CULTURA & SOCIETA'

Don Stefano Gobbi andò in Paradiso alle ore 15 della Passione

Domenica 16 “Solennità della Divina Misericordia”stabilita dal grande Papa San Giovanni Paolo II

di PASQUALE BALDINO e i suoi Tralci

La Festa della Divina Misericordia, chiesta da Cristo in rivelazioni private alla santa polacca Maria Faustina Kowalska, già presente nel Santuario di Cracovia Lagiewniki nel 1944, si celebra dall’anno del Grande Giubileo del Duemila nella seconda Domenica di Pasqua (o Domenica in Albis Depòsitis), quindi una data mobile, come stabilito dal grande Papa polacco San Giovanni Paolo II per tutta la Chiesa Cattolica, il quale nell’anno 1995 aveva già introdotto questa Solennità in tutte le diocesi della Polonia. Così Gesù, vero Uomo e vero Dio, a Santa Maria Faustina: “Desidero che la prima Domenica dopo Pasqua sia la Festa della mia Misericordia. Figlia mia, parla a tutto il mondo della Mia incommensurabile Misericordia! L’Anima che in quel giorno si sarà confessata e comunicata, otterrà PIENA REMISSIONE DI COLPE E CASTIGHI. Desidero che questa Festa si celebri solennemente in tutta la Chiesa”. La scelta della prima Domenica dopo Pasqua ha un suo profondo senso teologico: indica infatti lo stretto legame tra il Mistero Pasquale della Redenzione e la Festa della Misericordia, cosa che notò anche suor Faustina: “Ora vedo che l’opera della Redenzione è collegata con l’opera della Misericordia richiesta dal Signore”.

E questo legame è sottolineato ulteriormente dalla novena che precede la Festa e che inizia, come stabilito dal Papa, dal Venerdì Santo e sino a sabato, vigilia della seconda Domenica di Pasqua, 16 aprile 2023. Nel messale del 1962 era chiamata “Domenica in Albis” (vestibus depositis, deposte le vesti bianche dei battezzati nella notte di Pasqua portate per tutta la settimana fino alla prima domenica dopo Pasqua, detta perciò “domenica in cui si depongono le vesti bianche”). La grandezza di questa Festa è dimostrata dalle promesse: la remissione totale delle colpe e delle pene. Del resto già la Veglia di Preghiera della Coroncina alla Divina Misericordia rappresenta un evidente gesto quotidiano di contrizione. A Don Stefano Gobbi , deceduto alle ore 15 del 29 giugno 2011, la Madonna così dettò un eloquente Messaggio: “Ti confermo che per il grande giubileo del duemila avverrà il trionfo del mio Cuore Immacolato, che vi ho predetto a Fatima ed esso si realizzerà con il ritorno di Gesù nella gloria, per instaurare il suo Regno nel mondo. Così potrete finalmente vedere coi vostri occhi i cieli nuovi e la nuova terra”(pag. 1014 del volume “Ai Sacerdoti figli prediletti della Madonna, con imprimatur della Chiesa Cattolica e del suo Catechismo promulgato dal Papa San Giovanni Paolo II).

Tornando alla Festa della Divina Misericordia, Gesù disse pure a santa Faustina che: “l’umanità non gusterà la pace finché non verrà ad attingerla alle sorgenti della Mia Misericordia”. Visto che la pace è sicuramente il bene più prezioso, perché a questo punto non chiederla durante la Novena alla Divina Misericordia? Perché la Chiesa cattolica non si unisce in comunione di preghiera in ogni parte del mondo per chiedere la pace non solo fra Russia e Ucraina, ma anche in Africa e in tutte le nazioni- teatro di conflitti? Sicuramente si potrà contare anche sull’intercessione di Benedetto XVI, che quest’anno, proprio nella Domenica della Divina Misericordia, il 16 aprile, avrebbe festeggiato 96 anni.

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