CRONACAPRIMO PIANO

Alla gogna sui social per la guida folle, arriva il “pentimento”

Leonardo Taliercio e il comitato “La strada del buonsenso” avevano pubblicato il video di una serie di pazzeschi sorpassi di un giovane. Lui, nonostante tutto, ringrazia e chiede scusa per gli errori commessi

Negli ultimi tempi, a Ischia, uno dei temi più dibattuti è senza dubbio diventato quello della sicurezza stradale. Per fortuna, aggiungiamo noi, perché finalmente nella comunità isolana (complici anche i controlli sempre più pressanti delle forze dell’ordine) si sta iniziando a creare una sorta di coscienza civica. Poi, sull’argomento, c’è chi parla a proposito, chi si barcamena e chi lo fa con poco costrutto, ma quando si tiene alta l’attenzione sul fenomeno riteniamo che in ogni caso il dato sia positivo. Perché va in controtendenza rispetto all’indifferenza ed all’oblio che si registravano fino a qualche tempo fa, quando non c’era alcun tipo di reazione nemmeno di fronte alle tragedie della strada che pure avrebbero dovuto scuotere e non poco la pubblica opinione.

Se oggi i riflettori sono accesi su questa piaga tutta ischitana, lo si deve anche al comitato “La strada del buon senso”, che specialmente sui social sta conducendo un’azione incisiva e ficcante: forse alle volte troppo invasiva, in alcuni casi magari “border line”, ma sicuramente efficace. Ed è proprio da una denuncia del comitato che, a proposito di controtendenza, arriva una storia davvero da raccontare. Che si spera possa servire da monito, da esempio e – perché no – anche da effetto domino. La vicenda ha inizio lo scorso 3 febbraio quando Leonardo Taliercio, presidente del predetto comitato e padre del compianto Francesco, posta un video nel quale si vede una Fiat Panda di colore bianco (proveniente da Lacco Ameno e diretta verso Casamicciola) rendersi artefice di una serie di sorpassi pazzeschi sul lungomare all’altezza dell’eliporto.

Una serie di slalom compiuta ad una velocità sostenuta, al punto tale che a un certo punto un furgone frena e resta inchiodato per alcuni secondi con le ruote sull’asfalto, quasi incredulo di quanto accaduto. Il video fa immediatamente il giro del web, diventando virale, con l’ignoto conducente che finisce subito alla gogna, come spesso accade nell’universo social. L’autore di questa pericolosissima performance, tra l’altro, era già stato “segnalato” dal comitato il 31 ottobre dello scorso anno sempre per guida pericolosa e dunque la sua recidività mise in condizione proprio Taliercio di lanciare un appello: “Speriamo che i familiari si rendano conto di quanto sia importante la famiglia intera… per tutti!!”. Un messaggio crudo e diretto a ricordare anche la personale tragedia vissuta.

Ebbene, per una volta possiamo dire che il “miracolo” si è compiuto. Perché a Leonardo Taliercio è arrivato in posta privata un messaggio proprio da parte dell’incauto conducente. Un messaggio che è una presa di coscienza e un’ammissione di colpa e che per questo merita di essere riportato integralmente: “Ciao Leonardo, sono il ragazzo della Panda. Volevo ringraziarti per aver creato questa pagina perché se non fosse stato per i video, le foto ecc. potevo far accadere qualcosa di brutto. Stamattina sono andato dai vigili e mi hanno fatto vedere il video del doppio slalom davanti a mia madre. Tutto quello che doveva essere fatto è stato fatto e ti ringrazio veramente. Ho sbagliato di nuovo qualche giorno fa e sono stato punito, mi hanno tolto la patente, sempre per uno stupido sorpasso: sono stato un po’ immaturo essendo anche un ragazzo di 20 anni e preferisco godermi la vita e farla godere agli altri invece di ammazzare qualcuno o me stesso. Ti ringrazio e non so se devo chiedere scusa”. La risposta di Leonardo Taliercio non si è fatta attendere e rivolgendosi al ragazzo ha scritto: “Ammettere i propri errori ci fa diventare grandi uomini. Non so se ho abbracciato anche te al funerale di Francesco, se non l’ho fatto allora lo faccio adesso. Ringrazio io te, perché ci dai la speranza per un futuro migliore”. E in fondo, in questa storia da Libro Cuore, vogliamo davvero sperare che il domani sia diverso. L’isola ne ha tanto bisogno dopo troppe lacrime versate e altrettanto sangue lasciato sull’asfalto.

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