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Barano, la maggioranza scomoda la storia per dire no alla fusione

Historia magistra vitae. E la maggioranza del Sindaco Dionigi Gaudioso scomoda proprio la storia per articolare il proprio parere negativo sulla fusione dei Comuni dell’Isola d’Ischia. Si fa riferimento all’esperimento di 79 anni fa (1938-1945) quando l’Isolaverde era in camicia nera ed il Comune Unico, per l’appunto, era denominato Ischia. Le cronache dell’epoca, come riportato dall’atto presentato dalla maggioranza, fanno riferimento all’apertura del Comune di Barano avvenuto il 16 novembre 1945 da parte del Commissario Prefettizio Avvocato Giovanni Di Meglio e dal Segretario Antonio Matarese. Le altre motivazioni scritte, poi ruotano attorno alla storia millenaria ed alle tradizioni molto conosciute come la “Ndrezzata”, oltre alle prime notizie d’insediamenti abitativi risalenti al III secolo avanti Cristo.

Ma non c’è solo storia a supportare il parere negativo alla fusione, c’è anche la geografia e qui il documento riferisce che “il Comune di Barano è il secondo Comune dell’Isola per estensione territoriale”. La tesi, poi fa riferimento ai dati del referendum del 5 e 6 giugno 2011, quando votò il 29,70% degli aventi diritto e non fu raggiunto il quorum e, secondo la maggioranza, la volontà popolare fu quella di rimanere invariate le circoscrizioni territoriali dei Comuni attualmente esistenti sull’Isola d’Ischia”. L’altro aspetto trattato dall’atto, poi fa riferimento alla normativa vigente normativa che prevede varie forme associative tra Comuni. Insomma, tra storia e geografia la maggioranza ha detto no al Comune Unico. Ma risulta davvero ritornare al 1945 per esprimere un parere negativo su una vicenda del 2017! Nei secoli fedele…

Luigi Balestriere

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