CRONACA

Villa Mercede, la rabbia dei dipendenti: «Basta, vogliamo i nostri soldi»

Nuova protesta dei lavoratori della residenza sanitaria di Serrara Fontana, decisivo l’incontro di stamane tra Asl e Consorzio per la ratifica dell’accordo garantito da fideiussione diretto a saldare gli stipendi arretrati

Continua l’odissea dei lavoratori di Villa Mercede. Una vicenda che da mesi occupa le cronache e i cui molteplici aspetti sembrano complicarsi. È noto che pochi giorni fa pareva ormai raggiunto l’accordo tra l’Asl e il Consorzio che detiene la gestione del servizio presso la Residenza sanitaria di Serrara Fontana, per erogare alcune delle mensilità arretrate ai lavoratori, tramite la garanzia di una polizza fideiussoria.

Eppure, sono passate due settimane dal vertice in Prefettura dove l’accordo citato prese forma, ma di stipendi arretrati nemmeno l’ombra. Una situazione paradossale, coi lavoratori esasperati, che  ieri mattina in occasione della visita del dottor Russo, responsabile dei servizi Rsa della regione Campania, è nuovamente esplosa nella protesta: i dipendenti hanno organizzato un presidio nei pressi dell’ingresso alla struttura, visto che persino lo stesso Russo aveva dichiarato di non sapere nulla circa lo stato del concordato versamento degli stipendi arretrati, circostanza che, se possibile, ha alimentato ancor di più la rabbia dei lavoratori.

Un malcontento rivolto anche ai vertici della Regione Campania, a partire dal presidente De Luca, accusato di pensare alle Universiadi mentre tanti lavoratori sono intrappolati nell’incertezza salariale e occupazionale.  Il “sit in” è stato tuttavia composto e rispettoso, svoltosi in modo tale da non ostacolare l’entrata e l’uscita dei mezzi dal cancello principale. Sul posto è arrivata la forza pubblica, Carabinieri e Polizia, che tuttavia non hanno avuto bisogno di intervenire attivamente in quanto la manifestazione, come detto, è stata molto disciplinata, e dal canto loro le forze dell’ordine hanno mostrato comprensione verso gli autori della protesta, andata in scena nonostante il caldo intenso.

La protesta fuori dai cancelli, durata per tutta la giornata, è proseguita anche nella notte

Nei giorni scorsi erano stati già i sindacati a farsi sentire, con un documento congiunto firmato a Uiltucs e Fisascat in cui i sindacalisti Giuseppe Silvestro e Mario Amalfitano  hanno denunciato la perdurante mancanza di certezze circa le modalità e le tempistiche per il pagamento delle retribuzioni arretrate, che col mese di giugno sono arrivate a sei: «È inutile rammentarvi – avevano scritto i due sindacalisti – che la situazione è ormai insostenibile per i lavoratori e le loro famiglie e che il livello di tensione, peraltro già sfociato in iniziative di lotta spontanee, è oggettivamente ingovernabile».

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Domani incontro tra sindacati e cooperative sulla rimodulazione degli orari di lavoro dopo i tagli, per scongiurare i licenziamenti

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Tuttavia la nota illuminava un’altra ben nota incognita:  «A tale condizione, davvero inaccettabile per un contesto civile, si aggiunge la preoccupazione tuttora presente per la perdita occupazionale derivante dal taglio di servizi operato dal’Asl e dalla procedura di licenziamento collettiva attivata dalla Civitas Soc. Coop Sociale Onlus, conclusa con esito negativo anche innanzi agli uffici della Giunta Regionale della Campania». Infine, molti lo ricorderanno, fortissime perplessità convergono sulla nuova gara di aggiudicazione dei servizi presso “Villa Mercede” che prevede un sostanziale declassamento della struttura, con perdita di servizi per le comunità isolane ed anche ulteriori rischi occupazionali per i lavoratori. E tutto mentre questi ultimi continuano, a costo di sacrifici ormai inenarrabili, a garantire i servizi agli utenti della residenza. Una situazione ormai ingovernabile.

Sul teatro della protesta dei lavoratori di Villa Mercede è arrivato anche il sindaco di Serrara Fontana, Rosario Caruso, che ha dichiarato:  «Quindici giorni fa si era svolto l’incontro in Prefettura, e tutti speravamo che i tempi per il versamento di almeno una parte degli stipendi arretrati fossero più celeri, invece le tempistiche amministrative non ammettono scorciatoie. Ai lavoratori ho riportato la notizia secondo cui in queste ore dovrebbe essere sottoscritto l’accordo sull’assetto gestionale che dovrebbe andare in vigore da aprile 2019 in poi. Firmato l’accordo, dovrebbe scattare il pagamento delle mensilità arretrate. Per quanto riguarda la polizza fideiussoria alla base della convenzione tra Asl e Consorzio, ci stanno lavorando e resta fermo l’impegno preso in Prefettura: una volta effettuate tutte le verifiche, saranno versati i 190mila euro garantiti dalla polizza. Purtroppo, ripeto, ci sono tempistiche amministrative incomprimibili», ha concluso il primo cittadino.

Il picchetto dei lavoratori all’esterno della struttura è continuato per il resto della giornata e della notte, con i dipendenti pronti a fare i turni, nonostante l’enorme stanchezza fisica e psichica. A un certo punto era circolata la notizia di un incontro fissato alle 17 di ieri tra il direttore generale dell’Asl Napoli 2 Nord, Antonio D’Amore, e il Consorzio Nestore con la cooperativa Civitas, per la sospirata ratifica dell’accordo stilato due settimane prima nell’ufficio del Prefetto Pagano, ma la riunione è stata rinviata a stamane. Dunque in queste ore si gioca uno degli snodi cruciali di questa surreale vicenda.  Intanto,  per domani mattina è previsto un incontro tra sindacati e cooperative, che verterà sulla problematica di rimodulazione degli orari di lavoro a seguito dei tagli avvenuti, per scongiurare i licenziamenti, altra grave spada di Damocle che pende sui dipendenti di Villa Mercede.

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