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ISCHIA CHOC, RISCHIO DASPO PER BUONOCORE E CIBELLI

All’allenatore ed al calciatore gialloblu è stato notificato l’avviso dell’avvio del procedimento: entrambi rischiano di non poter accedere alle manifestazioni sportive per un periodo di due anni. I fatti contestati si riferiscono al dopo partita della gara contro il Napoli United, disputatasi allo stadio Mazzella lo scorso 2 aprile

C’è una spada di Damocle pesante che incombe sul futuro dell’Ischia Calcio e l’impressione è che sia una di quelle patate bollenti da maneggiare con estrema cura. L’allenatore del sodalizio gialloblu (che quest’anno al termine di un campionato entusiasmante culminato con la promozione in serie D) Enrico Buonocore ed il calciatore Gio Cibelli rischiano infatti di vedersi comminato dal Questore di Napoli un DASPO (divieto di accedere alle manifestazioni sportive) della durata di due anni. Il che, tradotto in soldoni, significa che entrambi non potrebbero mettere piede negli stadi che di fatto sono il loro luogo di lavoro. Una mazzata che si spera possa ancora essere evitata e chissà che alla fine magari non finisca proprio con una “fumata bianca” ma nel frattempo è chiaro che la preoccupazione all’interno del sodalizio guidato dal presidente Pino Tagliatalela e di non poco conto. Cibelli è un tassello importante dell’organico gialloblu, il “sommo poeta” Buonocore invece era già stato designato per guidare l’Ischia anche nella categoria superiore.

Ma che cosa è successo da far scattare la cosiddetta spia rossa? Sia Buonocore che Cibelli si sono visti notificare il cosiddetto avviso dell’avvio del procedimento, al fine di garantire al destinatario dello stesso la possibilità di presentare memorie difensive al questore, nei successivi 15 giorni, prima dell’emissione del provvedimento. Già questo, spiegato in termini giuridici, potrebbe essere un buon indizio perché vuol dire che almeno l’autorità competente – esaminati i fatti contestati – non ha quantomeno ritenuto opportuno emettere il Daspo in via di urgenza: in casi del genere la decisione deve infatti essere specificatamente motivata dalla gravità del fatto, dalla pericolosità del soggetto e dall’esigenza di tutelare o ripristinare immediatamente la tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica. Ripetiamo, questi sono soltanto indizi ma in ogni caso dettati dalla logica.

Giò Cibelli

Esaurita l’ampia, doverosa ed articolata premessa, non possiamo adesso non scendere nei dettagli e capire cosa possa aver determinato l’avvio di un procedimento sicuramente clamoroso considerato i soggetti di cui stiamo parlando. I fatti in questione risalgono allo scorso 2 aprile, quando allo stadio Mazzella di Fondobosso si gioca Ischia-Napoli United. E’ una gara di importanza capitale per i gialloblu, che vincendo di fatto chiuderebbero anzitempo i giochi aggiudicandosi virtualmente il campionato. La missione non sembra affatto di quelle impossibili, anche perché i partenopei non hanno più nulla da chiedere alla stagione ed anzi sono pure in parziale disarmo a causa del mancato pagamento di alcuni stipendi ai calciatori. L’Ischia però becca una di quelle giornate “no” che più negative non si può, anche l’arbitro ci mette il suo con qualche decisione discutibile. Alla fine finisce uno a zero per gli ospiti e già sul terreno di gioco gli animi sono tesi al punto che si sfiora il contatto fisico tra i giocatori di entrambe le squadre e l’atmosfera da alta tensione continua a respirarsi anche al ritorno negli spogliatoi. Nei quali, per accertarsi che nessuno vada oltre il lecito, si recano anche gli agenti del commissariato di polizia di Ischia, guidati dal vicequestore Ciro Re.

A questo punto la nostra ricostruzione dei fatti può essere decisamente attendibile anche se magari non fedelissima, non trapelando alcunché dagli uffici di via delle Terme. Sembra che un tutore dell’ordine stesse riprendendo quanto succedeva con una telecamera e per questo momento sia stato invitato ad allontanarsi prima da Buonocore e poi in maniera ancora più decisa da Cibelli. Secondo quanto si apprende, la reazione del calciatore – complice forse la delusione per la sconfitta – sarebbe ancora più grave perché si sarebbe rivolto in maniera irriguardosa al poliziotto anche dopo che questi si era qualificato. Da qui i provvedimenti del caso e l’avvio del procedimento, che per adesso lascia col fiato sospesi tutti i tifosi del sodalizio gialloblu.

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