CULTURA & SOCIETA'

Avvento, tempo forte di attesa e conversione

Domenica 27 novembre inizio del nuovo anno liturgico

di Pasquale Baldino e i suoi Tralci

Il cammino dell’anno liturgico ha inizio con l’Avvento: tempo forte di attesa e di conversione, che ci conduce a vivere la grande solennità del Natale del Signore e a contemplare l’Incarnazione del Verbo con cui prende forma, nella pienezza dei tempi, l’opera mirabile della nostra Redenzione. Le quattro domeniche tracciano un percorso che invita a prepararsi alla venuta del nostro Re: è tempo di svegliarci, salire (I domenica) e convertirci (II domenica), per gioire, rallegrarci (III domenica) e celebrare la salvezza che Dio realizza per ciascuno di noi (IV domenica). La teologia dell’Avvento ruota attorno a due prospettive principali. Da una parte con il termine “adventus” (= venuta, arrivo) si è inteso indicare l’anniversario della prima venuta del Signore; d’altra parte designa la seconda venuta alla fine dei tempi. Il Tempo di Avvento ha quindi una doppia caratteristica: è tempo di preparazione alla solennità del Natale, in cui si ricorda la prima venuta del Figlio di Dio fra gli uomini, e contemporaneamente è il tempo in cui, attraverso tale ricordo, lo spirito viene guidato all’attesa della seconda venuta del Cristo alla fine dei tempi (di Satana) e della storia, invitandoci a riconoscere nell’oggi la sua presenza nascosta nei Sacramenti ed in particolare dell’Eucaristia,il nuovo Sole della Creazione restaurata in una nuova forma di vita di tutti.

L’Avvento, tempo di attesa e di speranza, chiama anche le famiglie all’incontro con il “Dio che viene”, soprattutto nell’accoglienza e nell’educazione premurosa dei figli. Le coppie di sposi sono chiamate a celebrare il Natale con un rinnovato impegno di comunione e di amore verso i più piccoli, perché mai come oggi la famiglia si trova a vivere un momento difficile, sottoposta da più parti a sollecitazioni e lusinghe e attraversata sempre più da lacerazioni che mirano a disgregare e intaccare i fondamenti etici e morali. La famiglia nasce dalla decisione di un uomo e una donna di fondere le loro vite in un unico progetto d’amore. In tale progetto è radicalmente scritta anche l’attesa dei figli, nuove vite che il nucleo familiare è chiamato ad accogliere con tenerezza ed accudire con premura, ad educare con sapienza. Occorre scuotersi dalla pigrizia e lasciare spazio al mistero del Dio fatto uomo con la riscoperta della preghiera comune accompagnata da propositi di vita nuova e da un più intenso sforzo di comunione. Le minacce oggi sono numerose e gravi: dall’incomprensione, dalla conflittualità e alla disgregazione, della sterilità al rifiuto della vita, dal dolore e dalla morte alle diverse forme di povertà materiale e spirituale come la mancanza di casa, di lavoro, di cultura, di solidarietà e di futuro. È a queste famiglie che la chiesa vuole parlare e portare il suo aiuto.

Come comunità cristiana ci apprestiamo a metterci in cammino per iniziare un nuovo anno liturgico in cui vivere il mistero di Cristo nella storia. Questo itinerario al seguito di Cristo e in comunione con tutta la Chiesa – come ci ha ricordato Papa Francesco – «è per noi la possibilità di crescere nella conoscenza del mistero di Cristo, immergendo la nostra vita nel mistero della sua Pasqua, in attesa del suo ritorno. È questa una vera formazione continua. La nostra vita non è un susseguirsi casuale e caotico di eventi ma un percorso che, di Pasqua in Pasqua, ci conforma a Lui nell’attesa che si compia la beata speranza e venga il nostro Salvatore, Gesù Cristo» (Desiderio desideravi, 64).

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