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La favola degli orrori, per non dimenticare l’Olocausto

Di Guglielmo Taliercio

PROCIDA – Il 27 gennaio prossimo, così come da diversi anni, anche sull’isola di Graziella si celebra il giorno della memoria per ricordare le vittime della Shoah e la liberazione del più grande campo di sterminio nazista: Auschwitz. Qui  27 gennaio 1945 furono abbattuti i cancelli con la famigerata scritta Arbeit macht frei (che in tedesco significa: “Il lavoro rende liberi”). Quella giornata cambiò la storia del Novecento e svelò al mondo gli orrori del nazismo e c’è la necessità di continuare a ricordare affinché mai più si verifichi una tale catastrofe.

Il termine Shoah significa infatti  in ebraico ”catastrofe, distruzione, disastro.”

Nell’ambito delle celebrazioni della “Giornata della memoria”, designata dalla risoluzione 60/7 dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite del 1º novembre 2005, durante la 42ª riunione plenaria, preceduta da una sessione speciale tenuta il 24 gennaio 2005 durante la quale l’Assemblea generale delle Nazioni Unite celebrò il sessantesimo anniversario della liberazione dei campi di concentramento nazisti e la fine dell’Olocausto, mercoledì alle ore 17.30 presso l’ex chiesa di San Giacomo,  gli alunni delle classi terze della scuola secondaria di primo grado del Istituto Comprensivo I° CD “A. Capraro, come oramai da diversi anni, ricordano la Shoah con una drammatizzazione tesa a mantenere viva nella mente una pagina terribile della storia dell’umanità.

Ripercorrendo testi sofferti come “ La moglie ebrea” di Bertolt Brecht , il testo biblico del profeta Gioele “Grido di dolore”,  Il delitto di esistere” di Benjamin Fondane, “La notte” di E.Wiesel, fino ad arrivare alla dolorosa testimonianza di “Se questo è un uomo “ di Primo Levi, i ragazzi interpretano  con passione e consapevolezza una pagina di storia che ancora oggi suscita emozioni e grandi interrogativi anche alla luce delle ultime vicende di politica internazionale.

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Il programma prevede inserti musicali e la partecipazione del “Coro Polifonico di San Leonardo”.

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La drammatizzazione si concluderà con il brano “Ama e cambia il mondo” perché, l’amore è più forte di tutto, come recitano in coro i ragazzi: “Mettimi come sigillo sul tuo cuore, più forte della morte è l’amore”.

“Un ringraziamento particolare – sottolineano i professori che hanno curato l’iniziativa-  va alla Dirigente Scolastica Prof.ssa Giovanna Martano, sempre sensibile e partecipe alle iniziative dei ragazzi, all’assessore Nico Granito, e ai genitori dei ragazzi per la loro preziosa collaborazione nella ricerca di costumi”.

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