarcato?

«Per il porto di Ischia c’è ancora molto da fare. Ci sono vecchi fabbricati, che hanno fatto la loro storia, che andrebbero riadattati per le nuove esigenze. Ad esempio gli spazi dell’Enel, fermo restando la salvaguardia degli importanti trasformatori, potrebbero essere riutilizzati per fornire servizi rivoluzionari, proiettando il porto verso una funzione quasi da hub. Un obiettivo che va perseguito».

Che cosa prevede il progetto per restituire dignità alla Foce?

«Il progetto di approvazione è in corso di appalto. Attraverso un minimo arretramento del perimetro di confine dei giardinetti verso il distributore riporteremo quella zona del porto di Ischia ai vecchi fasti. Un angolo del porto che ci ricorda un po’ della storia di quella importante porzione di territorio, la zona adiacente della bocca vecchia verrà utilizzata per allocare gli ncc e qualche altro servizio per decongestionare il porto.Per unire la porzione vicina alla banchina olimpica si è reso necessario pensare a un ponticello di collegamento che non è sul margine del porto ma all’interno in modo da portare a livello il passaggio.Avremo inoltre modo di mettere ben in evidenza, con una targa o cartellone informativo la storia di quel tratto di porto e a cosa servisse quel ponticello».

Troppi incidenti sulle nostre strade, secondo lei questo primato negativo a cosa è addebitabile e cosa possono fare le amministrazioni, non solo locali, per provare ad arginare il fenomeno?

«Durante l’ultimo convegno sul tema organizzato presso l’hotel Manzi, devo essere sincero, sono rimasto inorridito da alcune considerazioni che ritengono il numero di vittime e ferite nelle strade ischitane inadeguato all’approvazione di tutor o sistemi di controllo della velocità, un qualcosa di davvero abominevole. Ci stiamo attrezzando per installare nelle strade non strettamente comunali quanto necessario per diminuire i casi di cattiva guida soprattutto in quelle porzioni di strada, come la sopraelevata e via baldassarre cossa dove avvengono la maggior parte delle infrazioni al codice della strada. Un atto dovuto per sensibilizzare gli automobilisti anche in sinergia con le altre polizie municipali dell’isola. Ma il rispetto della vita umana passa anche e soprattutto attraverso un’azione di educazione civica che deve ricordare l’importanza di una guida secondo le regole nel rispetto dell’incolumità di tutti».

Tra poco ci si rituffa a pieno regime nella politica. Quali le priorità dell’amministrazione in questo autunno?

«Stiamo lavorando per portare al paese ulteriori giovamenti. Quanto fatto fin’ora e parte di un percorso ancora lungo. Per le soluzioni ai problemi del paese ci appelliamo a quanti vogliono dare all’amministrazione il proprio contributo».

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