Autovelox e dintorni, parla il comandante: «Stop alla velocità folle sulle strade»
Chiara Boccanfuso racconta a Il Golfo i primi giorni di utilizzo del nuovo strumento che sta già contribuendo a cambiare (in meglio) le abitudini degli automobilisti ischitani
Da due anni è alla guida del comando della Polizia locale del Comune di Ischia. È Chiara Boccanfuso che abbiamo intervistato per tracciare un primo bilancio a dieci giorni dalla comparsa dell’autovelox mobile per le strade ischitane.
Comandante, com’è sono andati questi primi dieci giorni?
«I primi giorni li abbiamo dedicati alle prove tecniche ed alla verifica della segnaletica fissa e mobile. È obbligatorio, infatti, segnalare la presenza dell’autovelox. Successivamente, a seguito di varie prove tecniche sia sulla strada statale 270 che su via Michele Mazzella, siamo partiti e siamo diventati operativi. L’amministrazione comunale ha investito in questo apparecchio tecnologico con un fine ben preciso: fare prevenzione e far rispettare il codice della strada lungo le strade del nostro territorio. E questo perché in diverse strade del paese i limiti di velocità non vengono rispettati. E non mi riferisco solo alla strada statale ed a via Michele Mazzella».
Oltre queste due location, quindi, l’autovelox sarà posizionato anche in altre postazioni?
«Certamente. Ci sono anche altre arterie per le quali abbiamo segnalazioni da parte degli utenti della strada e che monitoriamo costantemente. Via Leonardo Mazzella, via Antonio Sogliuzzo, ad esempio, spesso vengono percorse a velocità elevata. Ci sono automobilisti che non rispettano i limiti di velocità e queste strade saranno monitorate costantemente. L’autovelox potrà essere presente in qualunque giorno della settimana, a qualunque ora ed in qualsiasi strada di Ischia. A seconda delle condizioni meteo e delle esigenze di servizio (almeno 4 unità della polizia municipale sono impegnate nel servizio di autovelox ndr) cercheremo di essere presenti su tutto il territorio».
Che cosa non va nell’automobilista isolano?
«C’è un problema, ma che non riguarda solo gli automobilisti ischitani: spesso si guida per ‘abitudine’ non guardando i cartelli stradali. Ecco, bisogna cambiare la mentalità e la cultura di noi conducenti. Dobbiamo tutti rispettare la segnaletica indipendentemente dalla presenza dell’autovelox per la nostra sicurezza e per la sicurezza di tutti coloro che percorrono le strade».
La presenza dell’autovelox è quella che sta facendo più rumore. Al di là dei limiti di velocità non rispettati, quali sono le infrazioni commesse sulle strade ischitane?
«Quando fermiamo un automobilista per contestargli il superamento del limite di velocità, ovviamente, poniamo in essere ulteriori controlli. Si va dal controllo documentale a quello del veicolo senza dimenticare che stiamo effettuando anche controlli per chi guida con il cellulare».
È una malsana abitudine di guidare con lo smartphone tra le mani. Quanti verbali sono stati comminati?
«È presto per tracciare un bilancio e dare dei numeri precisi. Abbiamo contestato ad oltre 20 automobilisti il superamento dei limiti di velocità. Limite superato tra i 10 ed i 40 km orari con una sanzione e la decurtazione dei punti dalla patente. Oltre i controlli con l’autovelox ci sono delle pattuglie in borghese che attraversano le strade del paese e contestano varie infrazioni. La più ‘gettonata’ senza dubbio è la guida con il cellulare all’orecchio».
I soggetti multati abitualmente che scuse accampano?
«In verità sono pochi coloro che fino ad ora hanno contestati. Qualcuno dice che ha superato i limiti a causa della pendenza in discesa. Questa, però, è davvero una scusa perché noi operiamo su un rettilineo e poi i limiti di velocità sono calcolati in base a numerosi parametri stabiliti dal regolamento di esecuzione del codice della strada. Al di là dei limiti bisogna guidare con adeguatezza su tutte le strade. Chi guida con lo smartphone, invece, prova a discolparsi dicendo che ha appena preso tra le mani il cellulare. Prima di fermare un automobilista, però, i nostri vigili valutano attentamente l’infrazione e tutto viene effettuato con buonsenso».
Pensa che modello Ischia possa essere esportato agli altri comuni?
«L’autovelox è una novità per le strade della nostra isola. Certamente può essere esportato anche in altri Comuni. Non dimentichiamo, infatti, che la velocità è una delle principali cause di sinistri stradali».
A proposito di infrazioni, certamente quella più commessa è quella relativa all’attraversamento del varco della zona a traffico limitato?
«Sì, è vero. Lo scorso anno sono state oltre 20mila le contravvenzioni elevate nei confronti di coloro che attraversano il varco senza permesso. Per quest’anno le infrazioni, e quindi le multe, sono in netto calo».
I dispositivi ischitani sono stati tra i primi in Italia a cambiare la dicitura da ‘Ztl attiva’ a ‘Varco attivo’.
«Il 30 giugno, appena ricevuta la circolare del ministero dei Trasporti, abbiamo subito modificato la dicitura per evitare ulteriori ricorsi presso il Giudice di Pace ed il Prefetto».
E proprio a proposito di ricorsi e contestazioni, c’è già qualche automobilista che ha proposto ricorso alla multa?
«E’ ancora presto. Ci sono 60 giorni di tempo dal momento in cui è stata elevata la contravvenzione per proporre il ricorso. Molti, però, tra coloro che sono stati multati sono già venuti al Comando a pagare la multa».
Sarà possibile vedere altri autovelox presto a Ischia?
«Al momento non è in programma. Ci tengo a ribadire un concetto: l’autovelox non rappresenta un modo per il Comune di fare cassa a spese dei cittadini. Bisogna cambiare la cultura per la propria sicurezza e per quella degli altri. E questo deve essere chiaro a tutti coloro che percorrono le strade del nostro paese e della nostra isola».