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Maxi processo abusi edilizi, iniziano le testimonianze

ISCHIA. A giugno l’assenza dei testimoni impose il rinvio. Così, dopo quasi tre anni di schermaglie sulle questioni preliminari, oggi presso la quarta sezione del Tribunale di Napoli dovrebbe entrare nel vivo il dibattimento del processo che vede imputati 25 personaggi sull’asse Barano-Casamicciola, per reati legati a irregolarità edilizie risalenti prevalentemente al biennio 2009-2010. A febbraio il collegio presieduto dal giudice Acierno conferì l’incarico al perito per procedere alle trascrizioni delle intercettazioni relative ai residui capi d’accusa rimasti ancora in piedi, e stabilendo l’esame dei primi testimoni indicati dal pubblico ministero. Altre imputazioni saranno invece dichiarate prescritte. La prescrizione cancellerà molte delle accuse di falso ideologico e falso materiale, su alcuni episodi di abuso d’ufficio e di reati edilizi, prevalentemente riguardanti il ramo casamicciolese dell’inchiesta. Restano in piedi altre accuse, tra cui alcune ipotesi di peculato e di omessa denuncia di reato da parte di pubblico ufficiale. Diversi componenti delle amministrazioni dell’epoca dei Comuni di Casamicciola e Barano, come Vincenzo D’Ambrosio e Paolino Buono, oltre a diversi tecnici dei rispettivi uffici tecnici comunali, risultano imputati in questa vicenda, basata su una serie di episodi di presunti favoritismi diretti a evitare l’abbattimento di costruzioni abusive, come risulta nella parte del processo che riguarda Barano, dove alcuni imputati sono chiamati a rispondere anche di abuso d’ufficio e voto di scambio. Le accuse coinvolgono anche diversi esponenti del Comando della locale Polizia municipale.  Sul versante casamicciolese, le accuse della Procura riguardano due episodi, uno incentrato su un immobile al Cretaio, per il quale gli inquirenti accusano tecnici e amministratori del comune termale di falso ideologico e abuso d’ufficio per occultare alcuni lavori abusivi compiuti sull’edificio, e l’altro su un fabbricato per il quale sarebbe stata illecitamente modificata la destinazione d’uso oltre ad aver effettuato alcune sostanziali modifiche architettoniche, senza le dovute autorizzazioni. La Procura ipotizzò, a vario titolo, il reato di falso ideologico, con circostanze aggravanti comuni e concorso di persone. Di seguito l’elenco degli imputati: Michele Maria Baldino, Giuseppe Barbieri, Ignazio Barbieri, Maria Borrelli, Paolino Buono, Vincenzo Buono, Bruna Cremona, Vincenzo D’Ambrosio, Salvatore Di Costanzo, Luigi Di Costanzo, Lucio Pasquale Di Massa, Ottavio Di Meglio, Riccardo Di Meglio, Crescenzo Di Spigno, Mattia Florio, Giuseppe Gaudioso, Dionigi Gaudioso, Rocco Impagliazzo, Fabio Mario, Salvatore Mattera, Vincenzo Mattera, Giuseppe Monti, Vincenzo Salvato, Giovanni Sessa, Felice Maria Trofa, Giorgio Vuoso. Ma per alcuni, come detto, l’imputazione sarà vanificata dalla prescrizione intanto maturata.

 

 

 

 

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