ARCHIVIO 3ARCHIVIO 5

Barano, la crisi chiude altri negozi

di Luigi Balestriere

BARANO. Non c’è tanto da essere ottimisti. Si aggiungeranno altri esercizi commerciali al triste elenco delle saracinesche che saranno abbassate per sempre nel Comune di Barano. Rischia di essere definito l’anello debole dell’economia dell’Isola di Ischia nonostante il suo vasto territorio da 11 chilometri quadrati. La radiografia è disarmante: non offre lavoro ai suoi abitanti, che in genere lavorano negli altri Comuni isolani o emigrano. E’ un Comune ove l’aggregazione sociale è venuta meno anche per effetto della mancanza dei luoghi di incontro, anche se il suo patrimonio edilizio si è sviluppato nel tempo a macchia sparsa con conseguente incremento della popolazione, che ha superato le 10.000 unità.
MARONTI. La sola Baia dei Maronti con i ristoranti e la catena degli Alberghi Iacono (4 su 9 esercizi alberghieri) offre lavoro e pompa denaro nelle casse comunali.
A monte della spiaggia, invece, c’è la desolazione e gli effetti della crisi si fanno sentire forti sul piccolo commercio, che, stretto dalla pressione fiscale, vede chiudere molti esercizi.
La tassazione della nettezza urbana non è da poco in quanto mediamente essa è di euro 13 al metro quadro (a Ischia è di 10 euro).
BARANO. Nel Capoluogo, capitale amministrativa del Comune con il Municipio, il Monte dei Paschi, l’Ufficio Posale, con la fine dell’anno chiuderà la cartoleria dopo che ha chiuso il negozio di vendita di detersivi, seguendo a ruota la piccola salumeria di Carniato Margherita a via Vittorio Emanuele. Hanno, infatti, risentito la forte presenza del supermercato ‘Decò’ a poca distanza. Il ristorante con sala danzante, utilizzato anche per riunioni per la sua consistente superficie, è chiuso già da qualche anno ed è in vendita, ma senza acquirenti attratti da potenziali compratori che non ne vedono la redditività. La ‘Villa Orizzonte’, prima albergo e poi soggiorno di portatori di problemi neurologici, è desolatamente chiusa. Le eccellenze sono rappresentate dal Bar Ferrari, la Frutteria Lombardi, la Pasticceria Maria, il Gioiellino, mentre gli altri negozi resistono al vento della crisi.
TESTACCIO. Ha chiuso il fotografo di via Croce, rischio chiusura per il Bar di Piazza Testaccio, a confine con l’albergo San Raphael, la tabaccheria è in vendita e con il 31 dicembre chiuderà la salumeria di fronte alla scuola, seguendo il destino della merceria.
PIEDIMONTE. E’ il centro commerciale fiorente del Comune. Alla via Luigi Scotti il commercio è più prospero con la pescheria, il supermercato ‘Conad’, il Banco di Napoli, la pasticceria, lo studio notarile, il negozio di biancheria. Ma lo storico negozio ‘la Peonia’ di Ettore Guarracino, meta di tanti acquirenti di belle piante, ha chiuso, forse anche per la concorrenza del nuovo esercizio commerciale di Nino Vitale all’ingresso del Cimitero.
FIAIANO. Resta solo il Bar Nik e qualche negozio, ma non si registrano altri esercizi in crisi.
BUONOPANE. Ha chiuso la ricevitoria delle scommesse, mentre la pizzeria “Don Enzo” rappresenta il successo.
E’ questo il quadro di un tessuto commerciale ed economico, che non regge più il confronto con la pressione fiscale. Una mano potrebbe arrivare dall’Amministrazione Comunale affinché pratichi una diversa politica tariffaria, riducendo la aliquota dell’IMU che è al massimo e la tariffa della nettezza urbana che, per i piccoli negozi, è oggettivamente elevata, andrebbe abbassata proprio perché essi producono pochi rifiuti e scatolami.
CONFINI. Anche nel settore della ristorazione, i segni della crisi si fanno sentire: a via Vincenzo Di Meglio ha chiuso ‘Il Club del Minigolf’, che aveva costituito una suggestiva novità per intrattenimento di persone e giovani con gli ampi spazi a disposizione.
La ASCOM non è più presente sul territorio e, quindi, non vi è una voce ufficiale
Dei commercianti, che stentano a fare sentire il loro disagio derivante dalla crisi.
BAZAR. Il mercato dell’ambulantato, che si teneva il venerdì, prima a Testaccio, poi al Cimitero e, poi, a Fiaiano, ha lasciato definitivamente il territorio baranese e, quindi, gli strati meno ambienti hanno perso l’occasione degli acquisiti a prezzi più bassi, che proprio l’ambulantato garantisce non dovendo sopportare l’elevato costo delle locazioni
Tocca all’Amministrazione intervenire nel settore studiando e promuovendo la riduzione della pressione fiscale sul piccolo commercio.

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Pulsante per tornare all'inizio
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex