Autismo, «mamme uniamoci per avere le terapie a casa nostra»
di Isabella Puca
Ischia – Negli ultimi 10 anni c’è stato un aumento di bambini affetti d’autismo del 20% e Ischia non è immune a questa problematica. Questo tipo di disturbo neuro – psichiatrico che interessa la funzione cerebrale, richiede terapie costanti e se le terapie private non costano meno di trenta euro al giorno quelle non a pagamento richiedono liste d’attesa lunghissime. «Mio figlio ha quattro anni e soffre di un disturbo dello spettro autistico». A raccontarci la sua storia è Maria De Angelis, commerciante di Ischia Ponte che si è rivolta a noi per richiamare a raccolta le altre mamme che vivono la sua stessa situazione e cercare, insieme, di risolvere il problema. «Per avere accessibilità alle terapie non a pagamento – ci spiega Maria – ci sono liste d’attesa lunghissime sia al DHC che al Fraticelli; l’anno scorso mio figlio era il 18° della lista e non era ancora entrato il 3°. Mio figlio dovrebbe fare queste terapie quasi tutti i giorni ma quelle private non costano poco e pur non potendo affrontare il discorso economico vorrei che mio figlio fosse seguito da un equipe di specialisti». Maria non è l’unica mamma a dover affrontare questa realtà, nell’istituto scolastico che frequenta suo figlio, mentre lo scorso anno erano solo due i bambini che avevano bisogno del sostegno, quest’anno ce ne sono altri tre. «Qualche giorno fa, parlando con la dottoressa Della Torre ho saputo che noi mamme abbiamo una terza possibilità. Facendo richiesta al comune si può riuscire a far venire i terapisti convenzionati dall’Asl, del Serapide di Pozzuoli o di Monte di Procida direttamente a casa nostra. Solo che non vengono per un solo bambino ed è per questo che chiedo a tutte le mamme che come me vivono questa situazione di riunirci e andare a parlare dall’assistente sociale del comune così da avere quest’agevolazione». Il centro Serapide è infatti specializzato per l’assistenza a pazienti con disturbi pervasivi dello Sviluppo con particolare riferimento ai disturbi dello spettro autistico e una terapia fatta in un ambiente familiare senza il dover affrontare un viaggio in mare dopo una mattinata a scuola dovrebbe essere preferibile. «Ogni bambino è fatto a sé così come la terapia – ci dice ancora Maria – ma affrontare un viaggio tutti i giorni è stancante e dispendioso. Quasi ogni giorno dovrei prendere il mio bambino da scuola a mezzogiorno, insieme dovremmo metterci su un traghetto e poi andare al centro o in autobus, o in metro o addirittura in taxi con il rischio che, quando arriva il momento della terapia, fatta soprattutto di giochi, il bimbo è stanco e non collabora più. Qui a Ischia ci sono di più di 7 bambini con questa patologia e quindi, chiedo alle mamme, non vi vergognate di questa tipologia. Andiamo al comune insieme a fare questa richiesta e facciamo in modo che vengano loro qui così da avere la sicurezza che i nostri figli vengano curati e seguiti bene». L’idea è che una terapia fatta in casa può essere assimilata meglio e che dinanzi a una situazione così grande il restare sulla propria isola possa permettere al bambino e alla famiglia una tranquillità necessaria. «Noi partoriamo bambini sani eppure, il 60% dei bambini, a due anni si blocca. Saranno i vaccini? La patologia sembra diffondersi, siamo al 60% e non è da poco. Io sono convinta che è stato il vaccino, hanno componenti di mercurio troppo alte che iniettate in un bimbo con 3 litri di sangue addosso può provocare un blocco psicomotorio. C’è bisogno che lo stato paghi anche perché è lo Stato, che ci sta rovinando».