Arriva Halloween, le più grandi paure del “palazzo” ischitano
ISCHIA. Ormai abbiamo imparato a conoscerla anche dalle nostre parti perché, in ossequio alla tanto decantata globalizzazione, proprio non potevamo rimanerne immuni. Mercoledì si celebra la festa di Halloween, ricorrenza di origine celtica che va in scena la sera del 31 ottobre e pian piano ha assunto forme inequivocabilmente macabre oltre che commerciali. La si celebra un po’ ovunque con manifestazioni di varia natura: si passa dalle sfilate in costume ai giochi dei bambini che recitano l’ormai nota formula “dolcetto o scherzetto”. Ma al netto di ogni considerazione, l’anello di congiunzione di questa festa è la simbologia legata alla morte, all’occulto ed alla paura in genere. Ed ecco perché, nella settimana che introduce a questa celebrazione che piace soprattutto ai giovanissimi, abbiamo voluto utilizzare il suo “brand” per raccontare quello che sta succedendo nei palazzi della politica ischitana. Dove l’atmosfera che si respira è all’apparenza di calma piatta ma le cose in realtà non stanno affatto così. E allora ecco che vogliamo divertirci in questo servizio giornalistico a raccontare quelle che possono essere le più grandi paure dei protagonisti che abitualmente affollano e frequentano il municipio di via Iasolino.
MASSIMO TROFA E QUEL DOLCISSIMO “LIMBO”
Sì, perché qui sono in tanti che di paure ne hanno, e delle più disparate. Prendete ad esempio Massimo Trofa, consigliere comunale al suo secondo mandato. E’ un figlioccio di Giosi Ferrandino, che lo ha creato e adesso pretende fedeltà e devozione alla causa. In realtà, il geometra sta provando a convincere il sindaco Enzo Ferrandino a riportare in maggioranza l’intero gruppo consiliare di Vivere Ischia, perché in questo caso potrebbe seguire gli altri a ruota e non nutrire alcun senso di “responsabilità” nei confronti del suo padre putativo. Il problema è che il primo cittadino non vuole sentire ragioni, almeno per adesso, e così il buon Massimo continua a fluttuare rimanendo tra color che son sospesi. Un atteggiamento teso al mero “tirare a campare”, che fin qui sta dando i suoi frutti e soprattutto consente al professionista ischitano di continuare a entrare e uscire dall’ufficio tecnico, che detto per inciso è il pane quotidiano. Ma attenzione perché con l’anno nuovo non è da escludere che proprio l’eurodeputato possa mettere Trofa nella condizione di prendere una strada precisa: o scegli me o scegli lui (che sarebbe Enzo, per i più distratti), non esiste terza opzione. Ecco, non abbiamo dubbi nel credere che la più grande paura del consigliere comunale – allo stato dell’arte – sia proprio questa: dover fare una scelta. Perché, per quanto possa apparire incredibile, in questo momento il vivere in questa situazione di limbo è una cosa che gli va benissimo. In attesa, ovviamente, di tempi migliori.
MAZZELLA, SORRENTINO E IL MANCATO ALLARGAMENTO DELLA MAGGIORANZA
Alla situazione di Massimo Trofa, in parte, sono legate anche le paure e le angosce di altri due esponenti politici, assurti agli onori della cronaca per un mirabile salto della quaglia operato qualche mese fa. Parliamo di Antonio Mazzella e Antonello Sorrentino, e se il primo ha presentato un conto decisamente salato (assessorato in quota Luigi Boccanfuso e presidenza con annesso controllo della società partecipata Ischia Ambiente), è anche vero che il secondo, almeno per adesso, si è accontentato di qualche “briciola” consistente nell’aver concesso ad un paio di artisti amici di guadagnarsi un bel cachet in occasione della Festa a Mare agli Scogli di Sant’Anna. Detto che però il buon Sorrentino potrebbe aver puntato la poltrona di Ischia Risorsa Mare e che potrebbe chiedere al sindaco di occuparla con una sua pedina (l’indiscrezione c’è, anche se sulle conferme non c’è unanimità di consensi), è chiaro che sia Sorrentino che Mazzella erano sembrati rincuorati dalla promessa fatta loro da Enzo Ferrandino, che aveva garantito che la risicata maggioranza a nove sarebbe passata presto a dieci. E il decimo tassello, quello in grado di far dormire sonni tranquilli, era rappresentato proprio da Massimo Trofa. Che però Giosi ha bloccato, lasciandolo per appunto nel predetto “limbo”. Insomma, nell’attesa che gli scissionisti di Vivere Ischia decidano cosa fare da grandi, è chiaro che i due ex consiglieri di minoranza non si sentono propriamente in una botte di ferro. Dovesse saltare il banco, appare quasi superfluo sottolinearlo, la loro “decapitazione” politica sarebbe praticamente inevitabile. Ecco perché si racconta che la sera, prima di andare a letto, recitino pure delle beneauguranti orazioni.
IL TRIANGOLO ENZO-GIANLUCA-GIOSI
E poi attenzione al triangolo. Sì, avete capito bene, il triangolo, che non è quello delle Bermude ma piuttosto quello che riguarda tre protagonisti della politica di casa nostra il cui destino è legato alle possibili combinazioni ed ai “connubi” che dovessero nascere tra loro. Per farla breve, crediamo sia davvero semplice raccontare quelle che possono essere le grandi paure di Enzo Ferrandino, Gianluca Trani e Giosi Ferrandino e in fondo hanno incredibilmente (ma non troppo) un minimo comune denominatore: che ognuno di loro possa “sposarsi” con un secondo e lasciare così fuori dai giochi il terzo. Proviamo a essere chiari facendo degli esempi comprensibili a tutti. Partiamo da Enzo Ferrandino: lasciando che Vivere Ischia, all’indomani di quel terremoto caratterizzato dal documento politico del 27 maggio, si allontanasse dalla maggioranza, il sindaco ha fatto in modo che Gianluca Trani e Giosi Ferrandino (o meglio, i suoi fidi rappresentanti nei banchi del civico consesso) si ritrovassero dalla stessa parte della barricata e cioè all’opposizione. E’ vero, tra i due c’è stato un lungo periodo all’insegna delle frizioni e delle incomprensioni, ma è chiaro che se dovesse riaccendersi la “scintilla” per Enzo sarebbero obiettivamente cavoli amari. Dal canto suo, tanto per dirne un’altra, Giosi Ferrandino non potrebbe non essere spaventato da un eventuale ticket tra Enzo e Gianluca: il risultato non soltanto sarebbe quello di una maggioranza estremamente allargata, ma conseguentemente anche il rischio di ritrovarsi fuori dalla “partita” e stavolta probabilmente senza possibilità alcuna di rientro. Ma, giusto in ossequio alla par condicio, è giusto dire che anche il giovane commercialista di Sant’Antuono, guarda con un pizzico di timore alla eventuale ricomposizione tra Enzo e Giosi. E’ chiaro che uno spacchettamento non potrebbe che tornargli utile per provare ad andare alle urne molto prima della scadenza naturale del mandato. Insomma, se non è una triangolazione ad alta tensione questa, davvero non sappiamo quale potrebbe avere i titoli per essere definita tale.
I MALUMORI DELLA “SCIARAPPA” E LA MARCATURA DI DI VAIA
Di grandi paure, poi, ce ne sono ancora tante. Ad esempio c’è quella del gruppo “sciarappino”, il cui timore – peraltro mai allo stato dell’arte così suffragato dai fatti – è quello di essere rimasti con un pugno di mosche in mano e svolgere un ruolo marginale e di fatto insignificante all’interno dell’amministrazione. Se nel corso della sindacatura giosiana il peso in maggioranza era di quelli determinanti e si deteneva il controllo delle partecipate, oggi non si conta più una “cicca” e questo è chiaro che non può non destabilizzare l’ambiente e il gruppo. Tra l’altro, va anche rimarcata quella che allo stato dell’arte potrebbe apparire una divergenza di vedute tra Antonio Buono e Rino Pilato, in aperta (o meglio “sotterranea”) polemica con questa amministrazione e il consigliere Luca Montagna. Il quale, negli ultimi tempi, viene marcato stretto dal vicesindaco Luigi Di Vaia, che per riuscire a tenerlo saldamente ancorato alla maggioranza non ha esitato nemmeno a prenderlo per la gola, facendogli gustare un delizioso coniglio all’ischitana la cui preparazione è finita anche in diretta facebook. Una cosa è certa, Di Vaia dicono che sia un eccellente cuoco: per Luca, dunque, assaggiare il piatto tipico ischitano non deve aver rappresentato un momento di paura. Buon Halloween a tutti, ed alla prossima puntata.
Gaetano Ferrandino