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Barano, torna l’ipotesi delle tre liste

Comincia a delinearsi lo scenario delle liste delle prossime elezioni comunali di Barano. A poco più di cento giorni dalla chiamata alle urne per eleggere la nuova Amministrazione Comunale, sembra diviso in due lo schieramento che dovrà fronteggiare la lista di Dionigi Gaudioso. Nella compagine dell’attuale maggioranza i giochi sembrano già fatti: sembra scontata la candidatura di Paolino Buono come consigliere che, di fatto, creerà più di qualche problema all’emergente Tony Buono per quanto concerne il centro di Barano. Qualche spiffero di malumore è ben chiuso nell’ermetico gruppo che governa il paese.

MIGLIACCIO. Intanto, mostra chiari segnali di divisione il versante dell’opposizione. Mentre si susseguono incontri nel gruppo del Consigliere Maria Grazia Di Scala, si delinea una strada diversa per Giovanni Migliaccio. E’ lo stesso geometra di Fiaiano a disegnare la geografia delle liste della competizione elettorale della prossima primavera. «Resto un sognatore e non un oppositore – annuncia Giovanni Migliaccio – la lista “Liberi per Barano” sarà presente alle prossime elezioni, come ho già annunciato. Sarà composta dallo stesso gruppo di amici che condividono il mio ideale di Barano migliore e non ci sarà spazio per chi non ha le nostre stesse affinità. Dall’altra parte avverto un sapore d’antico, di vecchie strategie che non portano a grandi risultati. Nel corso degli ultimi tempi ho notato un atteggiamento che mi lascia perplesso. Sono stato avvicinato prima dai “domini”, poi dai “vice” e infine dai “juniores” che si sono professati come “nuovo” e “liberi”. Una tattica che conosco bene e che non fa per me, per noi come gruppo. Si sono allontanati loro, non certo sono stato io o il mio gruppo ad allontanarli – spiega il geometra di Fiaiano – Scendiamo in campo per una Barano migliore, lontana da vecchie logiche di potere. Né mi sono piaciuti certi commenti letti attraverso i giornali: troppo teneri verso l’attuale maggioranza e più ostili verso di me ed il mio gruppo che in questi cinque anni non abbiamo fatto opposizione in Consiglio Comunale perché non eletti. Le nostre iniziative sono state pratiche ed incisive tra la popolazione, sulla strada e sotto le intemperie, anche con manifesti e comunicati. In questi anni, sinceramente, non ho visto una consistente opposizione né sono state lasciate tracce significative. La mia politica è lontana da scelte e spartizioni di potere ad uso personale».

IALLONARDO – Sono due anni che Giovanni Migliaccio ha scelto il silenzio politico. Ventiquattro mesi dalla tragedia che lo ha colpito negli affetti, la morte del suo fraterno amico Peppe Iallonardo, il ristoratore dei Maronti ucciso nel vallone di Olmitello da un masso che non gli lasciò scampo in una uggiosa mattinata di febbraio di due anni fa. «Conto d’inserire qualcosa di lui nel simbolo della lista che andremo a presentare – dice commosso Migliaccio – c’è molto di suo in questo gruppo che si è formato. Per rispetto suo e della famiglia mi sono astenuto dal commentare la tragedia, ma ci sarebbe molto da dire. Tutto è avvolto da una disarmante tristezza e da una pochezza morale. Vogliamo scendere tutti in campo anche per lui, anche Peppe sognava come me una Barano migliore. Ora stiamo definendo il gruppo e potranno esserci sorprese di new entry. Lascio sempre la porta aperta alla speranza, ma chi sta con noi deve avere i nostri stessi valori e non altri fini se non il bene ed il futuro di Barano».

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