Aumento dell’iva sulla ristorazione ed alberghi, l’isola dice ‘No’
Nette le posizioni contrarie dei sindaci di Lacco Ameno Giacomo Pascale e di Ischia Enzo Ferrandino nonché del patron del Grand Hotel Regina Isabella Giancarlo Carriero
Aumento dell’iva dal 10 al 13% per alcuni settori, in primis ristorazione e alberghi. È questa una delle proposte ipotizzate per la prossima finanziaria. Un meccanismo che prevederebbe l’aumento dell’aliquota facendone carico solo ai consumatori che pagano in contante al ristorante o in albergo, mentre per chi paga con carta di credito o con altri strumenti elettronici entrerebbe in vigore un meccanismo di rimborso, un cashback sul cassetto fiscale del contribuente, dell’Iva pagata in più.
“Per il turismo in generale e quindi anche per l’isola di Ischia sarebbe una vera iattura”. È netto il sindaco di Lacco Ameno Giacomo Pascale. “Un eventuale aumento dell’iva potrebbe mettere in ginocchio un intero comparto e quindi anche l’isola di Ischia. Il turismo è il petrolio dell’Italia ed un possibile aumento dell’imposta sul valore aggiunto rappresenterebbe una penalizzazione per l’intero comparto. È impensabile anche solo ipotizzare un innalzamento in questo settore invece di adottare provvedimenti che possano sostenere una realtà che continua a produrre ricchezza”. Il sindaco di Lacco Ameno non usa mezzi termini. “Spero che questa resti un’ipotesi e che non sia attuata. Aumentare l’Iva sui servizi alberghieri significa dare più potere alle destinazioni del mediterraneo e affossare la capacità competitiva del sistema-Italia e quindi anche della nostra isola. Sono convinto comunque che l’aumento dell’iva sia dannoso e vada quindi scongiurato anche se credo che sia necessario capire quanto questa misura andrebbe ad incidere sull’economia del nostro Paese”. Termina, poi Pascale con una domanda: “Il nuovo Governo giallo-rosso non doveva nascere per scongiurare proprio l’aumento dell’iva?”. “Mi auguro che resti solo un’ipotesi”. È il primo commento del sindaco di Ischia Enzo Ferrandino. “Spero che l’aumento dell’iva per ciò che concerne i settori della ristorazione e degli alberghi non entri in vigore. Questa misura potenzialmente può generare un aumento dei prezzi e creare una deterrenza rispetto al settore vacanze e quindi al comparto turistico alberghiero. Da ciò potrebbe anche svilupparsi una contrazione dei consumi relativamente a questi settori e per l’isola non certo sarebbe una buona notizia”. Insomma un incubo di una notte di fine estate.
Netta la posizione anche del patron del Grand Hotel Regina Isabella e presidente della sezione Turismo dell’Unione Industriali di Napoli Giancarlo Carriero. “Senza ombra di dubbio l’impatto con l’eventuale aumento dell’iva non può che essere negativo”, commenta Carriero. “L’iva è una cifra incassata da un albergatore e riversata allo Stato. In pratica non fa parte del guadagno e l’aumento della stessa ‘costringerebbe’ gli imprenditori ad aumentare il prezzo finale o, in alternativa, lasciano invariati i prezzi a dover rinunciare ad una parte del proprio guadagno”. Per Carriero gli aumenti andrebbero a creare “un danno al sisma turistico alberghiero in generale e quindi anche sull’isola di Ischia”. Per questo il padrone di casa del Regina Isabella parla di “una pessima notizia di fine estate. Una misura da scongiurare”.
“L’aumento dell’IVA sulle imprese alberghiere e della ristorazione costituirebbe una iattura, con conseguenze gravi su un settore che conta più di un milione di occupati e che ha un impatto economico complessivo di oltre 120 miliardi di euro. Proseguendo su questa strada si finirebbe per fare un danno all’economia dell’intero Paese”. Questa la posizione di Federalberghi con il presidente Bernabò Bocca, e della Federazione Italiana Pubblici esercizi con il presidente Lino Stoppani che hanno bocciato nettamente le ipotesi di aumento delle aliquote Iva. “Le imprese del settore turismo attraversano una fase di difficoltà, determinata da un insieme di concause, tra cui spiccano il calo della domanda tedesca (nostro principale mercato estero), la stagnazione della domanda italiana (che costituisce il nostro principale mercato), il fallimento del secondo tour operator europeo (che ha lasciato due miliardi di euro di debiti), il dilagare degli abusivi e della concorrenza sleale e la riapertura di alcuni mercati della sponda sud del Mediterraneo (in primis Egitto, Turchia e Tunisia)”, affermano i due presidenti. “Un aumento delle imposte, oltre a costituire un clamoroso tradimento delle promesse solenni pronunciate pochi giorni orsono dal Governo nato per scongiurare l’aumento delle aliquote IVA, si tradurrebbe in un grave colpo alla competitività del sistema di offerta turistica italiana, a tutto vantaggio dei paesi concorrenti”. “Ci auguriamo quindi che le indiscrezioni circolate in queste ore vengano definitivamente ed ufficialmente smentite e che la manovra di bilancio, oltre a sterilizzare le clausole IVA, contenga misure concrete per accompagnare lo sviluppo di un settore cruciale dell’economia”.
Sull’argomento è intervenuto anche il deputato della Lega Salvini, Gianluca Cantalamessa, che ha spiegato: “Questo governo è sempre più nemico del popolo e dei meridionali, di chi fa impresa e di chi crea sviluppo occupazionale. E’ al varo dell’esecutivo una manovra che prevede l’aumento dell’IVA nel settore turistico – ricettivo dall’attuale 10% al 22%. Una vera follia. Occorrerebbero varare percorsi con incentivi a scalare su chi investe nel turismo di qualità, rispetta le norme, crea occupazione e offre servizi in comuni con difficoltà economiche. Noi della Lega, saremo al fianco, come sempre, di chi produce una sana ricaduta economica a cascata sui nostri territori, daremo battaglia in parlamento. Da Nord a Sud. In penisola sorrentina ma anche a Ischia, ancora ferita dal terremoto, o a Capri, si avrebbero forti ripercussioni negative, soprattutto nelle realtà insulari. Questo governo è sempre più lontano dalla vita reale, dalle esigenze delle persone e dai territori”.