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Cava Baino, nessun rischio ambientale

CASAMICCIOLA TERME. Il 17 marzo si è positivamente conclusa la conferenza di servizi convocata in Regione per la valutazione e l’approvazione dell’Analisi di Rischio presentata dal Comune di Casamicciola per il sito di Cava Baino, ex Cava Pozzillo. In quel punto fino al 1988 sorgeva una discarica per rifiuti non pericolosi. Come si ricorderà, lo scorso 28 febbraio nella prima seduta della Conferenza, che radunava non soltanto l’ente di Palazzo Bellavista, ma anche la Città Metropolitana, l’Arpac e l’Asl Napoli 2 Nord, era già emerso che i valori delle analisi effettuate sul posto non presentano rischi apprezzabili per la salute o per l’ambiente. Di conseguenza, Cava Baino non necessita dell’operazione di bonifica. Venerdì scorso c’è stato il passo finale, consistente nell’inserimento dei dati aggiornati dell’analisi del rischio nel programma, da inviare al Ministero dell’Ambiente.

Alla conferenza il Comune di Casamicciola era rappresentato dal sindaco Castagna e dall’architetto Vincenzo D’Andrea, responsabile dell’area tecnica, mentre per l’Unità operativa dipartimentale per le autorizzazioni ambientali della Regione  c’era la dottoressa Lucia Costantino, che ha assunto la funzione di Presidente delegato. Assenti stavolta la Città Metropolitana, l’Arpac, e l’Asl. La dottoressa Costantino ha brevemente ricordato gli esiti della seduta del 28 febbraio, quando si è discusso della campagna di caratterizzazione integrativa in contraddittorio con l’Arpac da cui è emerso che i valori riscontrati sono compatibili con la natura chimica delle acque sotterranee idrotermali. In quell’occasione il rappresentante dell’Arpac aveva ritenuto comunque necessario che, per esprimere il proprio parere e per chiudere la procedura, il Comune presentasse appunto un documento di aggiornamento con l’inserimento del programma di analisi del rischio, completo di tutti i dati validati fino al settembre 2016. Palazzo Bellavista il 15 marzo aveva dunque trasmesso l’aggiornamento richiesto, con gli esiti delle indagini effettuate in contraddittorio con l’Arpac.

Durante la conferenza di venerdì è stata poi acquisita la nota della stessa Agenzia regionale per la protezione ambientale, dalla quale è emerso che “le analisi chimiche condotte dal Comune di Casamicciola sulle acque superficiali del rivo che attraversa la discarica non risultano contaminate”, e che “per quanto riguarda le acque sotterranee, i superamenti riscontrati sono compatibili con la natura chimica  delle acque sotterranee idrotermali”. La conclusione dell’Arpac è chiara: “Si ritiene approvata l’Analisi di rischio presentata e le successive integrazioni con cui si dimostra assenza di rischio sanitario e ambientale”. Viene comunque prescritta una cautela: “Tuttavia, in via precauzionale, come previsto dal comma 5 del D. Lgs 152/06, al fine di valutare la stabilizzazione della situazione riscontrata in relazione agli esiti dell’Adr e dell’attuale destinazione d’uso del sito, si prescrive un monitoraggio della falda biennale con cadenza semestrale”.

È poi toccato all’architetto D’Andrea  illustrare nel dettaglio il documento tecnico, dichiarando che i risultati analisi riscontrati negli ultimi accertamenti hanno confermato quelli emersi nella prima campagna di misurazione validati dall’Arpac nel 2009, e che pertanto il sito di Cava Baino non era contaminato e non andava incluso già all’epoca nell’elenco dei siti potenzialmente contaminati. L’architetto ha richiamato il verbale dell’incontro dello scorso luglio presso la Direzione generale dell’ambiente, nel corso del quale il Dottor Palmieri sottolineò la necessità di effettuare quanto prima le analisi per concludere il procedimento e, in caso di acclarata mancanza di contaminazione, chiedere al Ministero di proporre alla Commissione Europea lo stralcio di Cava Baino dall’elenco dei siti che sono tenuti a pagare la salata penalità semestrale. D’Andrea ha quindi chiesto alla Regione di concludere il procedimento e di trasmettere gli atti al Ministero, giudicando infine ingiustificata la proposta di monitoraggio avanzata dall’Arpac, che avrebbe imposto al comune una spesa immotivata. La dottoressa Costantino ha approvato l’Analisi di Rischio presentata e aggiornata da Palazzo Bellavista, “con cui si dimostra l’assenza di rischio sanitario e ambientale”, dichiarando positivamente concluso il procedimento, ma al contempo ha accolto la proposta dell’Arpac, disponendo  che il Comune presenti un piano di monitoraggio, che dovrà  essere inoltrato alla Regione e alla Città Metropolitana di Napoli entro sessanta giorni. Toccherà alla Regione l’ultima parola, che lo approverà entro trenta giorni dal ricevimento, sentita la Città Metropolitana. Casamicciola dunque contribuirà ad alleggerire la pesante sanzione che la Corte europea di Giustizia aveva inflitto allo Stato italiano per aver violato le direttive comunitarie in materia di gestione delle discariche abusive, sanzione che per il primo semestre ammontava a ben 43 milioni di euro da versare alla Commissione Europea. Un importo che sarebbe stato tuttavia alleggerito di 200mila euro per ogni discarica di rifiuti che fosse stata adeguata ai dettami della sentenza della Corte emessa nel 2007. Oltre a tale “risparmio”, l’esito positivo della Conferenza permetterà anche di evitare l’utilizzo dello stanziamento di un milione e centosettantamila euro, proveniente da fondi Por/Fesr 2007/2013, previsto per l’eventuale bonifica.

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