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Toponomastica, nella Svizzera tedesca spunta “via Forio”

La rete e i social network, si sa, sono dei grandi contenitori virtuali nei quali non è difficile trovare bufale, immagini e video dal discutibile gusto, ma anche leoni da tastiera pronti a polemizzare su argomenti assai risibili e futili. In questa macedonia digitale, però, emergono anche cose decisamente interessanti che non possono far altro che catturare la nostra attenzione. È questo il caso di una fotografia condivisa nella scorse ore sulla propria bacheca Facebook da Luciano Castaldi. L’ex assessore alla cultura del Comune di Forio – che ha lasciato il turbolento e sanguigno agone politico foriano già da qualche anno – ha pubblicato un’istantanea scattata nella Svizzera tedesca. Fin qui, nulla di strano. Tuttavia, osservando meglio la foto, è possibile scorgere senza neanche troppa fatica un’indicazione toponomastica abbastanza curiosa e, soprattutto, assai familiare. Sul cartello dallo sfondo marrone, infatti, sono stampate – a lettere bianche – due parole che con il tedesco hanno ben poco a che fare: “Via Forio”.

Una fotografia, quella postata da Luciano Castaldi, che se da un lato potrebbe suscitare la comprensibile ilarità degli internauti (gli admin di “Ischitan Memes” su tutti), dall’altro ci fa comprendere quanto i popoli germanofoni siano indissolubilmente legati alla nostra isola, meta turistica prediletta da coloro che sono abituati a vivere in condizioni climatiche che un italiano del sud – abituato al caldo e al sole – non avrebbe timore di definire “proibitive”. Qualche ora dopo aver postato la foto (corredata dall’ironico commento: «Una via Forio in Svizzera.
Sangue turco ovunque…»), Luciano Castaldi – onde evitare sterili e strumentali polemiche – ha voluto fare una precisazione, spiegando anche l’origine dell’espressione idiomatica con la quale i foriani sono universalmente conosciuti.  

«Come per tutti – ha esordito Castaldi – anche per me Fb è “occasione” per riflessioni pseudoseriose e cazzeggiamenti variamente assortiti. Purtroppo la nostra beneamata piattaforma virtuale non assicura l’ironia e l’autoironia. Si rischia sovente l’equivoco. Complice l’attuale dibattito culturale dominato dalla dittatura del politicamente corretto (che trova ottimi alleati in certi squallidi rigurgiti razzisti) anche le battute più innocenti rischiano infatti di essere pericolosamente equivocate. L’incidente è a portata di click. È il caso della foto da me pubblicata su una “via Forio” nella Svizzera tedesca. Chissà l’origine di questa presenza! Fatto sta che il mio riferimento al “sangue turco” dei foriani potrebbe provocare spiacevoli malintesi. Meglio dunque correre ai ripari. “Sangue turco” associato a Forio – ha spiegato l’ex assessore alla cultura – sta ad indicare (ironicamente) soprattutto lo spirito vulcanico, polemico, rissoso degli abitanti della parte occidentale dell’isola d’Ischia. L’origine della (un tempo) divertente espressione è certamente legata alle scorribande saracene subite dai foriani nei secoli scorsi (ma non scarsi). Mi rendo conto che frasi e nasi sbattono e poi sanguinano contro una cronaca fatta anche di violenza, stupidità e conformismo. Lungi da me qualsiasi forma di razzismo».

Francesco Castaldi

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