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Barano, via Terone Vatoliere “ostaggio” dei lavori per 11 giorni

Di Antonello De Rosa

Foto di Giorgio Di Iorio – Gennaro De Rosa

BARANO – A Barano via Terone Vatoliere rimarrà chiusa per 11 giorni. La strada comunale che separa la frazione del Vatoliere da quella dello Schiappone sarà interessata da lavori di sistemazione della sede stradale per migliorare la raccolta delle acque piovane che proprio in questa zona hanno creato numerosi problemi durante lo scorso inverno. Le piogge aumentano, le vie di sbocco delle acque diminuiscono e si creano gigantesche pozzanghere che impediscono il passaggio a piedi delle persone che non sono dotate di autovetture. La cementificazione, aumentata in maniera inverosimile nel corso degli ultimi anni, ha impedito con sempre maggiore frequenza alle acque di defluire verso gli alvei naturali creando notevoli disagi. Vere e proprie fiumane d’acque finiscono con puntualità all’interno di terreni privati costituendo grave danno per le coltivazioni. Erano anni che i residenti della zona chiedevano un intervento del Comune e finalmente la determina per effettuare i lavori è arrivata.

 

“Sul tratto di strada Terone Vatoliere ripetutamente, in occasione di piogge, si presentano allagamenti della strada comunale con sversamenti nelle proprietà adiacenti, causando notevoli danni alle stesse proprietà limitrofe – ha ricordato la delibera firmata dal sindaco di Barano Dionigi Gaudioso. l’U.T.C. ha provveduto alla redazione degli elaborati progettuali determinando un computo metrico di spesa dei lavori pari ad € 9.313,36 oltre iva come per legge.

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I lavori andranno avanti per più di una settimana, secondo le previsioni per 11 giorni, coinvolgendo un tratto di strada molto popolato, dove vivono decine di famiglie. La comunicazione della chiusura stradale che impedirà il transito delle autovetture dalle 09 del mattino fino alle 13 e dalle 14 alle 18 ha colto di sorpresa alcuni residenti, non tutti hanno fatto caso ai cartelli apposti lungo la strada qualche giorno prima dei lavori e adesso si chiedono come far collimare il disagio con i propri impegni di lavoro. I lavori comporteranno un indubbio vantaggio per i residenti, potrà essere risolta un’annosa problematica che teneva prigionieri i pedoni, rendeva difficile il passaggio dei centauri e comportava problemi di non poco conto agli automobilisti costretti ad affrontare tratti di strada spaventosamente allagati da percorrere a passo d’uomo per non incappare nelle numerose buche che caratterizzano la zona e che sono delle vere e proprie trappole per ammortizzatori e sospensioni della autovetture soprattutto quando nascoste dai piccoli laghetti d’acqua che puntualmente si vengono a creare.

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La reazione dei residenti oscilla tra la soddisfazione nel vedere finalmente il Comune attivo su una porzione di territorio della cui esistenza ci si ricorda solo in occasione delle processioni, mista a preoccupazione. “Dove parcheggeremo le autovetture in questi giorni di lavoro? Come torneremo a casa durante gli 11 giorni di lavoro? In caso di emergenza sanitaria è stata prevista una via alternativa per raggiungere la porzione di territorio che si troverà isolata per lunghe porzioni della giornata? Le persone che devono recarsi ad effettuare importanti e inderogabili visite mediche perché non sono state avvertite in tempo in modo da consentire loro di organizzarsi in tempo?

 

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