Barano, fermo il restauro della chiesa di san Sebastiano
È stata ultimata appena l’altro giorno l’opera di messa in sicurezza della chiesa di san Sebastiano di piazza san Rocco, a Barano. L’intero luogo di culto del 1600 è stato interamente avvolto da un’impalcatura in tubolari e fasciato da una rete da cantiere. La struttura è arrivata sino alla cima del campanile, dove sorge la statua del Redentore in precarie condizioni statiche. Non sono ancora partiti, invece, i lavori di restauro dell’esterno dell’edificio. Manca ancora il placet della Sovrintendenza che dia il via definitivo alle opere. Piuttosto complesso l’iter burocratico che prevede una serie di documentazioni ancora all’esame dell’organo del Ministero dei Ben Culturali di Piazza Plebiscito, a Napoli. Si aggira attorno ai 200 mila euro l’intervento da eseguire con fondi della Curia del Vescovo Pietro Lagnese raccolti attraverso i proventi dell’8×1000 e dalle offerte dei fedeli.
Appena due anni fa lo stesso sacerdote Don Pasquale Trani fu costretto ad intervenire a seguito di un’ordinanza del Sindaco Paolino Buono per lo stato precario della statua del Cristo in cima al campanile. Fu necessario un cestello e alcune ore per scongiurare il rischio crollo mediante un avvolgimento di una rete metallica di tutta l’effige. Il Cristo Redentore (composto tufaceo misto a calce e gesso), con una croce in ferro sulla destra, si trova ad un’altezza di quindici metri al cui interno è installata un’anima in ferro dalla forma elicoidale. Sovrasta Piazza San Rocco da oltre cento anni: tre metri d’altezza, peso stimato sui cento quintali, è stata posizionata nel 1909 come testimonia una targa posta alla basa che riporta il nome della donatrice Palma Di Iorio, praticamente tre anni prima dell’installazione dell’orologio con cifre romane. Sembra proprio il restauro di questa statua a creare ulteriori ritardi all’avvio del restyling all’ex convento.
Luigi Balestriere