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Barano, la richiesta di don Pasquale: «20 euro al mese per contribuire alle spese dei lavori»

Non fiori, ma opere di bene. Servono 120mila euro per sostenere i costi dei lavori in corso alla Chiesa di San Sebastiano Martire di Barano. E’ la cifra che è a carico della Parrocchia che, nel frattempo, ha esaurito tutti fondi a disposizione con l’anticipo di 40mila euro. È stata stimata a 375mila euro la somma dell’opera di restyling al luogo di culto del ‘600. La Conferenza Episcopale Italiana ha partecipato ai costi con 215mila euro attraverso i proventi dell’8×1000, ma resta la partecipazione parrocchiale che, però, non ha più un euro in cassa. Ed ecco che Don Pasquale Trani ha scritto ai suoi fedeli una lunga lettera attraverso la quale ha trovato il suo escamotage evangelico, ispirandosi al Vangelo di Luca “Date e vi sarà dato”: 20 euro al mese con varie modalità che vanno dalla consegna a mano al bonifico bancario, passando per il versamento di conto corrente postale ed alla questua durante la Santa Messa. Il parroco ha esortato le famiglie  a collaborare, anche con l’ausilio di un prestito bancario. Le offerte per la ristrutturazione della Casa del Signore possono essere anche deducibili, ma c’è bisogno di rivolgersi al consiglio parrocchiale per gli affari economici. Intanto, si è scoperto che non era necessario solo un maquillage alla facciata, addirittura la torre campanaria era a forte rischio crollo insieme con la statua del Redentore.

LA LETTERA. «Cari Fedeli di Barano, la nostra bella chiesa di San Sebastiano ha bisogno di tutti noi! – scrive il sacerdote – Sempre ha bisogno di noi: prima di tutto come edificio vivente di persone, come comunità radunata dalla Parola e sostenuta dai Sacramenti. Ora ha bisogno di noi anche l’edificio che ci ospita come comunità che celebra l’Eucaristia. Come avrete già osservato, la nostra chiesa versava in uno stato di estrema precarietà e pericolo per cui è stato necessario elaborare un progetto di ristrutturazione che comporta un impegno economico di grande portata per la nostra Comunità. Il Vescovo Pietro ci è molto vicino in questa iniziativa e ha fatto sì che la CEI venisse in nostro aiuto. Ma resta in ogni caso da sostenere una somma notevole. Ci dobbiamo far carico – continua la missiva – di un grande impegno, soprattutto economico, ma unendo le forze di ciascuno, siamo sicuri che riusciremo a portarlo a termine! Osservando la chiesa e come era ridotta, non si poteva che provare una grande tristezza immaginando lo straordinario lavoro che chi ci ha preceduto e ha compiuto nell’erigerla e curarla negli anni e nei secoli. Ripensando a loro, a quella chiesa nella quale siamo stati battezzati, nella quale abbiamo ricevuto la Comunione, il sacramento della Confermazione, dove molti di noi si sono sposati e dove abbiamo pregato per i nostri defunti, dobbiamo riflettere a fondo. La comunità ha ereditato questa chiesa e con essa l’incarico di conservarla e custodirla. Ecco perché ci rivolgiamo a voi, pur considerando il momento di difficoltà, per chiedervi un contributo straordinario per la necessità della nostra comunità».

LAVORI.  I lavori già messi in atto consistono in opere di ristrutturazione e di consolidamento. Infatti – spiega Don Pasquale Trani – l’intervento non mira solo al rifacimento della facciata esterna, ma anche della messa in sicurezza della chiesa poiché, da un attento esame della situazione strutturale dell’edifici, è emerso che oltre al pessimo stato di conservazione della statua del Redentore, la torre campanaria era fortemente instabile e presentava forte rischio di crollo. Anche la saletta parrocchiale è gli annessi spazi necessitavano d’interventi per migliorare la loro funzionalità in relazione ai bisogni della nostra comunità, in particolare per l’oratorio e l’attività catechistiche».

CIFRE. «L’importo complessivo dei lavori è stimato in 375mila euro – dichiara nella lettera ai fedeli – Parte della spesa è cofinanziata dalla CEI (attraverso i fondi dell’8×1000). Restano a carico della Parrocchia 160mila euro, salvo imprevisti. La Parrocchia, con gli acconti fino ad oggi versati alla Ditta Maspit (circa 40mila euro), ha praticamente esaurito i fondi a sua disposizione, occorre perciò reperire almeno altri 120mila euro, attraverso la generosità di quanti vorranno contribuire e, molto probabilmente, anche mediante la contrazione di un prestito bancario. Considerato che i lavori saranno completati presumibilmente entro marzo 2018 e che in corso d’opera dobbiamo effettuare pagamenti a cadenza mensile, il reperimento dei fondi necessari si rende urgente. Sarebbe importante conoscere la disponibilità di quanti volessero impegnarsi a donare un contributo mensile per far fronte a queste scadenze». “Ciascuno dia secondo quanto ha deciso il suo cuore, non con tristezza né per forza, perché Dio ama chi dona con gioia”, ha chiuso la lettera aperta. Ora cominciano le dolenti note: quanti risponderanno all’appello del parroco di Barano?

Luigi Balestriere

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