Gianluca Castagna | Ischia – Per molti la sveglia è suonata prima del solito. Doccia veloce, colazione al volo e poi subito a inseguire la fabbrica dei sogni. La strategia è semplice: bruciare tutti sul tempo. Non sono pochi quelli arrivati al Polifunzionale di Ischia per partecipare ai casting di comparse per le riprese ischitane del reboot di “Men in black”, quarto capitolo di una saga cinematografica (targata Sony) che mescola, sin dal primo capitolo, commedia guascona e ironia intergalattica.
Cosa c’entri un’isola del Mediterraneo con la caccia agli alieni lo sapremo solo quando il film uscirà sugli schermi di tutto il mondo a giugno 2019. Nel frattempo, oltre 800 aspiranti comparse si sono presentate tra lunedì e martedì al Polifunzionale dei Ischia e alla vecchia sede del Comune di Forio con la speranza di potersi ritagliare una comparsata accanto ad attori professionisti del calibro di Chris Hemsworth, Tessa Thompson, Liam Neeson, Emma Thompson, Rebecca Ferguson e Kumail Nanjiani (nel ruolo dell’alieno comico).
File e code soprattutto la mattina, ma tutto si svolge velocemente. Il casting funziona così: riempire il modulo di ordinanza, farsi assegnare un numero, qualche informazione su taglia, numero di scarpe, mestiere, tatuaggi (non graditi), due o tre foto e poi via, avanti il prossimo. Poco importa se la produzione sembra preferire tipi alti e atletici (per qualche baruffa sul set?): ai casting si presentano anche i supermingherlini. Meglio provarci, non si sa mai. Documenti e codice Iban alla mano, c’è gente che non si è mai persa un casting. Persone che si lanciano in occasione di ogni provino.
«Amo il cinema», racconta Angela. «E guardo tantissime serie tv. Quindi ho deciso di provare. Sarei anche disposta a tagliare i capelli o a cambiarne il colore. A parte questo, comunque, sono qui perché mi diverto. Quindi ci provo, non sarebbe mica male lavorare con Hemsworth».
Pedro Maldonado, videomaker procidano di origine brasiliana ha una vera passione per il cinema. «Mi è nata quando ho fatto da aiuto regista a Giuseppe Iacono per il suo spaghetti noir “L’ultimo tango”. Un’esperienza molto formativa perché mi ha permesso di capire quello che volevo fare.
Quando il mio amico e collega Claudio mi ha avvertito di questa possibilità, ho deciso subito di tentare. Sono curioso di vedere come lavora una produzione americana così importante. Il provino è stato semplice, diretto, tutto in un paio di minuti.»
Tra i partecipanti al casting per “Men in black” anche chi già in questo settore si muove con più costanza e professionalità. E’ il caso dell’ischitana Milena Cassano, attrice e regista soprattutto teatrale. «Speravo ci fosse un casting anche per piccoli ruoli o figurazioni speciali. Invece no, ma va bene lo stesso. E’ una produzione internazionale, ed è comunque carino parteciparvi.» Cosa rappresenta per un attore professionista il momento del provino? Una sfida appassionante o un banco di prova che mette paura? «Un po’ tutto, ci si sottopone al giudizio altrui quindi si cerca di dare il meglio. Questo è stato un semplice provino estetico. Al cinema, soprattutto in America, si è disposti anche a trasformarsi fisicamente per un ruolo; a teatro invece c’è un lavoro a 360 gradi sul personaggio. Ai casting la tua preparazione, il tuo bagaglio di esperienze, lo porti sempre. Poi però conta quel momento. Dove magari ti chiedono di improvvisare, di cambiare tono, di seguire le indicazioni del regista. Quindi, oltre la preparazione, non guasta un buon grado di incoscienza. Bisogna lanciarsi».