CULTURA & SOCIETA'

Arriva da Ischia il manoscritto Voynich, c’è la traduzione

Realizzato da monache domenicane per la regina Maria di Castiglia fu custodito nel Castello aragonese fino al 1912

Una notizia di quelle sensazionali che, da mercoledì sera, ha suscitato curiosità, entusiasmo e interesse nei circoli culturali ischitani e non solo. Pare infatti sia stato decifrato il ‘codice’ del testo più misterioso del mondo, il manoscritto Voynich e che questo abbia più di un riferimento proprio con Ischia. Il documento, risalente alla metà del ‘400, è scritto in una lingua romanza molto antica ed estinta, ed è una sorta di enciclopedia illustrata realizzata da monache domenicane per Maria di Castiglia, regina di Aragona.

E’ stato Gerard Cheshire, dell’università britannica di Bristol a decifrare questo che, da sempre rappresenta un vero e proprio rompicapo per storici, linguisti e crittografi, compreso Alan Turing, il matematico che decrittò il codice Enigma. Lo stesso Cheshire ha pubblicato la ricerca sulla rivista Romance Studies da cui  emerge che il manoscritto è un compendio di rimedi erboristici, bagni terapeutici e letture astrologiche riguardanti questioni di cuore, di mente e di riproduzione, secondo le credenze del periodo.” Quando ho realizzato l’entità del risultato, sia in termini di importanza linguistica che di rivelazioni sulle origini e il contenuto del testo mi sono sentito incredulo ed eccitato”, ha detto Cheshire, dichiarazione riportata dall’Ansa che ha lanciato la notizia qui in Italia. Conservato nell’università americana di Yale, il manoscritto prende il nome dall’antiquario polacco Wilfrid Voynich, che lo acquistò nel 1912, anno in cui il suo luogo di origine, il Castello Aragonese di Ischia, è stato acquistato da privati.

E’ stato mostrato per la prima volta al pubblico nel 1915 e da allora le sue intriganti illustrazioni e i simboli sconosciuti hanno catturato l’immaginazione degli studiosi di tutto il mondo, compresa l’FBI, che provò a decifrarlo durante la guerra fredda, convinta che fosse opera della propaganda comunista. Il documento contiene anche una bellissima mappa che racconta la straordinaria missione di salvataggio via nave, guidata dalla regina Maria, per salvare i sopravvissuti di un’eruzione vulcanica vicino all’isola di Vulcano, nel 1444. La mappa del manoscritto Voynich, che racconta la missione di salvataggio via nave, guidata dalla regina Maria, per salvare i sopravvissuti di un’eruzione vulcanica (fonte: Voynich manuscript). Secondo Cheshire a rendere così affascinante il manoscritto è l’uso di una lingua estinta che ha preceduto le lingue romanze moderne, delle quali fa parte l’italiano, e che era utilizzata nel linguaggio quotidiano, ma non in quello scritto: il suo alfabeto combina simboli familiari ad altri insoliti, usa le lettere come punteggiatura ed è costellato di abbreviazioni di parole latine. Ciò che però affascina soprattutto noi isolani è che questo, fino a oggi, misterioso manoscritto arriva proprio dal Castello aragonese. Quest’ enciclopedia illustrata realizzata da monache domenicane per Maria di Castiglia, regina di Aragona e moglie del re Alfonso V, riporta infatti diverse notizie che s’intrecciano incredibilmente con Ischia. “L’isola d’Ischia – si legge  – è storicamente famosa per le sue calde acque termali d’origine vulcanica, che esistono tuttora. Il manoscritto ha diverse immagini di donne nude che vi fanno il bagno, sia a scopo ricreativo che terapeutico. Ci sono anche immagini della regina Maria e della sua corte mentre dialogano d’affari durante i bagni”.

Cheshire, inoltre, sottolinea come la lingua e il sistema di scrittura di Ischia risentissero, all’epoca, dell’isolamento socioculturale, politico e religioso della vita sull’isola: il manoscritto utilizza in effetti una lingua estinta che, spiega il ricercatore, ha preceduto le lingue romanze moderne, delle quali fa parte l’italiano, e che era utilizzata nel linguaggio quotidiano, ma non in quello scritto: il suo alfabeto combina simboli familiari ad altri insoliti, usa le lettere come punteggiatura ed è costellato di abbreviazioni di parole latine. Dalla ricerca emerge che il manoscritto è un compendio di rimedi erboristici, bagni terapeutici e letture astrologiche riguardanti questioni di cuore, di mente e di riproduzione, secondo le credenze del periodo. La curiosità  è tanta così come la voglia di approfondire degli studiosi ischitani, e chissà che non si riesca a portare il manoscritto di nuovo qui a Ischia.

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