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Affaire rifiuti, prima udienza per Rumolo

ISCHIA. È in programma stamane l’apertura del processo al dottor Oscar Rumolo, storico dirigente del Comune di Lacco Ameno, chiamato a rispondere di presunti episodi corruttivi legati all’appalto per la gestione della nettezza urbana. A dicembre l’assenza di uno tra i magistrati che compongono il collegio della prima sezione penale del Tribunale di Napoli decretò il rinvio per anomala composizione del collegio stesso. Verosimilmente, le parti formuleranno le rispettive richieste istruttorie, e potrebbero sollevare anche alcune eccezioni e questioni preliminari, oltre a chedere l’ammissione dei mezzi di prova. D’altronde, la difesa del dirigente lacchese non ha alcun interesse a chiedere la riunione della posizione del proprio assistito con quella del resto degli imputati del processo scaturito dalle indagini della Procura circa l’assegnazione degli appalti per la gestione dei rifiuti sull’asse Forio-Lacco Ameno, divenuta di dominio pubblico nel gennaio 2016. Un’inchiesta che a vario titolo ha tirato in ballo diversi nomi in vista della politica e dell’amministrazione dei due comuni, e non solo, come il senatore Domenico De Siano e l’imprenditore Vittorio Ciummo, titolare della società Ego Eco, che gestiva il servizio di nettezza urbana a Forio.

Sull’altro fronte, il processo a tutti gli altri imputati era già iniziato, ma le cose si sono complicate proprio in corrispondenza dell’istanza di riunione dei due rami della vicenda. Un paio di settimane fa, presso la quarta sezione penale del Tribunale di Napoli, dinanzi il collegio presieduto dal giudice Rescigno, è stata letta la disposizione del Presidente coordinatore circa la possibile riunione dei due rami processuali, uno riguardante la posizione del dottor Oscar Rumolo (stralciata all’inizio per difetti di notifica), l’altro i restanti dodici imputati. Il Presidente aveva infatti stabilito che il fascicolo processuale del dottor Rumolo sarebbe dovuto finire proprio sul tavolo del dottor Rescigno. È stata fissata la data del 12 aprile prossimo per la riunione, ma con ogni probabilità in quell’occasione il dottor Rescigno potrebbe reiterare la sua dichiarazione di incompatibilità, o meglio, di astensione formale, e il Tribunale a sua volta potrebbe spostare tutto il processo dinanzi il collegio B della prima sezione. Il magistrato infatti aveva già rivestito il ruolo di giudice dell’udienza preliminare nelle fasi del travagliato rinvio a giudizio per  Rumolo, e dunque a rigore non potrebbe presiedere il collegio chiamato a celebrare il processo “unificato”. Si può dunque ipotizzare che in fase di coordinamento i vertici del Tribunale non abbiano tenuto conto di questo “conflitto d’interessi”, che fra l’altro è stato comunque segnalato dal diretto interessato.  La situazione, dunque, è ancora lontana dal definirsi.

 

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