CRONACAPRIMO PIANO

Barano e Forio, terremoto residenze

Un esposto e una denuncia choc fanno scattare due indagini diverse ma legate dallo stesso filo conduttore: gli atti firmati da due esponenti politici tendono a scoperchiare il vaso dei “flussi migratori” con finalità elettorali. In un caso il denunciante ha ricevuto le forze dell’ordine presso la propria abitazione. E si muove anche la DDA

Si allarga in maniera decisamente esponenziale la situazione legata ai cambi di residenza che si sono verificati negli ultimi tempi (ma anche andando più a ritroso, chi indaga sta monitorando flussi e documenti partendo decisamente da lontano) nei vari Comuni dell’isola d’Ischia. Un’attività investigativa che era partita dopo che nel corso della stagione estiva gli agenti di polizia avevano riscontrato che soggetti decisamente poco raccomandabili di fatto fossero domiciliati sul nostro ameno “scoglio”: una circostanza che aveva insospettito non poco soprattutto sulle modalità di rilascio di certe residenze, dal momento che in alcuni casi si aveva a che fare con persone gravate da precedenti penali anche di quelli “pesanti”.

Ma come abbiamo già avuto modo di riferire in un precedente servizio giornalistico, il mirino si è allargato finendo per investire anche i controlli legati ai periodi nei quali recentemente nelle municipalità isolane si sono svolte le elezioni amministrative o anche i territori dove le stesse si svolgeranno a breve, come succederà a Casamicciola e Forio. Un primo filone che avrebbe condotto il personale a disposizione del vicequestore Ciro Re a fare anche una serie di interessanti riscontri, peraltro anche abbastanza precisi e inequivocabili: dai consumi delle utenze (in grado di “raccontare” in modo inoppugnabile se una residenza è da ritenersi di comodo o meno) passando per immobili nei quali a stento entra un letto e che secondo le anagrafi comunali dovrebbero invece ospitare anche una decina di persone, magari pure non legate da vincoli di parentela e assolutamente estranee tra loro.

Ma adesso sono decisamente altre le notizie che arrivano a scuotere il classico “torpore” di inizio primavera sull’isola d’Ischia. Da indiscrezioni decisamente attendibili, sembrerebbe che un vero e proprio tsunami potrebbe scatenarsi a Barano e Forio, per due distinte iniziative che potrebbero portare all’apertura di altrettante indagini che potrebbero avere effetti deflagranti, sempre laddove le accuse contenute all’interno degli atti suindicati dovessero trovare riscontro. Partiamo dal Comune collinare dove un noto professionista che occupa anche uno scranno tra i banchi della minoranza in consiglio comunale ha presentato un dettagliato esposto. Al suo interno vengono riportati fatti e circostanze relativi proprio ad alcuni cambi di residenza che sarebbero stati effettuati nel periodo precedente le ultime elezioni amministrative: la firmataria, di fatto, chiede alle forze dell’ordine di indagare e fare una serie di riscontri per capire se questi “flussi migratori” siano da addebitare a finalità elettoralistiche e dunque se si possa configurare il reato di voto di scambio. Secondo quanto ci è dato apprendere, l’esposto conterrebbe una serie di riferimenti precisi e specifici su coloro che si sono “trasferiti” in quel di Barano, anche se l’ipotesi di reato potrebbe comunque essere aleatoria e andrebbe approfondita in una fase di investigazione.

Ben diverso è l’episodio che si è verificato a Forio, dove un esponente politico di primo piano ha sporto una dettagliata denuncia relativa a “movimenti” analoghi che si sarebbero svolti nel Comune del Torrione, dove le elezioni amministrative si svolgeranno i prossimi 14 e 15 maggio. Nel caso di specie sono due gli aspetti che ci lasciano intendere come la faccenda venga ritenuta decisamente più “pregnante”, almeno da chi denuncia. Il primo è costituito dal fatto che il politico in questione abbia voluto ricevere le forze dell’ordine presso la propria abitazione per sporgere la rituale denuncia, quasi come se avesse premura che quanta meno gente possibile potesse in un modo o nell’altro venire a conoscenza della sua iniziativa. E poi, a corredo, il fatto che su quanto raccontato nella predetta denuncia avrebbe messo gli occhi anche la DDA. Insomma, l’impressione è che da quello che appare da tempo come un malcostume consolidato e diffuso sulla nostra isola, stavolta potrebbe venir fuori anche qualcosa di clamoroso e inaspettato. Sempre che – ovviamente – quanto contenuto negli atti in questione trovi riscontro e i più attenti lettori capiranno che certo non è una cosa agevole. Intanto, però, la macchina si è messa in moto: non succedeva da tempo, e forse non era mai accaduto con questa accelerazione. Ecco perché raccontano che nei palazzi municipali di casa nostra, dove sono stati acquisiti una serie di atti e documenti, c’è chi non dorme sonni tranquilli.

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