ARCHIVIO 3ARCHIVIO 5

Evi, dai decreti ingiuntivi sottratta la somma di 13.000 euro

Il giorno dopo la notizia riportata in esclusiva dal nostro giornale era inevitabile che a fare rumore fossero i clamorosi ammanchi registrati nelle casse dell’Evi a seguito dei mancati versamenti da parte di un noto professionista isolano che curava il recupero crediti e di conseguenza i decreti ingiuntivi per conto del consorzio che gestisce acquedotti e fognature sull’isola d’Ischia. Un vero e proprio “siluro” che per l’intera giornata di ieri è stato oggetto di discussione anche perché sia i vertici dell’Ente di Valorizzazione Idrica che i sindaci erano riusciti a tenere “insabbiata” la notizia e ad evitare che la stessa potesse diffondersi a macchia d’olio. E così, nell’immancabile “day after”, ecco che è possibile raccontare una serie di ulteriori retroscena ma chiarire anche alcuni aspetti. Il primo, ovviamente, è legato alla precisazione: l’attuale avvocato dell’Evi, Angela Bassolino, è assolutamente estranea ai fatti raccontati dal nostro giornale. Riteniamo che la precisazione sia tra l’altro inutile, dal momento che è impossibile pensare che il liquidatore Pierluca Ghirelli avrebbe continuato ad avvalersi delle prestazioni di chi non aveva operato nel rispetto delle regole, sarebbe stato un intollerabile suicidio. Ma visto che c’è chi potrebbe pensare il contrario, allora tanto vale mettere i puntini sulle “i” e sgombrare il campo da ogni possibile forma di equivoco.

C’è poi un approfondimento rispetto a quanto riferito nell’edizione di ieri del nostro giornale. L’avvocato in questione fu allontanato dall’Evi e sostituito non certo per gli ammanchi di cui sopra, ma per altri motivi. Chi di dovere valutò il suo operato professionale in alcuni contenziosi giudiziari non ritenendolo evidentemente confacente alle esigenze del consorzio e decise così di puntare su un altro elemento. Poi, proprio mentre si passavano ai raggi X tutte le pratiche evase con alterne fortune dal legale, ci si è imbattuti in questi decreti ingiuntivi che risultavano chiusi ma i cui incassi però non erano mai stati versati all’Evi. Dunque sarebbero state verifiche interne di natura contabile a far scoprire l’arcano e non la denuncia di qualche cittadino che aveva subito ad esempio un distacco della fornitura pur avendo regolarizzato la propria posizione. Secondo ulteriori informazioni che abbiamo raccolto nella giornata di ieri, si tratterebbe di una decina di pratiche per un importo complessivo non corrisposto di circa 13.000 euro. Quando la cosa sarebbe stata “sgamata”, insomma, l’avvocato già non era più il professionista di fiducia ma fu immediatamente convocato presso gli uffici di via Leonardo Mazzella e messo dinanzi al fatto compiuto. Fu insomma invitato a restituire la somma di denaro illecitamente trattenuta per se. Una scelta strategica, quella della trattativa, condivisa e soprattutto caratterizzata da una considerazione: un’eventuale denuncia, infatti (e di precedenti specifici più o meno analoghi ne esistono a bizzeffe) difficilmente avrebbe messo in condizione l’ente di recuperare il maltolto. A quanto sembra, in ogni caso, pare che alla fine – anche dinanzi a pressioni ed al rischio che il tutto potesse essere segnalato alle autorità competenti – pare che i 13.000 euro siano stati restituiti, chiudendo così il contenzioso che rischiava davvero di prendere una brutta piega.

Gaetano Ferrandino

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Pulsante per tornare all'inizio
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex