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Asilo conteso, la rivincita di “Peppone”

ISCHIA. La controversia tra la Diocesi di Ischia e il Comune di Casamicciola sull’utilizzo dell’asilo alla Sentinella ha registrato un nuovo capovolgimento di fronte. Dopo la pronuncia del Tar sul ricorso dell’ente del Capricho contro la sospensiva dell’ordinanza di requisizione, il Comune sembrava ormai messo all’angolo, con la Diocesi ormai prossima a riprendere il controllo delle operazioni, e dunque a riprendere possesso della struttura. Invece, la pronuncia di ieri della Quarta sezione del Consiglio di Stato conferisce all’amministrazione capitanata dal sindaco Giovan Battista Castagna la possibilità di chiudere a proprio favore la partita già a fine luglio, almeno dal punto di vista “cautelare”. I magistrati Paolo Troiano, Giuseppe Castiglia, Luca Lamberti, Giovanni Sabbato e Roberto Caponigro hanno infatti emesso un’ordinanza particolarmente sintetica, dove si concentrano su una questione di fatto, anziché sulle molteplici e complesse questioni di diritto, che possono ritenersi “assorbite”: «È necessario – scrivono nell’ordinanza i giudici – ai fini del decidere, acquisire, a cura del Comune di Casamicciola, documentati  chiarimenti in ordine alle effettive condizioni di agibilità dell’immobile requisito, contestata da controparte, mediante il deposito agli atti del giudizio di apposita relazione; la relazione suddetta dovrà depositarsi entro il termine di dieci giorni dalla comunicazione o, se anteriore, dalla notificazione della presente ordinanza; rinvia per il prosieguo alla prossima camera di consiglio del 26 luglio 2018». In sostanza, il “pallino” è tornato nelle mani del Comune, a cui tocca ora dimostrare con apposita documentazione che l’edificio è in condizioni di soddisfare i requisiti di sicurezza necessari ad accogliere i bambini e il personale della scuola materna. Se questa vicenda fosse una partita di tennis, potremmo dire che l’ente del Capricho ha tra le mani il match-point. Infatti, una volta prodotta la relazione che attesta l’agibilità dell’asilo, con ogni probabilità il Consiglio di Stato decreterà la sostanziale legittimità dell’ordinanza di requisizione emessa dal Comune lo scorso autunno. Ovviamente non c’è la certezza matematica, ma il buon senso suggerisce che, se la Quarta sezione avesse intenzione di respingere il ricorso del Comune, lo avrebbe fatto nell’ordinanza appena emessa, mentre invece i giudici hanno chiesto chiarimenti su un solo specifico punto, lasciando così intendere che sarà quello a fare da decisiva discriminante per l’esito della camera di consiglio in programma tra un mese e mezzo. Se, come molti si attendono, il Consiglio di Stato darà il via libera al Comune, quest’ultimo si presenterebbe indubbiamente in una posizione di forza di fronte alla Diocesi, anche in prospettiva del giudizio di merito che si svolgerà dinanzi al Tar a dicembre. Resta da vedere se ci sarà un eventuale accordo tra le parti prima di tale scadenza, e magari anche prima del verdetto di fine luglio: nell’ipotesi di un esito favorevole al Comune, la Curia avrebbe comunque più di qualcosa da perdere, e ci riferiamo ai generosi finanziamenti concessi dalla Conferenza Episcopale per la messa in sicurezza dell’immobile, che nelle intenzioni della Diocesi avrebbe dovuto unicamente ospitare i ragazzi diversamente abili e autistici per il loro percorso terapeutico. Prima che i giudici si pronuncino, non è escluso che si concretizzi quella transazione più volte ventilata ma  finora mai verificatasi, con la Diocesi piuttosto restìa ad addivenire a un accordo extragiudiziale. Adesso, dopo questa ordinanza formalmente interlocutoria ma che sostanzialmente fa spirare il vento in direzione favorevole al Capricho, dall’altro lato della barricata potrebbe esserci una maggiore “malleabilità” in tal senso, per non perdere il manico e anche il cesto.

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