CRONACA

LE MIGRAZIONI TRA DIFFICOLTÀ, POTENZIALITÀ E NUOVE PROSPETTIVE

Si è tenuto ieri a Roma il Sister-led dialogue on migration, il dialogo sulle migrazioni promosso dall'iniziativa UISG Sisters Advocating Globally in collaborazione con il Global Solidarity Fund, che ha visto le suore da tutto il mondo a confronto con istituzioni intergovernative e interreligiose, organizzazioni della società civile, esperti accademici e rappresentanti mediatici

Un network internazionale guidato da suore di tutto il mondo, con l’obiettivo di fare rete e trovare insieme risposte a sfide urgenti e complesse della nostra epoca: questo, nelle parole di suor Patricia Murray, segretaria esecutiva dell’Unione Internazionale delle Superiore Generali, il senso del Sister-led Dialogue on Migration, che ha visto le suore della UISG riunirsi ieri a Roma con nuovi partner per dare spazio al dialogo sulle migrazioni, analizzandone esigenze e potenzialità. “I nostri Sister-led Dialogues ci permettono di portare al medesimo tavolo esperienze e competenze diverse e trasversali, per sostenere le comunità vulnerabili nell’affrontare alcune delle sfide di sviluppo più urgenti del nostro tempo, come quelle legate ai fenomeni migratori. Sono appuntamenti molto importanti perché, attraverso il confronto di diversi vissuti e il ricco scambio di riflessioni, ci consentono di conoscere bisogni, istanze ed esperienze da tutto il mondo, così da modellare le conversazioni sullo sviluppo internazionale attorno ai bisogni delle comunità locali”. Il Sister-led dialogue on migration ha raccolto nella sede della UISG suore da tutto il mondo, rappresentanti delle organizzazioni delle Nazioni Unite e del terzo settore, esperti accademici e comunicatori*. L’incontro, che si inserisce all’interno dell’iniziativa UISG Sisters Advocating Globally, realizzata in collaborazione con il Global Solidarity Fund, è stato un prezioso momento di confronto e ha preso le mosse da tre tematiche chiave: l’analisi delle cause profonde della migrazione in un’economia globale, il ruolo dell’assistenza umanitaria e dei diritti umani e, infine, quello dello sviluppo umano integrale e della coesione sociale nei Paesi di arrivo. La giornata si è conclusa con la visita al progetto d’accoglienza Chaire Gynai (dal greco, “Benvenuta, donna”), nato da una richiesta di Papa Francesco e abbracciato dalla Fondazione Scalabriniana della Congregazione delle Suore Missionarie di San Carlo Borromeo, rivolto a donne rifugiate con bambini e a donne migranti che si trovano in situazione di vulnerabilità. Il progetto è coordinato da Suor Janete Ferreira, membro del Consiglio d’amministrazione della Fondazione Scalabriniana e una delle suore impegnata al tavolo di confronto del Sister-led dialogue on migration.

HoNell’ultimo decennio vi è stato un incremento delle migrazioni in tutte le aree del mondo, causato da squilibri socioeconomici, politici e climatici che portano inevitabilmente le persone a cercare altrove condizioni di vita migliori. Nel 2020, i migranti nel mondo erano circa 281 milioni[1], il che significa che il 3,6% della popolazione globale ha vissuto al di fuori del proprio Paese di nascita. Secondo l’UNHCR[2], alla fine dello scorso anno il numero di persone in fuga da guerre, violenze, persecuzioni e violazioni dei diritti umani è salito al livello record di 110 milioni, con un aumento senza precedenti di 19 milioni rispetto all’anno prima. E a pochi giorni dal decimo anniversario del viaggio di Papa Francesco a Lampedusa, la storica visita dell’8 luglio 2013 in memoria dei naufraghi del Mediterraneo, le cronache continuano a registrare decine di naufragi, la più tragica delle conseguenze a cui i flussi migratori possono portare. “Era l’8 luglio 2013 quando Papa Francesco, dopo soli quattro mesi dall’inizio del suo Pontificato, si recò in visita a Lampedusa, a seguito di un naufragio che aveva inghiottito centinaia di vite umane nelle profondità del Mediterraneo – ricorda suor Carmen Elisa Bandeo, coordinatrice della Rete Internazionale Migranti e Rifugiati della UISG  A distanza di 10 anni da quel giorno, quella piccola isola continua a soccorrere e accogliere ogni giorno decine di persone, rappresentando un faro di speranza per chi è in fuga da atroci sofferenze e parte alla ricerca di un futuro migliore. È una questione che non può e non deve lasciare indifferenti e a cui vanno trovate risposte quanto più sostenibili e condivisibili. Anche in quest’ottica, è nostro obiettivo creare una rete tra tutte le consacrate per favorire un ampio canale di comunicazione e di cammino comune, condividere esperienze e testimonianze e creare uno spazio di riflessione e comunità. Migranti, rifugiati e richiedenti asilo possiedono una grandissima esperienza umana che possono condividere con tutti noi, così da alimentare e nutrire la nostra vita. Perché questo sia possibile, è necessario che ci liberiamo dai pregiudizi, dalle paure, mettendoci accanto a chi è più vulnerabile; solo così riusciremo a costruire un mondo che non escluda nessuno”. Su questo fenomeno di portata epocale la UISG vuole fornire risposte quanto più concrete: nei prossimi mesi verrà presentato e pubblicato un policy brief, contenente una serie di raccomandazioni emerse nel corso dell’incontro di ieri, che verrà proposto alle suore di tutto il mondo come strumento di lavoro e diffuso ai partner come documento di riferimento. Hanno preso parte al Sister-led Dialogue on Migration:
Sister Patricia Murray, Executive Secretary, UISG; Sister Carmen Elisa Bandeo, Coordinator, International Migrants & Refugees Network, UISG; Mrs Giulia Isabel Cirillo, Coordinator, Sisters Advocating Globally, UISG; Sister Nieves Crespo, Missionary in Ethiopia, Salesian Sisters; Ahmad Al Rousan, Cultural Mediator, Medici Senza Frontiere (MSF); Daniela Fatarella, Chief Executive Officer, Save the Children Italia; Patrizio Nissirio, Senior International News Editor & Coordinator ANSAmed/InfoMigrants, ANSA; Professor Abdessatar Sahbani, Sociologist, University of Tunis; Sister Maryanne Loughry, Core Team member, International Migrants & Refugees Network, UISG; Flavio Di Giacomo, Spokesperson, International Organisation for Migration (IOM – UN Migration); Maria Francia Luna Itriago, Migration Expert, Spanish Conference of Religious (CONFER); Valentina Brinis, Advocacy Officer, Open Arms; Father Paul Samasumo, Head of English Africa Service, Vatican News & Vatican Radio, Dicastery for Communication; Sister Charity Katongo Nkadu, Assistant Director, Mission Secretariat & Development Office, Franciscan Missionary Sisters of Assisi; Father Fabio Baggio, Undersecretary, Dicastery for Promoting Integral Human Development; Professor Nayla Tabbara, Co-founder & Director, Adyan Foundation; Anna Meli, Vice President, Associazione Carta di Roma; Sister Maria José Rey Merodio, Project Lead, Communities of Hospitality, Centro Astalli (Jesuit Refugee Service Italy); Sister Janete Ferreira, Board of Directors member, Scalabrinian Foundation; Tareke Brhane, President, Comitato 3 ottobre; Sister Paula Agostinho, Volunteer, Talitha Kum, UISG; Hannah Kummer, Social Worker, Mediterranean Hope, Federation of Evangelical Churches. Ha moderato il dialogo Luca Attanasio, giornalista e scrittore.

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