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Barano, linea dura del Comune sui trenini

 

Di Luigi Balestriere

BARANO. Passa la linea dura sulla tormentata vicenda dei trenini del Comune di Barano bloccati a Sorrento dalla Cooperativa Tasso. Da parte del Sindaco Paolino Buono c’è l’ordine perentorio di riportare sull’isola i due mezzi trattenuti oltre il periodo di fitto in penisola sorrentina dalla società che si occupa di trasporto locale.

Il round decisivo è stato vinto dall’Amministrazione Comunale nelle scorse settimane attraverso la strategia legale dell’Avvocato Ciriaco Rossetti. Il Giudice del Tribunale di Napoli ha, infatti, concesso l’applicazione del decreto ingiuntivo per ritornare in possesso dei due beni pubblici da spettacolo viaggiante costati 400mila euro con i fondi Dupim.

Secondo indiscrezioni, messa alle strette, la Cooperativa Tasso starebbe tentando la mediazione con il primo cittadino del Comune della Baia dei Maronti che, ormai da tempo, è irremovibile sulla questione. La stessa società che si occupa di trasporto locale rischia di essere denunciata per appropriazione indebita e, al momento, non ha presentato nessun ricorso di opposizione al decreto ingiuntivo (che in questo caso non sospende l’azione di materiale recupero dei trenini)

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Giuridicamente, i due trenini possono già tornare a Barano perché l’atto è diventato esecutivo con l’avvenuta notifica. Si presenta, però, una difficoltà di natura logistica nell’applicare l’esecutività con l’Ufficiale Giudiziario del Tribunale di Torre Annunziata, che è territorialmente competente. Nelle sedi del Municipio di Via Corrado Buono si sta valutando quali iniziative intraprendere, valutando la possibilità di trasportarli da Sorrento attraverso l’autostrada Napoli-Pompei-Salerno o l’utilizzo di appositi tir.

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Si fanno i conti con i fastidiosi effetti collaterali della scelta dell’ingegnere Pino Di Meglio, il 20 marzo 2014, (all’epoca anche Dirigente dell’Ufficio Tecnico Comunale) di trasferire a Sorrento le due motrici ed i quattro vagoni attraverso un canone di locazione di 6mila euro. Nell’occasione, magicamente, fu ufficialmente costatata l’impossibilità di dare esecuzione alla delibera di Giunta del servizio pubblico dei trenini, come riportato dall’atto 24 del 28 febbraio 2013.

 

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