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Autismo, per il futuro dei ragazzi l’impegno dell’Opera Pia

Di Isabella Puca

Ischia – «Il problema più grande per loro arriverà quando saranno adulti. Noi genitori cerchiamo di non pensarci e proviamo a fare qualcosa per prepararci a  quel momento. Ad oggi  non c’è un centro per questi ragazzi, un dopo di noi,  una situazione ambientale accogliente, dove il tempo di questi ragazzi è strutturato. I ragazzi potrebbero uscire la mattina, come se andassero a lavoro, e una volta lì adottare dei progetti personalizzati, imparare a usare il pc, suonare uno strumento. Creare una realtà adeguata ai loro talenti per far sì che i genitori riescano ad avere una vita normale e loro essere impegnati con dei professionisti in un contesto vicino alla loro famiglia. Non possiamo dire che non c’è niente e non ci sarà mai niente. In Italia sono tante le cooperative che raccolgono fondi e creano progetti, ma i nostri ragazzi devono essere circondati da persone che non lo facciano solo per un mero guadagno. Per noi significherà lavorare tanto, ma ci auguriamo, di riuscire a credere ancora nelle persone. Non gira tutto intorno ai soldi, il fattore umano è la risorsa più importante». È questa la parte finale dell’intervista pubblicata sul nostro quotidiano nell’edizione del 2 aprile in occasione della IX giornata mondiale sulla consapevolezza dell’autismo, celebrata per la prima volta anche qui a Ischia. A parlare sono state Annalisa Nicotra e Simona Postiglione, mamme di Domenico e Maya, due ragazzi autistici che frequentano la scuola media Scotti. Annalisa e Simona sono solo due delle tante mamme e dei tanti papà che fanno parte del gruppo “Genitori autismo Ischia” che raccoglie intorno a sé non solo chi vive in famiglia questa realtà, ma anche educatori, professori e insegnanti di sostegno. I genitori di questi splendidi ragazzi hanno unito le loro forze per organizzare la giornata di sabato scorso qui a Ischia che, oltre a vedere un’interessante conferenza tenutasi nell’aula magna della Scotti ha visto illuminarsi di blu tanti monumenti dei vari comuni dell’isola. La notizia è che il dolce rumore fatto dai genitori con le loro iniziative ha scosso la società ischitana che ha risposto all’appello delle mamme cercando di dare una soluzione per il futuro di questi ragazzi. Qualche giorno fa siamo stati contattati da Celestino Vuoso, presidente dell’Opera Pia Iacono Avellino Conte che ha dichiarato di voler fare qualcosa nei confronti di questi ragazzi. Non c’è una mappatura completa dei casi di autismo presenti qui sull’isola, ma è chiaro che i soggetti autistici sono davvero tanti. In settimana ci sarà un incontro tra il Vuoso e i genitori di questi ragazzi per capire come operare così da raggiungere l’obiettivo comune: realizzare un centro dove i ragazzi autistici potranno svolgere tante attività guidati dall’aiuto di esperti. La preoccupazione di ogni genitore è rivolta, infatti, al futuro dei loro figli che, terminata l’età scolare, si troveranno soli con la loro famiglia senza poter svolgere alcuna attività qui sull’isola e che, una volta orfani saranno costretti, al peggio, in qualche centro lontano dalla loro isola. Dall’autismo non si guarisce, ma si migliora e lo si può fare solo con delle professionalità che accompagnino questi ragazzi in un ambiente non ostile.

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