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«Balneari, un comparto in ginocchio», l’sos di Giuseppe la Franca

“Il maltempo ci ha messo in ginocchio. Stiamo ancora facendo la conta dei danni”. A dirlo Giuseppe La Franca presidente della Fiba Confesercenti isola di Ischia, che spiega: “Stiamo facendo una ricognizione degli stabilimenti balneari, ma non abbiamo notizie positive”. La mareggiata di una settimana fa (martedì scorso) e quella nella notte tra sabato sera e domenica mattina hanno danneggiato le spiagge e gli stabilimenti balneari isolani. Quelli presenti nel territorio del Comune di Ischia sono i più colpiti. “In zona Mandra è erosa la spiaggia sin dalla zona di via Pontano. Stessa sorte per la spiaggia dei pescatori”, ci spiega. Ed ancora: “Tra Punta Molino e San Pietro, Cartaromana e Spiaggia degli Inglesi sono oltre trenta le strutture balneari danneggiate. È davvero una sciagura per l’intero comparto”.  

Giuseppe La Franca è avvilito e scoraggiato, ma non si sottrae da un’analisi lucida. “Due mareggiate di scirocco hanno messo ko l’intero litorale di Ischia. Bisogna fare qualcosa. Non possiamo restare a guadare e sperare che non ci siano più mareggiate di scirocco. Qualora dovessero esserci saranno ancora più seri i danni che potrebbero colpire anche il Porto ed altre zone che fino ad ora sono state risparmiate”. I rappresentanti della Fiba Confesercenti e della Kronos Noa Assomare Ambiente “alla luce di questa grave e difficile situazione”, hanno inviato una nota al sindaco della Città Metropolitana Luigi de Magistris, al presidente della giunta regionale della Campania Vincenzo de Luca a supporto della richiesta formalizzata dal sindaco di Ischia Enzo Ferrandino del riconoscimento “dello stato di calamità naturale”.

Giovedì scorso, infatti, il primo cittadino ischitano ha inviato una nota Indirizzata alla Regione Campania ed alla Città Metropolitana chiedendo il riconoscimento dello stato di calamità naturale in seguito agli eccezionali eventi atmosferici che hanno colpito Ischia dal pomeriggio di martedì 12 sino alle prime ore di mercoledì 13.“Un eccezionale fenomeno atmosferico con abnormi precipitazioni piovose, venti fortissimi con consequenziale mareggiate che hanno causato ingenti danni alle strade, agli edifici pubblici e privati ed in particolare a tutte le coste e l’abitato costiero del Comune di Ischia”, ha scritto Ferrandino. “L’intensità di tali fenomeni atmosferici – ha argomentato il primo cittadino – hanno causato numerosi cedimenti alle sedi stradali, alla scomparsa di tutti gli arenili del Comune di Ischia e gravi danneggiamenti agli stabilimenti balneari”.

E non solo “In molte parti del territorio comunale si sono verificate cadute di piante di alto fusto, cedimento di banchine e marciapiedi, sollevamento di basoli e sanpietrini, caduta di lampioni, cedimento di una porzione del pontile di collegamento del Borgo di Ischia Ponte con il Castello Aragonese, bene appartenente al patrimonio storico monumentale del Comune di Ischia”. E “dato atto che la grave situazione sopravvenuta, ha reso necessaria la chiusura cautelativa di alcune strade comunali al fine di evitare pericoli per la popolazione; che sono in corso indagini conoscitive più dettagliate da parte del Comune per verificare l’estensione e la gravità dei danni complessivamente subiti e che allo stato, per far fronte all’emergenza, agli interventi di ripristino e messa in sicurezza dei danni provocati alle infrastrutture ed al sistema viario occorrono risorse ed interventi straordinari”.

Per questo il Comune di Ischia ha chiesto il riconoscimento dello stato di calamitò naturale chiedendo “un idoneo contributo per far fronte alle spese derivanti dai danni verificatisi sul territorio comunale”. A sostenere la richiesta del sindaco sono la Fiba Confesercenti e la Kronos Noa Assomare Ambiente. “Ischia non deve essere ancora una volta trattata come una realtà di serie b”, incalza Giuseppe La Franca. “Dobbiamo avere lo stesso trattamento di Venezia. Anche noi, come i veneti abbiamo subito danni dal maltempo e meritiamo lo stesso trattamento e la stessa attenzione dalle Istituzioni”.

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Nel contempo le associazioni di categoria hanno chiesto “l’installazione di scogliere a protezione. Così come presenti a Casamicciola e Lacco Ameno. Nonché interventi urgenti e indifferibili di potenziamento delle scogliere esistenti e la realizzazione di scogliere a pennello per la protezione dalle mareggiate di scirocco”.

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Mimmo

Trovatevi un lavoro pure d’inverno!

Fabio

Strano che non abbia chiesto un prolungamento della legge Bolkenstein fino al 2650! Tanto per recuperare le molte spese per sedie obrelloni e barache abusive sul terreno del demanio.

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