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Ascom News n. 44 – Niente contributi per le nuove assunzioni

Al fine di promuovere forme di occupazione stabile, l’art. 1, commi 178 – 181 della legge 28 dicembre 2015, n. 208 ha introdotto l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, nella misura del 40% dell’ammontare dei contributi medesimi, per le assunzioni a tempo indeterminato effettuate nel corso del 2016.

Detta riduzione, opera per un periodo di due anni a partire dalla data di assunzione del lavoratore. L’Istituto previdenziale fornisce le indicazioni e le istruzioni per la gestione degli adempimenti previdenziali connessi alla predetta misura di esonero contributivo.

Il predetto beneficio si applica a tutti i datori di lavoro privati .

Restano esclusi dal beneficio i contratti di apprendistato e i contratti di lavoro domestico, in relazione ai quali il quadro normativo in vigore già prevede l’applicazione di aliquote previdenziali in misura ridotta rispetto a quella ordinaria.

L’esonero contributivo in oggetto spetta a condizione che, nei sei mesi precedenti l’assunzione, il lavoratore non sia stato occupato, presso qualsiasi datore di lavoro, con contratto a tempo indeterminato.

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Inoltre, allo scopo di ridurre il rischio di precostituzione artificiosa dei presupposti per l’applicazione del beneficio non conformi all’obiettivo della norma, il Legislatore ha escluso l’applicazione del beneficio laddove, nell’arco dei tre mesi antecedenti la data di entrata in vigore della Legge di stabilità 2016, il lavoratore assunto abbia avuto rapporti di lavoro a tempo indeterminato con il datore di lavoro richiedente l’incentivo ovvero con società da questi controllate o a questi collegate ai sensi dell’art. 2359 c.c., nonché facenti capo, ancorché per interposta persona, al datore di lavoro medesimo.

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Inoltre, per espressa previsione della norma sopra citata, il beneficio non spetta con riferimento a lavoratori per i quali il medesimo incentivo ovvero l’esonero di cui all’articolo 1, comma 118, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, sia già stato usufruito in relazione a precedente assunzione a tempo indeterminato.

La misura dell’incentivo è pari al 40% dei complessivi contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’INAIL, nel limite massimo di un importo di esonero pari a 3.250 euro su base annua.

Il beneficio riguarda le nuove assunzioni con decorrenza dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2016. La sua durata è pari a ventiquattro mesi a partire dalla data di assunzione.

Che cos’è la pec

Posta elettronica certificata: caratteristiche e modalità; i costi di una Pec. Cancellazione del messaggio. Casi particolari.

Lo sviluppo di internet e delle sue molteplici derivazioni è oramai globale e di uso mondiale. Chi di noi (sicuramente non molti) non usa il computer, non naviga sul web, non possiede uno smartphone o un tablet, non usa la posta elettronica, in alternativa a quella ordinaria. Eppure, ancora adesso molti si domandano, ad esempio, che cos’è la pec. In particolare è il cittadino comune quello che non ha ancora ben chiare le caratteristiche della posta elettronica certificata ed i suoi vantaggi.

Se infatti le istituzioni, i professionisti e le imprese in generale sono ormai tutti dotati di un indirizzo certificato, l’utente occasionale, nella maggior parte dei casi, non ne ha uno e non ne ha ancora compreso appieno l’importanza ed il valore giuridico.

Con questo articolo, quindi, ci si propone di informare il cittadino sulle opportunità concesse da un indirizzo di posta elettronica certificata.

Che cos’è la Pec?

È un sistema che consente di inviare, tramite internet, una comunicazione da un mittente a un destinatario che ha il valore giuridico di una raccomandata con ricevuta di ritorno.

È la legge [1] che ha sancito questa possibilità, consentendo ad una mail di avere queste caratteristiche, ben più importanti di una mail ordinaria.

Con la posta elettronica certificata è possibile avere l’attestazione dell’orario esatto di spedizione e di quello di ricevimento, inoltre il gestore del servizio ha la possibilità di garantire la certezza del contenuto. In base, infatti, hai protocolli di sicurezza applicati, non sono possibili modifiche al messaggio, il quale potrà essere certificato pienamente, sia per il contenuto che per gli eventuali allegati.

In buona sostanza, con una mail certificata possiamo affermare, in pieno diritto, che il nostro messaggio è stato spedito e ricevuto, senza alcuna modifica. Il descritto valore giuridico potrà essere opposto a terze persone o soggetti giuridici.

 

Quanto costa avere una Pec?

Assolutamente poco: pochi euro all’anno (in genere 5 euro più iva dovrebbero essere sufficienti). Può sembrare una pubblicità ai gestori del servizio (vi garantisco che non percepisco alcuna percentuale), ma per l’utilità del servizio, è una spesa che può rivelarsi molto utile.

Per sapere a chi rivolgersi in merito, sul web, digitando la voce “Pec”, troverete una moltitudine d’informazioni a riguardo.

 

Utilizzo della Pec

Se spedisco una mail da una pec ad un indirizzo ordinario, essa ha lo stesso valore ?

In questo caso no. Il gestore del servizio, infatti, può certificare l’avvenuta spedizione ma non il ricevimento e, pertanto, non potrete avere lo stesso valore di una raccomandata con ricevuta di ritorno.

Per ottenere questo effetto sarà necessario che anche il destinatario abbia un indirizzo Pec e che la mail sia spedita a quest’ultimo dalla vostra Pec.

Tenete presente che oramai tutte le istituzioni (ad esempio la Pubblica Amministrazione), le imprese (ad esempio la ditta che vi ha danneggiato con dei lavori in casa), le società (ad esempio le banche), i professionisti (l’avvocato poco onesto) sono muniti di un indirizzo di posta elettronica certificata, inserito in registri pubblici, consultabili da chiunque. Pertanto tutte le comunicazioni destinate a questi soggetti ed alle loro mail certificate, tramite la vostra pec, avranno il valore giuridico sopra descritto.

 

Copia della Pec già spedita

Se si cancella la mia mail certificata posso averne una copia ?

Si. Le operazioni d’invio e ricezione della vostra pec, secondo la legge in vigore, sono conservate in un apposito archivio, in possesso del vostro gestore, per trenta mesi.

Nel caso di smarrimento, potrete chiedere a quest’ultimo la copia che v’interessa. Essa avrà pieno valore legale e sarà opponibile agli altri come l’originale da voi smarrito o cancellato.

 

Valore della Pec

Ho inviato una Pec, dal mio indirizzo, ma per conto di mia moglie, ha lo stesso valore?

Se il destinatario è comunque un indirizzo di posta elettronica certificata, avrete la prova legale dell’invio e della ricezione. La presenza, all’interno del messaggio, di un eventuale allegato, in cui a comunicare è vostra moglie, dovrebbe, altresì, garantire che è lei a parlare e non il titolare dell’indirizzo certificato.

Tuttavia, se si tratta di una comunicazione ufficiale, come ad esempio la domanda di un concorso pubblico, per non saper ne leggere ne scrivere, è bene accompagnare, alla descritta mail certificata, la tradizionale lettera raccomandata con ricevuta di ritorno.

Magari, per la prossima volta, fate munire anche vostra moglie di una Pec.

 

[1] DPR 11 Febbraio 2005 n.68.

 

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