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Barano, centauro fugge da un posto di blocco: i Carabinieri lo denunciano

di Luigi Balestriere

 

BARANO. E’ costato molto caro al 37enne R.C. fuggire da un posto di blocco dei Carabinieri della Stazione di Barano la scorsa domenica mattina, a Piedimonte.

Durante una normale attività di controllo tesa a rilevare infrazioni al codice della strada, gli uomini dell’Arma imponevano l’alt ad uno scooter condotto da un uomo che, incurante della paletta alzata, si dava alla fuga a forte velocità impegnando un pericoloso incrocio ed una strada ad alta densità di traffico. Con alto senso di responsabilità, gli uomini in divisa, salvaguardando l’incolumità degli utenti della strada in un’ora particolarmente affollata, si limitavano ad annotare il numero di targa del mezzo, rinunciando all’inseguimento.

Dopo poche ore d’indagini, i militari diretti dal Maresciallo Capo Gennaro Bonavoglia e coordinati dal Capitano Andrea Centrella della Compagnia di Ischia identificavano il conducente del motoveicolo, risalendo al proprietario originario che aveva venduto negli anni scorsi il mezzo a due ruote. Un’accelerata a tutto gas durata solo il tempo di un amen grazie all’occhio attento dei militi di Via Salita Municipio.

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Un gesto irresponsabile che ha messo l’uomo nei guai per una serie di sanzioni amministrative per oltre 6 mila euro comminate per guida senza patente, veicolo privo di copertura assicurativa e di revisione, omissione di registrazione di passaggio di proprietà. Ma la situazione del 37 baranese si è aggravata ulteriormente per una denuncia penale relativa al reato di resistenza a pubblico ufficiale. Lo scooter, ovviamente, è stato posto sotto sequestro.

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A supporto dell’azione penale dei Carabinieri di Barano, giunge una recente sentenza della VI Cassazione penale che configura il reato di resistenza a pubblico ufficiale “la violenza consiste in un comportamento idoneo ad opporsi, in maniera concreata ec efficace, all’atto che il pubblico ufficiale sta legittimamente compiendo, sicché deve rispondere di tale reato il soggetto che, alla guida di un veicolo, anziché fermarsi all’alt intimatogli dagli agenti di Polizia, si dia alla fuga ad altissima velocità e ponga in essere manovre di guida tali da creare una situazione di generale pericolo”.

Una fuga breve che finirà inevitabilmente nelle aule del Tribunale.

 

 

 

 

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