Barano, stop alla demolizione dalla Corte d’Appello
Una casa a Barano, a rischio abbattimento, è stata salvata grazie alla revoca di un’ordinanza. Il provvedimento arriva dalla II Sezione Penale che ha accolto la tesi difensiva sostenuta dagli avvocati Bruno Molinaro e Messimo Stilla che hanno saputo dimostrare la legittimità dell’immobile in questione

In un periodo segnato da incertezze e da una giustizia edilizia che spesso colpisce duramente famiglie già fragili, una notizia finalmente positiva illumina la cronaca giudiziaria isolana: una casa a Barano, a rischio abbattimento, è stata salvata grazie a una decisione della Corte d’Appello di Napoli, che ha revocato l’ordinanza di demolizione. Una luce in fondo al tunnel, come l’hanno definita in molti, soprattutto per i diretti interessati: una famiglia in difficoltà, ormai rassegnata a perdere il tetto sotto cui vive. Il provvedimento arriva dalla II sezione penale della Corte d’Appello partenopea, che ha accolto la tesi difensiva sostenuta dagli avvocati Bruno Molinaro e Massimo Stilla, i quali hanno saputo dimostrare con rigore giuridico e tecnico la legittimità dell’immobile in questione. Centrale nella vicenda è stata la concessione in sanatoria rilasciata dal Comune di Barano, a seguito di una richiesta di condono presentata ai sensi della legge n. 724/1994. Non meno importante il ruolo della Soprintendenza, che aveva espresso parere favorevole alla sanatoria, formalizzando il proprio assenso in un documento ufficiale. Ma è stata soprattutto la consulenza tecnica disposta dalla Procura Generale a rafforzare la posizione della difesa, confermando l’esistenza di tutti i “presupposti di regolarità tecnica, di conformità urbanistica e di legittimità” per il rilascio del titolo edilizio.
Centrale nella vicenda è stata la concessione in sanatoria rilasciata dal Comune di Barano, a seguito di una richiesta di condono presentata ai sensi della legge n. 724/1994. Non meno importante il ruolo della Soprintendenza, che aveva espresso parere favorevole alla sanatoria, formalizzando il proprio assenso in un documento ufficiale


Nell’ordinanza recentemente depositata, la Corte d’Appello ha motivato la propria decisione con parole chiare e inequivocabili: “Ritenuto che le conclusioni raggiunte dal consulente dell’ufficio di Procura sono del tutto condivisibili, in quanto complete, adeguatamente motivate e rispondenti alla disciplina tecnica ed urbanistica vigente, la richiesta formulata è meritevole di accoglimento, atteso che la sopravvenuta sanatoria rende incompatibile la sopravvivenza della misura ripristinatoria con l’intervenuta regolarizzazione delle opere e ne giustifica, pertanto, la revoca”. A suggellare la chiusura del caso è stato il mancato ricorso per Cassazione da parte della Procura Generale, il che rende definitiva la revoca della demolizione. Una conclusione che non solo restituisce serenità alla famiglia coinvolta, ma rappresenta anche un importante riconoscimento per l’operato del Comune di Barano, il cui Ufficio Tecnico si è dimostrato attento e rigoroso nella valutazione della pratica edilizia. Gli avvocati Molinaro e Stilla si sono detti “visibilmente soddisfatti per un provvedimento ineccepibile”, che tutela non solo i diritti del singolo, ma rafforza anche la credibilità delle istituzioni locali che, in questa vicenda, hanno dimostrato come la legalità possa e debba conciliarsi con le esigenze umane.