Assunto di viaggio
di Graziano Petrucci
Il vice di Del Deo, Gianni Matarese disse qualche tempo fa in un’intervista che era necessario creare una sinergia con i Sindaci degli altri Comuni, uscendo così da visioni territorialistiche. Ero d’accordo prima come lo sono adesso. Insomma chi non lo sarebbe, specie in questo momento che ha bisogno di un coordinamento tra «zone» per mettere mano a certi argomenti, troppo spesso lasciati indisturbati senza la possibilità di riuscire a risolverli. La domanda però è: quando diventerà operativa questa sinergia e quali temi avranno la priorità su altri? Sappiamo tutti, e però c’è chi fa finta di non saperlo, che abbiamo un numero di veicoli enorme e d’estate magari raddoppia. Il trasporto pubblico rappresentato dall’EAV mentre continua a essere carente, e intanto lancia il segmento tecnologico con un’APP che se la poteva risparmiare, non riesce a sopportare tutto il carico di persone e lavoro e garantire allo stesso momento un servizio rispettabile. Poiché i taxi collettivi non servirebbero a un’emerita cippa, o almeno non risolverebbero il problema della mobilità se non in parte, perché non approfittare dell’occasione data dall’emergenza diffusa per arrivare in tempi rapidi a un regolamento intercomunale sui taxi e aprire nuove possibilità per potersi muovere? Questa proposta che ripeto nuovamente è in linea con il documento redatto dall’urbanista e professor Sebastiano Conte, dal dott. Franco Borgogna e l’ing. Gigiotto Rispoli e rappresenta uno dei nodi principali da sciogliere per tentare di ricucire la frattura tra il territorio e la sua vivibilità. Tanti lascerebbero la propria auto a casa e si sposterebbero o con i mezzi pubblici o con il taxi. Ovviamente a ciò, pure per renderlo concreto e pragmatico, deve corrispondere un servizio all’altezza e che incoraggi il poco uso dell’automobile magari con le tariffe idonee. Se continua a rimanere insufficiente e caro sotto certi aspetti è destinato a restare al paleolitico. La creazione di cooperative, orari e turni di lavoro il più possibile umani, tetti con tariffe decenti e controllate elettronicamente sia con apparecchiature GPS e tassametri (e, perchè no, chiamare il taxi con una App sul cellulare come avviene in altri paesi europei), può premiare chi tra gli operatori di servizio pubblico si comporta seguendo le regole, disincentivare il nero e spingere l’isola «popolata dalle scimmie» a lasciare l’auto nella caverna e godere, finalmente, di un servizio moderno. Immaginate di salire sul taxi che avete chiamato, di partire da casa vostra per raggiungere un qualsiasi punto dell’isola con calma e tranquillità, senza ansia di grattare grattini sulle strisce blu o di multe. Immaginate di pagare il «giusto» (questo concetto deve essere un altro punto su cui discutere) e di fare il percorso al contrario, nello stesso modo, se volete ritornare a casa. La questione, però, si affaccia prepotente con la mancanza di un regolamento unico per tutti i comuni, come della mancata considerazione che l’isola deve essere pensata e vedersi comprensorio unico e non costituito da sei differenti. Questa visione, alla fine, è ciò che ci manca ed è uno dei motivi, forse il principale, per cui non si riescono a raggiungere i risultati. Continuiamo ad andare in ordine sparso, preda di appetiti locali e di qualche piccolo sparuto gruppo che tende a difendere i suoi interessi a danno di altri, e non siamo neppure sulla soglia di una programmazione capace di mettere un freno al caos che ci crolla in testa. La legge quadro del settore del trasporto pubblico locale, cui si riferiscono i singoli regolamenti comunali, è la LEGGE 15 GENNAIO 1992, n. 21 – GU n. 018 del 23/01/1992. Sono state apportate alcune modifiche con la legge 27/02/2009. Dentro c’è tutto. A cosa bisogna riferirsi e i parametri su come svolgere il servizio, come la limitazione per i taxi di poter far salire a bordo clienti in un comune diverso da quello che gli ha rilasciato la licenza, salvo che si tratti di una corsa unica e a dimostrarlo dovrebbe essere il tassametro( che non si attiva quasi mai!). Questa piccola questione, tecnica, si risolverebbe con il regolamento unico e con l’abbattimento dei confini amministrativi. Ci vogliono dai dieci ai quindici minuti per approvare un regolamento di questo genere e proiettare l’isola nel futuro. E potremmo andarci in taxi.
Legge Quadro per il trasporto di persone mediante Autoservizi Pubblici non di Linea
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