LE OPINIONI

Sotto Tiro di Mizar Una isola diversa

Arriveremo a capire che Ischia ha una enorme difficoltà ad affrontare il dopo epidemia nelle condizioni in cui attualmente si trova?

La realtà dovrebbe essere percepita dai sessantamila abitanti ma principalmente degli attuali amministratori pubblici.

I sei Sindaci danno l’impressione di dedicarsi solo al familismo tentando di dare a mogli e parenti quel poco che c’è da racimolare come posti pubblici, per poi continuare, con i voti clientelari, ad amministrare l’isola con gli stessi sistemi.

Gli albergatori ed i commercianti barcollano nel buio e sembra quasi naturale visto che non si sa cosa succede a breve tempo.

I cittadini difendono quel poco che hanno e i benestanti si attaccano alle rendite di posizione pensando che possono durare in eterno.

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Il quadro non è dei migliori.

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Che facciamo?

Uno spiraglio lo offre l’Europa con la enorme quantità di euro che ha messo sul tappeto

Bisognerebbe però avere un progetto e chi lo sa mettere in opera.

E’ noto che molte delle attività produttive dell’isola sono finanziariamente in grosse difficoltà.

Una idea potrebbe essere quella di cercare un equity found o una banca d’affari interessati a entrare in società, con catene di alberghi in difficoltà, acquistando azioni di minoranza ma immettendo manager finanziari per non vedersi truffati dai soliti noti e mandare a mare i loro investimenti

Pensate che gli imprenditori locali accetterebbero, dall’alto delle loro presunte capacità, di fare accordi in questa direzione

La storia ischitana ci insegna, almeno da 60 anni, che il sapere alberga solo in loro.

Oltre i founds in Italia abbiamo cassa Depositi e Prestiti ed Invitalia che potrebbero intervenire e che lo stanno facendo da anni in molti settori per salvare le aziende.

Lo strumento operativo potrebbe essere il Distretto Turistico che dovrebbe guidare gli ischitani su questa strada.

Logicamente per avere un buon risultato avremmo bisogno di avere una massa critica di almeno 200 alberghi

Il Distretto sotto la guida di un direttore generale di grandi capacità tecniche indicherebbe le linee guida per avviare l’isola alla svolta.

Logicamente gli albergatori rimarrebbero nella conduzione delle attività

Riqualificazione del territorio e delle strutture industriali. Mobilità e vivibilità potrebbero essere i punti di partenza.

Ma voi credete che i 200 ischitani che detengono il vero potere e che fanno quello che vogliono di 60.000 sudditi lo permetterebbero?

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