Arriva a Ischia una delegazione della Società Vulcanologica Tedesca

Benvenuti a Ischia Deutsche Vulkanologische Gesellschaft e.V! Ischia accoglie un ospite d’eccezione: ieri, 18 maggio 2025, alle ore ca. 16:00, ssono sbarcati sull’isola 35 soci della Deutsche Vulkanologische Gesellschaft e.V. (DVG), per una settimana interamente dedicata alla scoperta dei segreti geologici del nostro territorio in collaborazione con il geologo Aniello Di Iorio e lo staff dell’EuroGeoPark. Fondata il 10 maggio 1987, la DVG ha sede a Mendig, nella Renania-Palatinato, presso Brauerstraße 5, e raggruppa oggi oltre 650 membri provenienti da quindici nazioni. Scopo principale dell’associazione è «promuovere l’interesse per la genesi, l’utilizzo e lo studio dei vulcani» attraverso pubblicazioni scientifiche, conferenze, escursioni guidate e il sostegno a progetti di conservazione dei geotopi. Dal 1988 la DVG gestisce musei vulcanologici – come il Deutsches Vulkanmuseum Mendig – e percorsi didattici tra i circa 350 vulcani della nella Vulkaneifel, trasformati in vere e proprie attrazioni geoturistiche. Il programma ischitano include escursioni giornaliere presso i geotopi più importanti dell’Isola d’Ischia e una giornata intera dedicata a Capri, per esplorare le falesie dell’isola azzurra. Per offrire uno sguardo unico sul patrimonio vulcanico di Ischia, ogni tappa è studiata per favorire il dialogo tra i vulcanologi tedeschi, creando un ponte culturale e tecnico e condividendo le ricerche più avanzate tra Germania e Italia. Nel corso dell’iniziativa, sarà doveroso ricordare il Prof. Dr. Hans-Ulrich Schmincke, uno dei soci fondatori della DVG, scomparso il 24 agosto 2024: la sua ventennale carriera e le sue ricerche pionieristiche hanno gettato le basi per l’attuale rete di musei e percorsi vulcanologici gestiti dall’associazione. Benvenuti a Ischia DVG! Herzlich Willkommen auf Ischia DVG! Cari colleghi vulcanologi, che questa settimana sia ricca di scoperta, dialogo e amicizia tra le nostre comunità. Vi auguriamo escursioni vissute e momenti di condivisione che rafforzino i legami tra Germania e Italia. Buona permanenza sulle pendici dei nostri vulcani! Hinweis für unsere deutschen Freunde: Wir freuen uns auf eine unvergesslich
OMAGGIO AL PROF. DR. H.U. SCHMINCKE
Nel corso dell’iniziativa, sarà doveroso ricordare il Prof. Dr. Hans-Ulrich Schmincke, uno dei soci fondatori della DVG, scomparso il 24 agosto 2024: la sua ventennale carriera e le sue ricerche pionieristiche hanno gettato le basi per l’attuale rete di musei e percorsi vulcanologici gestiti dall’associazione. Il Professor Hans-Ulrich Schmincke (1937–2024) è stato una figura di spicco nella vulcanologia tedesca e internazionale. Fondatore della Deutsche Vulkanologische Gesellschaft e.V. (DVG) nel 1987, ha svolto un ruolo cruciale nello sviluppo della vulcanologia in Germania, in particolare nella regione dell’Eifel. Schmincke ha studiato geologia e petrologia in diverse università, tra cui Göttingen, Freiburg, Aachen, Baltimore e Santa Barbara. Dopo aver conseguito il dottorato, ha lavorato come ricercatore presso le università di Tübingen e Heidelberg, prima di assumere un ruolo di professore alla Ruhr-Universität Bochum dal 1969 al 1990. Successivamente, è stato direttore del dipartimento di vulcanologia e petrologia al GEOMAR di Kiel fino al 2003. Durante la sua carriera, ha condotto ricerche su vari aspetti del vulcanismo, con particolare attenzione alle rocce piroclastiche e ai flussi di cenere. Ha partecipato a progetti di perforazione scientifica in Islanda e Cipro, contribuendo significativamente alla comprensione della crosta terrestre. All’interno della DVG, Schmincke ha collaborato strettamente con Heinz Lempertz, che ha successivamente fondato il Dr. F.X. Michels-Institut nel 2013. Questo istituto, situato a Mendig, è dedicato alla promozione della vulcanologia e ospita una vasta collezione di minerali e rocce raccolte da Dr. Franz Xaver Michels (1900–1973), ingegnere e appassionato di geologia. La collezione di Michels è una delle più grandi collezioni private in Germania e ha fornito una base preziosa per la ricerca e l’educazione nel campo della vulcanologia. La collaborazione tra Schmincke, Lempertz e l’eredità di Michels ha portato alla creazione di importanti istituzioni vulcanologiche in Germania, tra cui il Deutsches Vulkanmuseum e il Lava-Dome a Mendig. Queste strutture non solo servono come centri di ricerca, ma anche come attrazioni turistiche che educano il pubblico sulla storia geologica della regione. Il Professor Schmincke è stato anche autore di numerose pubblicazioni scientifiche e libri, tra cui “Vulkanismus”, considerato un’opera di riferimento nel campo. Il suo impegno nella ricerca e nella divulgazione ha lasciato un’impronta duratura nella comunità scientifica e nel pubblico interessato alla vulcanologia. In sintesi, la sinergia tra Schmincke, Lempertz e l’eredità di Michels ha contribuito in modo significativo alla promozione e allo sviluppo della vulcanologia in Germania, creando un ponte tra ricerca scientifica, educazione e turismo geologico.
I GEOTOPI
I geotopi sono porzioni spazialmente limitate del territorio che raccontano la storia della Terra attraverso rocce, forme del paesaggio e processi naturali. Riconoscerli e valorizzarli significa scoprire “monumenti” naturali unici, fragili e preziosi, utili per la ricerca scientifica, l’educazione ambientale e il turismo geologico. In questo articolo vedremo cosa sono i geotopi, perché sono importanti, come riconoscerli e quali esempi celebri possiamo incontrare. Definizione di geotopo
CHE COSE’ UN GEOTOPO?
Un geotopo è “la più piccola unità spaziale geograficamente omogenea”, cioè un’area del paesaggio con caratteristiche geologiche e geomorfologiche uniformi e distinguibili da quelle circostanti. Si tratta di veri e propri “monumenti naturali” che testimoniano processi come sedimentazione, vulcanismo, erosione fluviale o carsica
GEOTOPO VS GEOSITO
Spesso si parla anche di geosito, ma il geosito può comprendere più geotopi e avere finalità di tutela più ampie, incluse valenze paesaggistiche e culturali. Un geotopo, invece, viene individuato principalmente per i suoi caratteri geologici e geomorfologici.
PERCHE’ I GEOTOI SONO IMPORTANTI
I geotopi consentono ai geologi di ricostruire eventi antichissimi, come variazioni climatiche o grandi eventi vulcanici, osservando affioramenti rocciosi e strutture sedimentarie. Grazie alla loro accessibilità, molte scuole e associazioni organizzano escursioni didattiche proprio sui geotopi, trasformando la geologia in un’esperienza diretta. Il turismo geologico attira appassionati e curiosi, che scoprono paesaggi unici, come grotte carsiche, crateri vulcanici, fumarole, pareti stratificate, ecc. Spesso i geotopi sono associati a siti archeologici, incisioni rupestri o insediamenti preistorici, intrecciando natura e storia umana. Un esempio tipico è la grotta naturale, che unisce interesse geomorfologico a reperti archeologici o pitture rupestri.
ESEMPI DI GEOTIPI CELEBRI
Nei Geoparchi Mondiali UNESCO ogni tappa corrisponde a uno o più geotopi di rilievo, come le formazioni granitiche delle Alpi Apuane o i paesaggi vulcanici dell’Etna. Alle pendici dell’Etna si ammirano geotopi costituiti da colate laviche recenti, con affioramenti di lava a corda e paesaggi lunari che raccontano le ultime eruzioni. Le straordinarie stratificazioni carbonatiche delle Dolomiti, Patrimonio UNESCO, sono geotopi in cui riconoscere eventi di formazione di oltre 200 milioni di anni fa. La legislazione regionale italiana (ad es. L.R. Umbria n.27/2000) riconosce i Geotopi di Importanza Regionale, stabilendo vincoli e inserimenti nelle carte della natura. Coinvolgere comunità locali e turisti è fondamentale: percorsi didattici, pannelli informativi e app interattive aiutano a proteggere i geotopi sensibilizzando sul loro valore. In conclusione, i geotopi sono la memoria della Terra, scritta nelle rocce e nei paesaggi. Conoscerli significa custodire un patrimonio unico, educare le nuove generazioni e vivere un turismo sostenibile. Il nostro invito è semplice: la prossima volta che vi trovate di fronte a una parete rocciosa, a una grotta o a una scogliera, domandatevi se non siete davanti a un autentico geotopo, testimone di milioni di anni di storia del nostro pianeta!
ALCUNI GEOTOPI A ISCHIA
Ecco una panoramica dei principali geotopi riconosciuti sull’Isola d’Ischia: frammenti di paesaggio che raccontano la lunga storia vulcanica e tettonica dell’isola. In particolare, la Regione Campania ha mappato i geositi (insieme di geotopi) sull’intero territorio, Ischia compresa e progetti internazionali come EuroGeoPark hanno individuato e descritto alcuni geotopi di rilievo sull’isola. Di seguito alcuni esempi di geotopi che è possibile visitare.
- Trockenmaar di Panza
Descrizione: un cratere vulcanico colmato (maar) ormai secco, scavato nel tufo • Roccia prevalente: tuffo verde di Monte Epomeo • Coordinate geografiche: 40.707365 N, 13.876147 E
- Gola di Olmitello
Descrizione: stretta gola con sorgente termale affiorante lungo pareti di tuffo, caratteristica di un processo di erosione e percorsi idrotermali. • Roccia prevalente: tuffo verde, prodotto dall’antica colata ignimbritica. • Coordinate geografiche: 40.704615 N, 13.907230 E
- Monte Epomeo – Tufo Verde Ignimbritico
Descrizione: l’elevazione principale dell’isola (787 m s.l.m.), horst vulcanico costituito da depositi di ignimbrite di tufo verde emessi circa 56 000 anni fa. Valenza geotopica: mostra un’imponente stratificazione di flussi piroclastici e sollevamento tettonico. - Come visitarli e valorizzarli
Accessibilità: molti geotopi si trovano lungo sentieri escursionistici (ad esempio da Panza a Serrara) o in aree termali aperte al pubblico.Turismo geologico: associazioni e guide locali propongono escursioni didattiche e percorsi geotematici. Questi pochi geotopi qui accennati (ve ne sono ancora tanti altri, il fungo a Lacco Ameno, il Castello Aragonese, il Porto di Ischia Porto, il vulcano Rotaro, la colata lavica dell’arso, le antiche briglie che franano lo scorrimento di detriti dall’Epomeo, la sorgente di Nitrodi, i Pizzi Bianchi, le parracine, le case nella roccia, le forme di erosione a nido d’api, antica fattoria greca, insediamento Greco a Montevico, …) non sono solo meraviglie naturali ma anche “libri aperti” sulla storia vulcanica dell’isola: esplorarli significa comprendere i processi che hanno modellato Ischia nel corso di centinaia di migliaia di anni.