LE OPINIONI

IL COMMENTO L’estate che sta finendo

DI ANTIMO PUCA

Anche quest’anno è arrivato il triste momento di stipare gli ombrelloni, gettare i tubetti di crema solare strizzati all’inverosimile e stanare per l’ultima volta le zanzare in veranda: l’estate è finita. Settembre è il mese della scuola, dei fichi, dell’uva. Tutte cose che, se non prese a giuste dosi, provocano costipazione intestinale. Settembre è il mese di tanti “arrivederci” e qualche “addio”. Mancherà l’aria tersa della pineta. Mancherà la sabbia vellutata del litorale. Mancherà la luce della luna riflessa dal mare, il cielo sempre sereno, il lago in porto, sempre incantevole. Il sole va, viene. Fa le smorfiette dietro qualche nuvola. Pare che voglia andarsene e non tornare più. Fa le moine: ritorna e sempre col medesimo viso. Non vi è più alcun pretesto per rimanere all’aperto, al solo lume delle stelle. Fa freddo. Mancheranno gli amati amici parcheggiatori: il prossimo anno, forse, non ci saranno più. Ma voglio sperare in un’altra proroga, così anche di notte qualcuno potrà contare, per qualche euro, su un servizio degno di Ischia. Mancheranno i cassonetti pieni di “monnezza” ed i cassoni colmi di aghi di pino in giro per le vie: con la Bandiera Blu ed il servizio di raccolta tutto nuovo, infatti, ci potremo mangiare su quelle vie. Ma voglio sperare che l’inciviltà mai punita di chi sporca e la presunzione di chi dovrebbe controllare facciano il miracolo lasciando tutto com’era. Mancherà la languida apatia delle serate tutte uguali. Temo che le tre o quattro occasioni che hanno osato disturbarci quest’estate, infatti, diventeranno di più. 

Ma voglio sperare, tanto, che la promessa di programmare con largo anticipo il calendario degli eventi estivi che riguardano direttamente lschia venga disattesa. Non ci imbatteremo più in quei ragazzoni che hanno trovato ospitalità un po’ ovunque senza che nessuno si preoccupasse di trovare una soluzione più civile per loro e per i residenti. Li stanno portando altrove, chissà dove. Ma confido nella loro fuga, nella loro assenza, così loro resteranno qui e torneremo tutti a far finta di nulla (come abbiamo fatto per mesi, non solo quest’estate), a far finta di non sapere che molti hanno lavorato in alcune aziende del territorio senza lo straccio di un contratto, altri ancora raccogliendo l’elemosina di miseri lavori a ore nelle ville, nelle pinete o qua e là. Non dovremo più fare i conti con il traffico metropolitano che ingolfa strade larghe poco più di 5 metri dove devono passarci due sensi di marcia e i pedoni, dove devono parcheggiare avventori e fornitori, dove devono esserci anche i cassonetti: con i nuovi vigili dell’imminente concorsone, infatti, sarà dura. Ma chi comanda saprà aggirare l’ostacolo rendendo a doppio senso anche le ultime strade rimaste a senso unico, non affronterà mai seriamente il problema delle vie di fuga e torneremo a crogiolarci nelle nostre care file da weekend. Mancheranno i caratteristici commercianti abusivi, le fiere dell’ultima ora e le malinconiche bancarelle sul lungomare: c’è aria di “tolleranza zero” per la prossima stagione. Eppure non dispero, perché molti commercianti, quelli regolari che hanno investito fior di quattrini, pagando fitti stellari, tasse e luce, e allestendo negozi degni di Ischia, stanno pensando di non riaprire il prossimo anno lasciando campo libero. Alcuni turisti se la intendono già con altre località che non hanno lo charme e la raffinatezza di Ischia, località che sono come ragazze del popolo con il seno rifatto, (mentre Ischia è una una signora d’alto bordo), ma offrono garanzie. Mancherà la gioia di far scoprire loro le bellezze di Ischia. Ferraiuolo grigio del tramonto. Abito nero della sera. Costume verde bottiglia del mattino. Pomodori sempre eccellenti. Settembre, il mese di tanti “arrivederci” e qualche “addio”, l’ultimo di una lunga serie fatta di generazioni di turisti, concittadini e… politici. Ci avrai fatto l’abitudine o è sempre doloroso, cara Ischia mia?

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Finalmente invece, agosto è finito, così i rompiballe rompitimpani si decidono a togliere il disturbo: avanti tutta con i viaggiatori gaudenti di settembre!
Comunque con tutto il rispetto per questa nostra cara signora di alto bordo, ammettiamolo che forse avrebbe bisogno di un nuovo look… Più consono alla sua età, più maturo, sobrio e rispettoso delle sue potenzialità migliori e più radicate, e lasciamo che chi apprezza le giovani con le tette rifatte, vada altrove. Non se ne sentirà affatto la mancanza, anzi agevoliamo il passaggio al nuovo corso naturale del tempo: gallina vecchia fa buon brodo!

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