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«Lo denuncio per stalking»: netturbino spostato al turno notturno

ISCHIA. Nel caos calmo dell’estate che precede la campagna elettorale si radicalizzano alcuni dei fenomeni di malcostume che regolano il rapporto tra pubblica amministrazione e dipendenti delle società partecipate. Dal complesso sistema di chiacchiericci, mezze verità e delazioni programmate che da sempre regola la comunicazione delle dinamiche di governo interne a Ischiambiente, cioè la società partecipata per eccellenza del comune di Ischia e, in parte, dell’intera isola, emergono di continuo storie che meriterebbero di essere raccontate non tanto per il loro valore di notizia, di fatto di cronaca, ma solo perché rappresentazione plastica delle dinamiche che negli anni si sono sedimentate nella nostra società.

Tra queste, alcune, come le due che stiamo per raccontare, sono ancor più significative per dimostrare quanto possano essere fuori da ogni logica, soprattutto nei periodi pre-elettorali, le decisioni di chi gestisce le partecipate comunali. La prima delle due storie, forse la più grave, riguarda un operatore ecologico in servizio attivo nel comune di Ischia. L’uomo, circa 50 anni, conosciuto nell’ambiente soprattutto per qualche squilibrio umorale che ne determina una esuberanza forse eccessiva, era deputato alla raccolta dei rifiuti in una delle zone più centrali di Ischia. Il problema nasce quando diverse donne delle età più disparate iniziano a lamentarsi per le attenzioni eccessive che venivano loro rivolte dal suddetto operatore. Sembra addirittura che una delle signore, stufa della situazione, sia arrivata a rivolgere un avvertimento, garbato ma deciso, ad uno degli amministratori del comune: o lo rimuovete da lì o lo denuncio per stalking.

Parte la staffetta di comunicazioni interne ed ecco la decisione. Invece di destinarlo ad altro servizio, emettere un provvedimento disciplinare, approfondire lo stato di salute psico-fisica dell’operatore o licenziarlo in tronco, gli si cambia il turno e lo si destina a quello notturno lasciandolo, per giunta, nella stessa, centralissima zona. Ci sarebbe da ridere, se non fosse che per un presunto molestatore seriale l’oscurità e la presenza di qualche signorina, magari leggermente alticcia, rappresentano un binomio dall’alto tasso di appetibilità. Eppure è così, ad Ischia, estate 2016 a pochi mesi dalle elezioni amministrative.

La seconda storia, poi. Che non ha i risvolti inquietanti della prima ma è altrettanto esplicativa. Qualche settimana fa uno dei capoccia tra gli operai della partecipata prende dei giorni di malattia con una regolare comunicazione telefonica all’azienda. Dopo qualche ora, viene beccato alla pompa di benzina, in compagnia della famiglia, intento a fare il pieno prima di recarsi in spiaggia. Stesso discorso di prima, cioè ci si immagina una nota disciplinare o il licenziamento in tronco. Ma Ischiambiente non è una società privata. è pubblica. E tra dieci mesi si vota. Morale della favola? L’operaio ha completato il suo programma e chi doveva prendere provvedimenti è stato silenziato da qualche amministratore comunale. A maggio si vota. E sarà battaglia. Meglio tenere buoni tutti. Con buona pace degli altri.

 

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