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Arriva l’ordine di demolizione per l’abuso di Sant’Angelo

di Marco Gaudini

Serrara Fontana – Una storia, quella oggetto della Determina Dirigenziale n. 204 del 27 ottobre 2015, che parte da molto lontano. Con precisione, dal 1978, hanno durante il quale, il Comune di Serrara Fontana, rilasciò una concessione edilizia per la trasformazione interna dei vani di un immobile sito in via Nazario Sauro, a Sant’Angelo, e un’altra concessione per la sostituzione del solaio di copertura dello stesso. A seguito di un sopralluogo dei Carabinieri di Barano nel 1979, venivano riscontrate  delle difformità alla concessione edilizia, ed in particolare fu accertata la realizzazione del solaio di copertura ad una quota superiore rispetto a quella prevista con un considerevole aumento di cubatura dell’immobile. Pertanto visto le risultanze degli accertamenti dei Militari, trascritte in una relazione tecnica, il Comune di Serrara Fontana, nel 1980 ordinò la sospensione immediata dei lavori a cui fece seguito un provvedimento il n. 04 del 1980, diffida a demolire le opere abusive realizzate ed al ripristino dello stato dei luoghi. Dopo una complessa  vicenda giudiziaria, una fitta corrispondenza, ed una sentenza del TAR, che ordinava al Dirigente del Servizio Tecnico del Comune di Serrara Fontana di concludere il procedimento innescato circa la demolizione delle opere abusive realizzate, l’amministrazione con una Determina Dirigenziale, ha pertanto attivato la “macchina tecnica organizzativa” al fine di procedere con quanto stabilito dalla stessa ordinanza del Comune, quella del 1980 e ribadito dalla Giustizia amministrativa: demolizione e ripristino dello stato dei luoghi. Considerata però la carenza in organico del personale tecnico, che nel Comune isolano, è composto solo dal Responsabile del Servizio, che lavora a tempo pieno, e da un geometra part-time, e la mole di lavoro alla quale i dipendenti sono sottoposti, l’amministrazione ha certificato la necessità di ricorrere alla nomina di adeguate professionalità esterne cui affidare l’incarico di progettazione dei lavori, direzione e coordinamento per la sicurezza in fase di progettazione, nonché di collaudo tecnico amministrativo e statico delle opere di ripristino della copertura. Fatte tutte queste considerazioni, il Comune, e nella fattispecie il Responsabile del Servizio Tecnico, ha determinato di affidare l’incarico di progettazione direzione e coordinatore della sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione dei lavori di demolizione e ripristino dello stato dei luoghi delle opere abusive realizzate al fabbricato sito in via Nazario Sauro, località S. Angelo, all’ing. Vincenzo Marziano. Ha determinato inoltre di affidare l’incarico di collaudo tecnico e amministrativo e statico delle strutture all’ing. Vincenzo Maltese. Per le attività, il Comune ha stanziato, sempre in questa Determina, la somma di circa 13 mila euro, per competenze tecnico professionali, salvo le determinazioni definitive in sede di approvazione del quadro economico del progetto in considerazione dell’effettivo importo dei lavori da eseguirsi e comunque, però, inferiore alla soglia dei 20 mila euro. La Determina stabilisce altresì che, la mancata esecuzione delle prestazioni affidate per qualsiasi motivo, non darà diritto  nessun compenso ai professionisti aggiudicatari dei servizi tecnici, o comunque in caso di esecuzione parziale, sarà corrisposto solo l’importo delle attività effettivamente sostenute.

Le spese che saranno messe in campo sono poste a carico del soggetto privato inadempiente e saranno coperte fino a recupero, che sarà effettuato entro cinque anni, a mezzo di anticipazione di cui al fondo rotativo per le demolizioni istituito ai sensi dell’art. 32 comma 12 del Decreto legge 30 novembre 2003 n. 269, convertito, con modificazioni dall’art. 1 della Legge 24 novembre 2003 n. 326. Dal lontano 1980, anno nel quale è stata emessa l’ordinanza di demolizione, ad oggi, una storia fatta di cavilli burocratici ed altri orpelli giuridici, che alla fine però ha avuto l’epilogo previsto, la demolizione ed il ripristino dello stato dei luoghi, almeno sulla carta, nella realtà si vedrà.

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