CRONACA

Cemento illegale, la Campania consolida il suo triste primato

Legambiente tuona: «La titolarità delle demolizioni dovrebbe essere tolta ai comuni e affidata ai prefetti»

“La titolarità delle demolizioni, unico vero deterrente alla nascita di nuovi abusi, deve essere tolta dal controllo dei comuni, ma sia per legge avocata allo Stato, nella figura dei prefetti”. Questa è la proposta di Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente che lancia un allarme sull’abusivismo in Italia. La Campania, secondo i numeri del rapporto di Legambiente, guida la classifica del cemento illegale con 1.169 infrazioni, davanti alla Calabria (789), che ha pure il record di arresti (21), Puglia (730), Lazio (514) e Sicilia (480). Il Veneto è la regione del Nord leader della classifica con 306 infrazioni. A livello provinciale, Avellino è in testa alla classifica con 408 reati, seguita da Napoli (317), Cosenza (261), Salerno (243) e Reggio Calabria (203).

STEFANO CIAFANI (PRES. LEGAMBIENTE)

In Campania le demolizioni lungo il litorale negli ultimi 15 anni non arrivano neanche al 2%. Peggio fanno solo il Molise (fermo a zero) e le Marche (dove si sfiora l’1%), ma chiaramente con dati quantitativi molto diversi: la Campania guida, infatti, la classifica delle regioni per numero di ordinanze emesse, sia nei comuni costieri che nei comuni dell’entroterra, ma ha demolito solo il 3%. Se prendiamo in considerazione solo gli abusi realizzati lungo la costa si contano ben 11.092 ordinanze emesse e solo 220 quelle eseguite. In Calabria siamo al 5,2% e in Puglia al 6,4%. Tra le regioni del Sud, fa eccezione la Sicilia, che arriva a una percentuale del 15% nel rapporto tra ordinanze di abbattimento emesse e realmente eseguite. La performance migliore, secondo l’elaborazione di Legambiente, è del Friuli-Venezia Giulia, con il 45%.

«Siamo di fronte a una pagina vergognosa della storia italiana che ha prodotto e alimentato illegalità e ha cambiato i connotati a intere aree del Paese – dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente -Contro gli abusi edilizi il migliore deterrente sono le demolizioni. E non certo nuovi condoni come fatto con il Decreto Genova lo scorso anno per la ricostruzione post terremoto nel cratere del centro Italia e per Ischia”. Secondo Legambiente, che ha espresso il dissenso per lo strumento legislativo che dettai tempi ed i modi della ricostruzione post sima sull’isola di Ischia, sull’isola Verde sarebbero 28mila abusi edilizi da sanare. “Per farlo però occorre procedere a una riforma legislativa che passi ai prefetti la competenza delle operazioni di abbattimento, perché non condizionati dal ricatto elettorale, lasciando ai Comuni solo il controllo urbanistico del territorio e la repressione dei reati, compresa l’emissione delle ordinanze di demolizione. Solo così potremo riscattare interi territori e le loro comunità, ripristinando legalità, sicurezza e bellezza”, chiosa il presidente di Legambiente.  

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