CRONACAPRIMO PIANO

Arriva l’ordinanza sindacale contro i “butta dentro”

A Ischia ecco il dispositivo firmato da Enzo Ferrandino che vieta attività di intermediazione o promozione di offerte di beni e servizi all’esterno dei locali: basta, dunque, al personale delle attività di ristorazione che “placca” gli avventori invitando loro ad accomodarsi a tavola. I titolari risponderanno del comportamento non conforme dei loro dipendenti

Il Comune di Ischia dice basta a un malcostume consolidato e lo fa con un’ordinanza firmata dal sindaco Enzo Ferrandino avente ad oggetto “Divieto di svolgere sulle strade pubbliche e piazze, su aree pubbliche in concessione e private ad uso pubblico, attività di intermediazione e/o promozione di offerte di beni e servizi all’esterno dei locali, inclusa la pubblicità ambulante con qualsiasi forma o mezzo”. Insomma, tradotto in soldoni stop a camerieri o personale di attività di ristorazione (in gergo definiti “butta dentro”)che si apposta all’esterno dei propri locali e cerca di trascinare all’interno ogni turista che passeggia, alle volte risultando oltremodo fastidioso e invadente. Un rituale che specialmente nei periodi di alta stagione è abbastanza frequente e che finisce spesso con l’interessare anche qualche isolano,magari non conosciuto dal mediatore di turno e che sta facendo giusto quattro passi per svagarsi un po’.

Ecco di fatto quali sono le disposizioni contenute nel dispositivo firmato dal primo cittadino, con annesse sanzioni per gli eventuali contravventori: “E’ vietato svolgere sulle pubbliche strade e piazze, su aree pubbliche in concessione e private ad uso pubblico qualsiasi attività di intermediazione e/o promozione di offerte di beni e servizi, inclusa la pubblicità ambulante con qualsiasi forma o mezzo; è altresì vietato lo svolgimento di attività di mediazione, promozione di attività ristorative, mediante personale collocato all’esterno dei locali o di promozione da parte di venditori di articoli al dettaglio. Le attività di ristorazione possono esporre, all’interno dello spazio in concessione la tabella del menù delle dimensioni massime di cm 70 x cm 50, senza arrecare intralcio fisico ai pedoni, né intralcio fisico e visivo alle attività commerciali vicine. I titolari di concessioni di suolo pubblico per attività commerciali sono tenuti al rispetto delle disposizioni previste nella predetta ordinanza e negli atti di concessione di suolo pubblico e rispondono del comportamento del personale dipendente per le violazioni della presente ordinanza. Le violazioni al presente provvedimento e alle disposizioni autorizzative saranno soggette alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 173,00 a euro 694,00 ai sensi dell’art.20 comma 4 del codice della strada. I titolari di concessioni di suolo pubblico che porranno in essere reiterate violazioni (più di una) alle disposizioni contenute negli atti di concessione e/o nella predetta ordinanza incorreranno, previa diffida, nella ulteriore sanzione della sospensione dell’attività commerciale fino a tre giorni ai sensi dell’art 6 della legge 77/97”.

Le violazioni saranno sanzionate con multe da 173 a 694 euro ai sensi dell’art.20 comma 4 del codice della strada, la reiterazione di condotte disdicevoli potrà portare alla chiusura dell’attività per tre giorni

Insomma, a leggere l’ordinanza mano pesante e tolleranza zero. In premessa Enzo Ferrandino osserva che “il Comune di Ischia, ente di interesse turistico, annovera nel suo territorio, aree e luoghi di particolare interesse storico, artistico, commerciale e infrastrutturale, con la conseguente necessità di garantire ai residenti ad agli ospiti che scelgono Ischia come meta di vacanza, condizioni di sicurezza e vivibilità; in particolare, occorre garantire ai numerosi turisti la piena agibilità dei luoghi più frequentati del territorio comunale, evitando agli ospiti le proposte talvolta insistenti e continue di promotori di attività di mediazione, promozione di attività ristorative mediante personale all’esterno dei locali o di venditori di articoli al dettaglio”. Non solo, il sindaco d’Ischia aggiunge anche “che è necessario ed opportuno intervenire sulla materia per contrastare un fenomeno che negli ultimi anni ha assunto proporzioni rilevanti in grado di danneggiare l’immagine turistica del Comune quale luogo di svago e di vacanza” e ancora che “le relazioni sociali, commerciali e dei servizi tradizionalmente offerti nel contesto di una realtà turistica come Ischia, devono basarsi sul rispetto per gli ospiti ai quali vanno garantite adeguate condizioni di serenità”. Contro l’ordinanza sindacale, come da prassi, è ammesso ricorso al Tar entro 60 giorni o al presidente della Repubblica entro 120.

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